Netanyahu all'ultima magia Un seggio (o due) per il governo
mercoledì 4 marzo 2020 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 04 marzo 2020
(Gerusalemme) Alle ore tarde di ieri sera con ancora circa 300mila voti da contare o da rivedere, la vittoria di Netanyahu è diventata sempre più solida, 36 seggi contro i 32 di Benny Gantz. I voti della sua coalizione ondeggiano fra i 59 e, più realisticamente, i 60 mandati, mentre Gantz è a 54. I giochi sono cominciati, il numero magico è 61, la paura di tornare ai seggi si è un po’ calmata ma persiste. Ma anche gli ottimisti dicono che, per Bibi, la differenza fra avere 59 e avere 60 seggi di partenza, è significativa: in Israele non è apprezzato l'uso di passare da un Partito all'altro magari per appoggiare un governo apparentemente contrario o molto diverso dalla tua ispirazione politica d'origine. Parliamo di un costume comune in Italia.
Bibi ha incontrato ieri alcuni rappresentai delle liste conservatrici che fa parte del suo blocco. Da loro, in segreto ma non troppo, viene un'impostazione per cui di governo di unità nazionale non si vuole sentire parlare, e nemmeno, e forse tantomeno, di un accordo con Avigdor Lieberman, che è sceso da 8 a 7 seggi col suo "Israele casa nostra", partito sostanzialmente russo. Lieberman seguita a proclamarsi l'unico vero custode della destra nazionale ma proclama ancora e ancora con insistenza il suo rifiuto dei partiti religiosi; di fatto non fa che ribadire il suo ruolo di dispettoso e astioso "kingmaker", è come se ripetesse che ha in mano il futuro del governo e che non vuole, tuttavia che esso si costruisca. Fastidioso ai più.
In realtà, proclama ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, il suo deciso rifiuto, di più, la sua antipatia, per Netanyahu. Ma oramai questa antipatia è ricambiata e Bibi si sente bene in sella nonostante il suo processo cominci il 17 di marzo: ma tutti ripetono che le premesse del dibattimento saranno infinite e i tempi si allungheranno di anni.