Nel futuro una instabile coalizione
mercoledì 11 febbraio 2009 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 11 febbraio 2009Israele seguita a sognare la pace, ma con cautela, e teme alquanto i passi falsi. È questa la prima conclusione che possiamo trarre dalle proiezioni che danno la vittoria a Kadima, ma in un testa a testa tale con Netanyahu, che si potrebbe dire che ambedue hanno vinto le elezioni. Adesso Peres non ha davvero un compito facile nel conferire l’incarico di governo, che in Israele si dà a chi ha più possibilità di formare una coalizione. E una coalizione di destra oggi conterebbe 63 seggi contro 57.
Con un graffio finale da grande tigre, porta a porta, telefonata dopo telefonata, macinando chilometri e sforzandosi di spremere la sua scarsa giovialità, Tzipi Livni ha strappato per due punti la vittoria a Bibi Netanyahu. E Bibi, investito dalla sfortuna di trovarsi appiccicata addosso la destra fondamentalista di Feiglin e poi di vedersi contendere i voti da Lieberman, adesso deve inghiottire una sconfitta inaspettata, se si pensa che solo un mese fa aveva almeno cinque punti in più. Lieberman, il concorrente novità, considerato di estrema destra, prende 14 seggi, un numero che ne fa l’ago della bilancia, ma con minore forza del previsto. Barak con 13 seggi registra un insuccesso, ma riporta l’altalena in equilibrio, e così accade con Shas a destra, 9 seggi, e con i 5 del Meretz, di estrema sinistra.
Le componenti della vittoria della Livni sono legate prima di tutto al fatto di essersi posta al centro del panorama, ottendo così consensi a destra e a sinistra, per la pace e contro il terrorismo; in secondo luogo, la Livni è un personaggio pulito rispetto alle marea di avvisi di garanzia che fluttuano sul mondo politico israeliano; poi, si è legata alla speranza, testimoniata da anni di indagini sull’aspirazione alla pace, che si possa trovare una soluzione al conflitto israelo-palestinese; l’ha aiutata il sostegno femminile a una candidata colta, intelligente, e anche dura col nemico; e infine ha pesato la preoccupazione che Netanyahu non sarebbe andato d’accordo con la nuova amministrazione di Barack Obama, che spingerà verso una road map consueta, terra in cambio di pace. Netanyahu ieri notte ha ripetuto che nonostante tutto sarà lui il prossimo primo ministro. Affermazione basata sul fatto che la destra è comunque cresciuta moltissimo in risposta alla minaccia nucleare iraniana. È presto per capire se il risultato sia positivo per il futuro del Medio Oriente. Esso è destinato in prima istanza a rallegrare coloro che immaginano che la destra sia una disgrazia per la pace nonostante la performance di Sharon con Gaza e anche di Netnayhau a Wye Plantation, e a restituire legittimità a Israele dopo la guerra. Ma i due maggiori contendenti, nonostante la vittoria di Livni, sono talmente vicini da non potere fare a meno l’uno dell’altro. Kadima deve tenere conto del grande, oggettivo bisogno di Israele di sentirsi difesa dai pericoli che la circondano e il Likud, per converso, se Netanyahu divenisse il nuovo premier si troverebbe di fronte un’opposizione portatrice di un’aspirazione immediata alla pace. Gli ostacoli che i due possono porre l’uno all’altro possono risultare paralizzanti. In questa situazione, o si va a un difficile governo di coalizione, o a una situazione di instabilità che potrebbe portare presto a nuove elezioni.
