MOLTI HANNO ORMAI DECISO DI PARTIRE, A RESTARE SONO I GIOVANI E GLI « INFILTRATI» A Morag tra i guastatori con Bibbia e kippà Al grido d i « Lezione di Torah» i ribelli alzano le barricate anti-polizia
mercoledì 17 agosto 2005 La Stampa 0 commenti
inviata a GAZA
Domenica l'esercito ha consegnato in 17 insediamenti su 21 le lettere che
intimavano di uscire entro la mezzanotte di ieri, pena lo sgombero forzato.
È cominciata così la fase della disperazione, che potrebbe avere esiti
disastrosi o sfociare nella resa all’ ineluttabile. Ieri la Striscia si è
accesa, bloccate le vie di accesso percorse da lunghe file di camion carichi
dei beni di chi ha scelto di andarsene volontariamente. A Nevet Dkalim gli
scontri, gli incendi di copertoni gli spintoni, hanno portato all'arresto di
50 dimostranti.
Sembra un annuncio innocuo: « Lezione di Bibbia, lezione di Bibbia» , strilla
sulla piazzetta di fronte alla sinagoga lo stonato altoparlante
dell'insediamento di Morag, il più meridionale della striscia di Gaza,
infilato fra Rafah e Khan Yunes, fra Egitto e palestinesi, oggetto di
continui attacchi nei quattro anni dell'intifada, missili Kassam e
infiltrazioni terroristiche all'ordine del giorno. A un tratto l'aria
bollente vibra come un tamburo di guerra, da tutte le porte, da tutti i
buchi, escono di corsa ragazzi e ragazze. Grazie a un errore di
segnalazione, tre jeep scambiate per la polizia in arrivo, assistiamo così
alla prova generale della resistenza contro i soldati.
Si sa che a Nevet Dkalim i giovani infiltrati stanno spintonando, tagliando
gomme, bruciando pneumatici. A Morag, l'eccitazione è al massimo: la
« lezione di Bibbia» suscita l’ entusiasmo di un concerto rock. Ecco che cosa
può fare una tribù di ragazzi delle dune venuti a boicottare lo sgombero:
velocissimi, con blocchi di mattoni preparati ai lati della strada
d'accesso, montano una barriera coperta di foglie. Loro si dispongono
dietro, una seconda barriera di corpi. Molti salgono sui tetti. Nessuno ha
armi, sassi o bastoni. Ma i tetti sono difficili da sgombrare, ci vogliono
scale che si possono rovesciare, gabbie di discesa, armi drastiche che
nessuno vuole usare. I ragazzi hanno kippà colorate all’ uncinetto, riccioli
laterali, i capelli lunghi come freak Anni ‘ 60. Le ragazze con le trecce che
saltano sulle spalle portano magliette e camicie a maniche lunghe e i
pantaloni sormontati da una gonna, così in un eventuale scontro la loro
modestia non è in pericolo.
Quando finisce l'allarme un po' a malincuore si torna negli stanzoni nella
piazzetta pentagonale attaccata alla sinagoga dove si ammucchiano i sacchi a
pelo e fuori, su lunghi fili, come bandiere pendono i panni, ad asciugare
nel sole bestiale. Questi ragazzi che mangiano panini e usano due gabinetti
in cento, da settimane, con la loro volontà di resistere hanno reso Morag
più simile a una povera roccaforte nel deserto che a un villaggio.
L'autobus dell'esercito ci ha caricato verso Morag alle due meno un quarto
di mattina. Quando arriviamo una fitta nebbia copre il sonno leggero della
gente ormai all’ erta: ieri si è presentato con gli avvisi di uscita un
comandante dei Golani, un reparto mitico per valore e spirito di sacrificio.
Erez Zuckerman è stato avvicinato da una fanciulla biblica in lacrime:
« Proprio tu, un Golani, il mio mito, non posso credere che tu voglia farmi
uscire dalla mia casa con la mia famiglia» . E lui: « Proprio perché sono un
Golani e ho più di 50 anni ho il dovere di essere io a pregarti umilmente di
uscire di qui» .
All'alba, il tempio è l'unico centro di vita: esce Benny Elon, ex ministro
del governo Sharon, venuto in questo insedimento proprio perché è il più
disgraziato, una colonia che ha rischiato di chiudere parecchie volte da
quando nell'87 gli abitanti, con la prima Intifada, si tolsero dalla mente
la fantasia di andare a fare la spesa a Khan Yunes. Poi, con la seconda
Intifada, hanno collezionato feriti, morti, esperienze che dovrebbero
rendere questo villaggio il più indesiderabile del mondo. « Invece - dice
Elon - questa gente ha saputo resistere a tutto. Sono eroi, si sono
sacrificati perché Gaza è un cuscinetto con l'Egitto, uno Stato che ha
attaccato Israele tante volte. Da qui nessuno andrà via se non a forza» . Ma
non è vero: almeno un terzo delle famiglie fa le valigie mentre i ragazzini
fanno i gradassi. E dopo che i leader ci hanno ripetuto che nessuno se ne
andrà finchè non sarà costretto, all'improvviso viene convocata una tragica
cerimonia di addio: nella sala comune si riuniscono donne e uomini col
rabbino Yom Tov. Chi va ha deciso di separarsi dagli altri ufficialmente.
Piangono tutti e dicono fra le lacrime « Non voglio andarmene» ; davanti a
loro piangono anche i giovanissimi soldati dei Golani con il berretto viola,
che hanno protetto Morag per tanti anni, e adesso la devono sgomberare.
« Siete anche voi degli eroi - assicura il rabbino Yom Tov a chi se ne va -
avete resistito in tempi così duri che nessuno può biasimarvi. Un giorno
torneremo a vivere tutti insieme» .
Poi il rabbino fa un passo falso: « Oggi ci sarà un'altra cerimonia di
separazione: quella dai libri della Bibbia (sefer Torah), che oggi escono
dal villaggio» . La piccola folla urla, un uomo alto e magro gli si lancia
contro: « I libri usciranno solo quando sarà uscito l'ultimo uomo» . Il
rabbino si corregge: « Parlavo dei libri privati» . Ma ormai la frittata è
fatta, senza Torah l'insediamento è finito. Un ragazzo è venuto ad aiutare
sua sorella ad andarsene: « La pressione ormai è intollerabile, perché farsi
trascinare via verso il nulla, senza risarcimenti, senza casa, quando si può
uscire da soli verso un qualche futuro, per quanto vago?» .
La notte intanto porta dentro altri infiltrati che dai campi, al buio, con
le bandiere, vengono per l'aiuto dell'ultima ora, e l'esercito e i
poliziotti, trepidanti ma ormai decisi a mettere un punto. Tom Grosso,
portavoce dell'insediamento, ripete che resteranno a lungo, hanno acqua,
cibo… Il colonnello dell'esercito che fa parte delle forze che lo
sgombereranno a forza gli suggerisce: « E spirito» . « Ecco sì , bravo» , Tom
sorride al suo nemico.