Netanyahu all'Onu: Rouhani mente
Il Giornale, 02 ottobre 2013
Ha camminato sul sottile filo della verità e della diplomazia Benjamin Netanyahu ieri all’ONU: di fronte a lui, un’Assemblea che non aveva voglia di sentire suonare la sveglia del Primo Ministro israeliano preferendo credere nei sorrisi del presidente iraniano Rouhani. Dopo l’incontro con Obama, Netanyahu lo ha assecondato almeno affermando che desidererebbe la strada diplomatica, e anche credere a Rouhani.
Ma poi ha sparato una raffica di ragioni per non credergli affatto, date, attentati terroristici in 26 città site nei cinque continenti, violazioni dei diritti umani, bugie sull’arricchimento dell’uranio e sulle testate balistiche per trasportare l’arma atomica, citazioni di tutte gli inghippi inventati per acquistare tempo, lo stesso obiettivo che ha oggi. Rouhani vuole una situazione di quiete per proseguire il programma atomico e anche che cadano le sanzioni che uccidono la sua economia. Le tre intenzioni di Israele sono scritte nella pietra: pressare l’Iran con le sanzioni finché non si vede qualche risultato concreto (e qui Obama è di opinione diversa), niente piccoli accordi che consentano di arrivare infine alla bomba, o l’eliminazione di tutto il programma nucleare, o niente.
Se del caso, Bibi ha scandito, Israele si leverà contro il nucleare iraniano anche con mezzi militari, e lo farà persino da solo perché sa che il fanatismo degli ayatollah è una minaccia reale per tutti. Alla fine ha ricordato come suo nonno, in Europa, fu aggredito, ferito, gettato per terra da un gruppo di antisemiti e disse: “ Che vergogna il figlio dei Maccabei giace nel fango senza la possibilità di difendersi”.Poi, immigrò in Israele.
Sulla questione del nucleare, che per tutti è una questione di delirante onnipotenza, e nella migliore delle ipotesi una garanzia di sicurezza nel proprio Stato, occorre, sappiamo, che tutti ne discutano insieme, in quanto tutti coinvolti, e, quindi, tutti insieme possono trovare soluzioni a questo problema che riguarda la sopravvivenza del futuro, senza accusare nessuno di essere rivale. Pur non essendo una figlia dei fiori, occorre ascoltare attentamente l'altro e concordare sull'uso del nucleare in campi più utili alla vita e non alla morte (di tutti).
Antonio Potami , messina
Parole sante. Forza Bibi!!!!!!!