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Mediorientale

giovedì 17 febbraio 2011 Generico 3 commenti

RIASCOLTA LA CONVERSAZIONE CON MASSIMO BORDIN SULL'ATTUALITA' DAL MEDIORIENTE:




Sintesi degli argomenti:

Israele cerca di recuparare la fiducia nella rivoluzione egiziana. Sharansky, dissidente nell'ex URSS, ha scritto: "E' tempo di credere nella dimocrazia", sollecitando il paese ha sostenere la lotta per la libertà nel mondo arabo.

Israele però teme: quattro delle sue ambasciate in paesi musulmani sono state prese d'assalto e chiuse.

Israele ha acconsentito (come stabilito dagli accordi di Camp David del 1978) al dispiegamento di militari nella penisola del Sinai, dove l'esercito egiziano si trova ad affrontare l'estremizzazione dell'area (scontento delle popolazioni beduine, infiltrazioni di Al Qaeda e Hamas..).

L'importanza degli accordi di pace tra Israele ed Egitto: importanza non solo per Israele stesso, ma anche per gli equilibri dell'intera area.

La messa in discussione di questo accordo costituisce un topos che accomuna molte forze. ElBaradei è stato il primo, agli inizi della protesta, ad affermare che il trattato di pace con Israele è un trattato di Mubarak e non del popolo egiziano. I quotidiani di tutto il mondo arabo hanno dato adito a questa stessa tesi, per cui è giunto il momento di rivedere la pace con Israele: Teshreen (Siria), Al Quds Al Arabi (quotidiano arabo che esce a Londra) An-nahar (quotidiano libanese vicino ai maroniti). Anche Ayman Nour, il presidente del partito liberale Al Ghad, che osò nel 2005 sfidare Mubarak alle elezioni presidenziali e per questo fu poi incarcerato per 4 anni, ha dichiarato che l'accordo con Israele va rivisto.

L'intellettuale egiziano liberale Tarek Heggy ha invece stilato un decalogo sulle condizioni che andrebbero richieste ai Fratelli Mussulmani perché si possano considerare parte del gioco democratico, tra questi anche la loro posizione sugli accordi di pace con Israele.

Fronte ANP: Abu Mazen ha annunciato la convocazione di elezioni municipali a luglio e presidenziali e parlamentari a settembre e ha chiesto al premier Fayyad un rimpasto di gabinetto.
Infatti la sua preoccupazione per l'ondata rivoluzionaria che sta investendo il mondo arabo e ha paura che investa pure lui. Questo è anche un po' l'effetto dei cosiddetti "Palestinian papers", tirati fuori da Al Jazeeza nelle settimane scorse (in cui si accusava Abu Mazen e i suoi collaboratori di stare contrattando con Israele su questioni troppo delicate e quindi, in sostanza, di essere dei traditori, dei servi di Israele). Abu Mazen, che viene additato di sti tempi come "il Mubarak dei palestinesi, sta quindi cercando, in una mossa piuttosto disperata, di creare un cambiamento dolce, per riacquistare la fiducia del popolo... solo che Hamas ha già annunciato che non prenderà parte a nessuna campagna elettorale.

Giordania: nel marzo del 1997, al confine tra Israele e Giordania, il giovane soldato Ahmad Dakamseh sparò su una scolaresca israeliana in gita, ammazzando 7 bambine. Re Hussein prese il primo aereo e andò ad inginocchiarsi e scusarsi davanti a ognuna delle famiglie colpite. Ora, Hussein Mujalli, all'epoca legale di Dakamseh, è stato appena nominato Ministro della Giustizia giordano, a seguito di un recente rimpasto di governo. La sua prima mossa è stata scendere in piazza con i sindacati per richiedere la liberazione di Dakamseh, che è un eroe e che ogni israeliano avrebbe fatto la stessa cosa se avesse avuto sotto tiro dei giovani giordani...

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Dott. Sergio HaDaR Tezza , Torino, Italia
 venerdì 18 febbraio 2011  17:54:50

L'Egitto ha democraticamente ritrovato il suo Hitler che in Arabo fa impazzire le folle antisemite."Gerusalemme sarà liberata". Così ha annunciato il guru dei Fratelli Musulmani Yusuf al Qaradawi davanti a due milioni di egiziani in piazza Tahrir.Vedi: http://www.ilfoglio.it/zakorDemocrazia e libertà non vanno necessariamente a braccetto."RIGHT TO LIBERTY AND THE PURSUIT OF HAPPINESS", diritto alla libertà e alla ricerca della felicità, sta scritto nella Constitution of the United States of America come DIRITTO DI BASE.Questo è quanto i media italiani di certo non riportano:Inglesehttp://sultanknish.blogspot.com/2011/02/real-egyptian-revolution-will-not-be.htmlhttp://www.jihadwatch.org/2011/02/shocker-islamist-role-rising-in-post-mubarak-egypt-muslim-brotherhood-has-role-on-committee-redrafti.htmlFrancese:http://www.israel7.com/category/articles/international/Dott. Sergio HaDaR Tezza



Dott. Sergio HaDaR Tezza , U.S.A.
 venerdì 18 febbraio 2011  02:41:49

Sharansky e chi la pensa come lui farebbero meglio a dare un'occhiata qui:http://sultanknish.blogspot.com/2011/02/real-egyptian-revolution-will-not-be.html



Dott. Sergio HaDaR Tezza , U.S.A.
 venerdì 18 febbraio 2011  02:38:44

Sinceramente, mi spiace per Sharansky, personalmente molo simpatico, personaggio dal coraggio ammirevole, ma che ha ampiamente dimostrato negli ultimi 18 anni in Israele che di politica non capisce proprio un tubo. Ma chi se ne frega della democrazia!IL VALORE DA DIFENDERE È LA LIBERTÀ, NON IL DOMINIO, CONTROLLO, GOVERNO, CHE DIR SI VOGLIA, DELLE MAGGIORANZE!Mi aspetterei da chi è stato oppresso nelle carceri sovietiche di avere una sensibilità maggiore alla questione della libertà.



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