Né spiegazione né scuse
Non c’è spiegazione né scusa per quello che Kerry ha detto sul legame fra il conflitto israelo-palestinese, e anzi, la sua causalità, e l’orribile, crudele svolta dell’islamismo con le decapitazioni dell’ISIS. È chiaro anche a un asino: se mai ci fosse, il nesso risiede nel desiderio arabo dominante di spazzare via anche Israele, considerato un Paese occidentale e quindi infedele, e il disegno di uno Stato Islamico onnicomprensivo e onnipotente. Eventualmente Kerry avrebbe dovuto invitare i palestinesi ad abbandonare i loro sogni imperialistici e dominatori.
Ma Kerry non ha mai capito niente di Medio Oriente e di Islam, ha pensato con Obama che la Fratellanza Musulmana fosse un’organizzazione moderata da sostenere, con lui immagina che compiacere il mondo islamico fosse la chiave del progresso e della pace mentre i morti aumentavano a centinaia di migliaia in scontri tribali, intra-religiosi, è passato sopra agli orrori di Assad e dei suoi avversari, salvo ora a costituire una fragile coalizione internazionale.
Il suo eterno colpevolizzare Israele è un regalo agli assassini, ed è un anello di congiunzione con la tradizione antisemita di colpevolizzare gli ebrei. Adesso manca solo che, come accadde nel Medio Evo con la peste nera, vengano accusati di propagare Ebola. Ha fatto contenti gli antisemiti antisraeliani di tutto il mondo.
Un geniale link da contrapporre all’asineria colpevole di Kerry è quello fatto da Angelo Panebianco su Il Corriere della Sera fra il falso progressismo e la strana “distrazione” di quelli che vanno in piazza contro Israele e si ritrovano a gridare “morte agli ebrei”. E’ successo in tutta Europa, e sembra che tale distrazione sia tipica anche di Kerry.
Cara Fiamma, non è passato molto tempo da quando Obama ha qualificato ISIS come cancro fra le nazioni, terroristi disumani, da estirpare.------ Evidentemente si sono frapposti interessi contrastanti che gli fanno dire altre cose: a lui ed al suo cagnolino Kerry.------ Al momento è impegnato nel duello con Putin, contro il quale sembra perdente: non pare che gli interessi molto degli ucraini in sé, o di ragioni realmente strategiche, dato che non sono poche centinaia di chilometri di avvicinamento alla Russia a rendere determinanti le postazioni di missili e contro-missili.------ Sembra più una questione di prestigio ed amor proprio, orgoglio: per motivi analoghi c'è stata la guerra dei cento anni fra Inghilterra e Francia, e quella dei trenta anni causata dal “Re Sole”.------- Nella prima delle due, c'è stato l'intermezzo della “peste nera”, che ha dimezzato la popolazione europea.------ Si presume che non ci sarà un ricorso storico con Ebola come protagonista, ma sarà bene che la sezione U.S.A. del “museo degli imbecilli” limiti la sua attività.------- Danni ne hanno già fatti tanti e, purtroppo, li paghiamo anche noi.