sabato 14 febbraio 2009 21:58:56
Oggi e la prima volta da quando scrivosu questo sito che devo commentare lasituazione interna del mio paese.Mi era piu facile prima, scrivere su argomenti esteri che si riferivano ad Israele. Mentre adesso dovuto alle nostre recenti elezioni, del 10 febbraio, dove oggi i risultati sono evidenti, posso dire che molto non e stato risolto. Anche qui purtroppo,come del resto un po dappertutto, i politici sono solamente disposti a pensare alle loro future coalizioni, senza considerare la volonta del popolo e degli elettori.Anche questa campagna elettorale, nonostante abbia ben determinato ilsopravvento della destra, non e riuscitaa determinare quale sara il partito politico decisivo che dovrebbe condurre per quattro anni questo paese. Secondo me, non e la prima volta cheche due partiti ottengano un numeroquasi uguale di voti. Pero resta a considerare che questi due partiti oggi,Kadima e Likud, sono due partiti di centrodestra e destra, dove bisogna ben direche Kadima e composta da parlamentariche fino a tre anni fa erano parte integrante del Likud, ossia una frazionedel Likud. Io spero e mi auguro che laSig.ra Zipi Livni entri in coalizione conil governo di Beniamin Nettaniau, e nonprenda un piede di positione contraria,decidendo di andare in opposizione.Da quanto ho capito, Kadima non ha ancora nessuna intenzione di fare partedel governo di Nattaniau e preferiscel'opposizione. Il che vuole dire che fraun anno e mezzo noi cittadini torneremoalle urne per richiesta dei politici, i qualinon riuscendo a fare le loro coalizioni,pensano che il popolo dara a loro il voto,e sono disposti a far saltare i governie chiamare i cittadini alle urne.Come cittadina israeliana mi sentomortificata quando vedo queste cose.Una campagna elettorale ogni anno mezzo impoverisce le casse del paese,con spese inutili e non da la possibilitadi finire il programma st
Adriano Romaldi , Falconara Marittima (AN) - Italia
venerdì 13 febbraio 2009 20:01:35
E' chiaro come il sole che se i palestinesi non riusciranno ad imparare a lavorare ed a darsi da fare, sull'esempio di Israele, per un lavoro ed un futuro per i loro figli il rapporto terra=pace non significherà nulla. Sono pessimista?Forse dovremmo dare loro non soldi ma materiale per lavorare; chi nonlavora neppure mangi diceva sal Paolo perchè chi non lavora è sempre in continua aitazione.I miei omaggi a lei che sincramente stimo come amo Israele ed il suo Popolo.Adriano
Simone Bodio , Genova Italia
venerdì 13 febbraio 2009 13:36:09
Giusto oggi su Il Giornale, che compro ogni giorno, ho letto l'articolo di M.G. Maglie, che mi onora della sua amicizia sull'espulsione da parte del Governo Inglese del deputato olandese Geert Wilders, colpevole di idee sull'Islam. Mi sembra come dice la cara Maria Giovanna, di cui condivido le idee al 100%, sintomatico dell'essere l'Europa ventre molle dell'Occidente, affetta da una sorta di Sindrome di Stoccolma. Credo che questo scenario sia ancora più grave se si considerano le dichiarazioni del nuovo Presidente Americano in materia internazionale: non sarà il disimpegno, ma certo dovrebbero tali dichiarazioni richiamare l'Europa ad una ancora maggiore attenzione su certi problemi. In questo scenario e tenuto conto di quanto Ahmadinejad va predicando da tempo, spero, non solo per Israele, che Israele sappia dotarsi di un Governo molto determinato e coeso, come a me pare sia quello attuale italiano. Un caro saluto.
mario cossu , roma.it
venerdì 13 febbraio 2009 10:29:04
L'azione militare a Gaza ha in effetti avuto un duplice esito : se da un lato ha ammorbidito sensibilmente l'estremismo fanatico di Hamas che ha proposto sei mesi di tregua,dopo le affermazioni forsennate di guerra ad oltranza contro Israele con la ripresa degli attentati suicidi (ricordiamo il passo indietro di Gheddafi,dopo il raid aereo su Tripoli,voluto da Reagan) , d'altro canto ha purtroppo rafforzato l'estrema destra israeliana, con il successo notevole di Liberman e le sue farneticanti proposte. Il futuro non mi sembra certo roseo.Auguriamoci di non ritrovarci di frnte a uno scontro diretto!
gianfranco pellegrini , Milano
giovedì 12 febbraio 2009 11:44:56
Cara Fiamma perfetta la tua analisi della situazione politica dopo le elezioni. Io mi auguro però che il leader sia Tzipi Livni che con la sua intelligente adattabilità da donna finalmente riesca a condurre Israele nell'unione Europea convincendo Germania e Francia a sostenerla se veramente gli Europei vogliono la pace con i Palestinesi di Gaza.
Davide , Roma, Italia
giovedì 12 febbraio 2009 07:46:12
Certamente la coalizione sarà instabile, è impensabile che la Livni pensi di poter governare da sola con un solo seggio, anche Netanyahu deve avere un ruolo di leadership nel nuovo governo, inoltre come facciamo ad escludere categoricamente che il seggio della Knesseth non passi al Likud? Cioè che uno/a che è stato eletto con Kadima non passi al Likud? Così ci troveremo di fronte alla parità assoluta.Personalmente non credo a nuove elezioni a breve, gli israeliani non mi sembrano ben disposti a questo.Cari salutiDavide