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Netanyahu vince ancora. Ma per governare la strada resta stretta

mercoledì 24 marzo 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 24 marzo 2021

Gerusalemme Ancoranon è svanito l'incubo delle quinte elezioni, i conti cambiano ogni minuti inquesta lunga nottata. ma si può dire che Netanyahu ha fatto il salto in avantidi due mandati che aveva richiesto agli elettori per poter formare ungoverno, e adesso ha raggiunto i 33 seggi, sembra secondo il canale 13 della tv,rispetto ai 30 previsti dai sondaggi. Yair Lapid, il capo dell'opposizione, sideve contentare di 16 seggi invece dei 18 previsti.  L'insieme dei seggi dell'eventuale coalizionedi Netanyahu sarebbe di 54 seggi anche se i suoi fossero solo 31 secondo altreproiezioni, e se il capo di "Yemina" la destra, che finora pendeva unpo' verso l'opposizione coi suoi 10 seggi previsti, adesso tornerà a casa,Netanyahu ha i 61 seggi per il governo. Ma Israele fa brutti scherzi, come quandoil Paese nel '96 andò a dormire con Peres e si svegliò con Netanyahu. Unavicenda che è diventata un proverbio.

Gli errori sono possibili anche dato che di600mila votanti circa, ovvero un grosso numero per un Paese con 9 milioni diabitanti, le schede saranno ricevute o esaminate nei prossimi giorni prima delweek end. I partiti a rischio di non superare la soglia di sbarramento hanno inparte superato l'esame, fra loro lo storico partito laburista portato da unadonna, Meerav Michaeli, è arrivato a sette seggi, anche Bianco e Blu di Gantzha recuperato fino a 8 seggi, e Meretz, il partito radicale, ha portato a casa7 mandatiIl filo d'Arianna che spiega il risultatoelettorale in Israele, è sempre il solito: la personalità di BenjaminNetanyahu, l'alternativa antropologica secca prima ancora che ideologica difronte a cui questa quarta campagna elettorale in quattro anni, nella suainsistenza, ha posto il popolo israeliano, ormai diviso ma non trascinato sullasponda della protesta generalizzata contro il leader che ha vinto il Covid e haportato a casa la pace di Abramo.

E' la seconda volta che il Paese vota nell'eraCorona, stavolta erano previsti 22000 taxi attrezzati per portare i malati inspeciali seggi in cui si vota dal finestrino: ma solo 1600 si sono fatto vivi. L'affluenzain genere è stata bassa, specie nel settore arabo, ciò che ha favorito ipartiti piccoli diminuendo i voti necessari all'ingresso alla Knesset, checopre la percentuale del 3,25 per cento. Sembra sparito il partito arabo diMansour Abbas, deciso all'integrazione e indeciso fra Bibi e Lapid.
Non c'è mai stato durante la campagnaun'alternativa ideologico-politica: le accuse a Netanyahu, oltreall'incriminazione per corruzione  giuridicamentefragile e usata come slogan primario e l'accusa del capo dell'opposizione YairLapid è di aver generato un'era "di oscurità e razzismo" sembranoessere state troppo astratte per un paese consistente come Israele. Bibi èstato accusato di razzismo e persino di aver gestito male la crisi del Covid,causando i 6000 morti che Israele ha sofferto. Alla cieca gli si è attribuito una visione bigotta, antigay omofoba:manca poco che diventasse un suprematista bianco. Ma quando è andato al Murodel Pianto, pure i saggi rabbini Ashkenaziti hanno indicato Betzalel Smotrich,il capo del "Partito religioso sionista di destra"come l'uomo davotare. Bibi è rimasto laico, non ha toccato le leggi, né il giudiziario, nonrisulta abbia pregiudizi sugli arabi, non ha mai fatto guerre, anzi ha fatto lapace con quattro Paesi islamici e l'economia si è salvata nella sostanza. E coivaccini ha vinto la pandemia, anche se il periodo iniziale è stato difficile,come ovunque.

Di fatto, nella campagna elettorale, la coalizione intorno a luisi è mostrata più rassicurante perchè sembra un corpo capace di collaborare inmodo stabile basandosi sulla cultura della tradizione ebraica laica o religiosa,e sulla sicurezza antiterrorista. La destra che unita dall'inizio avrebbe formatouna coalizione stabile, con più dei 61 seggi necessari per governare è stataerosa interno dell'antagonismo a Bibi. Così Gideon Sa'ar, senz'altro più didestra di Bibi, con la kippà in testa e una forte propensione ad annettere iTerritori,  con la sua "NuovaSperanza" ha mirato a un governo con la sinistra di Yair Lapid, e ècaduto a 5 seggi dai 10 nelle previsioni; il capo dell'opposizione di"C'è un futuro". Avigdor Lieberman, capo del Israel Beitenu, IsraeleCasa Nostra, il partito di russi decisamente conservatore, antiarabo eantireligioso, da 5 e passato a 8 azzeccando probabilmente l'antipatia per ireligiosi che ignoravano le indicazioni anticovid. Bennett, il capo addirittura di"Yemina" "la destra", che tuttavia pur di prendere il postodi Bibi si è tenuto sul vago, facendo immaginare una coalizione con una rotazionea tre: Lapid, Sa'ar, Bennet e proponendosi come Primo MInistro in una coalizionedi destra ha preso solo 7 seggi contro i 10 previsti proprio per la confusionedella sua proposta. Adesso vedremo se sarà più disponibile a tornare a casa.

Certamente al momento è difficile esseresicuri dei risultati qui descritti, la fragile maggioranza di 61 è così labileche anche basta un movimento notturno, uno spostamento dovuto alle "doppiebuste" che tutto cambia di nuovo. IL grande fronte anti Netanyahu ècertamente ancora più agguerrito, cercherà gli errori, ed è probabile anche cheda domani riempia di nuovo le piazze, specie quella davanti all'abitazione diNetanyahu in Rehov Balfour. Quando le acque si saranno placate il presidenteReuven Rivlin comincerà le consultazioni, e qui non saranno poche le voci che ameno di un risultato netto, suggeriranno Lapid per formare il governo. Leprossime ore, ci diranno. Per ora lo cose stanno così: intanto daGaza mentre ieri Netanyahu era a Beersheba, è piovuto un missile di Hamas.Tante circonvoluzioni, ma siamo sempre in Israele.

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