Mediorientale
martedì 4 settembre 2012 Generico 0 commenti
RIASCOLTAla rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
La puntata inizia partendo da Teheran che ha da poco ospitato la riunione del Movimento dei Paesi Non-Allineati. Durante il meeting, negli anni presenziato dai peggiori dittatori di fama storica e mondiale, oltre al solito mantra sulla lotta all’imperialismo e sul colonialismo dei Paesi occidentali, non sono mancati i brutali attacchi contro Israele. “Un gruppo di lupi affamati” è stato definito lo Stato di David, davanti a una platea composta da rappresentanti di molte Nazioni appartenenti all’ONU, da un timido Ban Ki Moon (sud coreano e ospite di un Iran che da poco ha stretto un bell’accordo con la Corea del Nord) e da un aggressivo Mohammed Mursy che accusa palesemente il regime degli ayatollah di essere complice del massacro del popolo siriano.
La presenza del presidente egiziano a Teheran è stato un segnale importante visto che dal 1979 le due nazioni non avevano rapporti; eppure, dopo che il nuovo rais egiziano ha sollevato la causa siriana, media e personaggi politici iraniani hanno attaccato duramente Mursy, cambiando addirittura la traduzione del suo discorso ascoltato da milioni di iraniani.
La puntata prosegue restando in Iran che, secondo un nuovo rapporto dell’Iaea, ha raddoppiato il numero di centrifughe rispetto all’inizio dei colloqui con l’Agenzia ONU e sta costruendo testate balistiche per il trasporto del nucleo atomico. Eppure, lo stesso giorno il generale statunitense Dempsey dichiara che se Israele attaccasse le strutture iraniane gli Stati Uniti non saranno “complici”. Cosa ha spinto il generale, Capo dello stato maggiore congiunto (organo che riunisce i capi di stato maggiore di ciascun ramo delle forze armate statunitensi) a fare questa dichiarazione?
Di certo, questa posizione spiazza sempre di più Netanyahu che per la prima volta, infatti, dichiara che gli Usa stanno abbandonando Israele. Una dichiarazione che ha aperto un importante dibattito nella politica interna di Gerusalemme dove a gettare benzina sul fuoco è arrivata un’altra notizia: una trattativa sotto banco tra Iran e USA. Una notizia che però non convince Nirenstein e ne spiega il perché dopo aver risposto a un’interessante domanda di Bordin e dopo aver spiegato quale, secondo l’onorevole e giornalista, è la soluzione migliore per risolvere la questione iraniana.