Fiamma Nirenstein Blog

Mediorientale

martedì 7 dicembre 2010 Generico 0 commenti

RIASCOLTA LA CONVERSAZIONE CON MASSIMO BORDIN SULL'ATTUALITA' DAL MEDIORIENTE:



Sintesi degli argomenti di questa settimana:

Il devastante incendio sul Monte Carmelo: si solo rivelate delle deficienze strutturali e organizzative molto serie per affrontare questa grave calamità. 42 persone sono morte, tutti ufficiali che stavano intervenendo per evacuare le aree colpite, sei villaggi sono stati del tutto distrutti e ci sono molti sfollati. Molte le critiche al Governo, in particolare al Ministro dell'Interno, Eli Ishai (esponente del partito religioso sefaradita Shas). Si dice che Netanyahu ne farebbe volentieri a meno nel suo governo, ma i delicati equilibri della maggioranza sono sempre in primo piano.
Il Controllore dello Stato sta per rilasciare un rapporto in cui invece al centro del mirino c'è Ehud Barak, il Ministro della Difesa. L'accusa sarebbe quella di sottovalutare il carattere eventualemente offensivo che possono avere questi incendi, che possono essere usati come strumenti di guerra.
Il racconto di A.B. Yehoshua "Di fronte ai boschi".
L'intervento internazionale per aiutare Israele è stato decisivo. I primi a muoversi sono stati i Greci e i Ciprioti, la Russia e gli Stati Uniti. L'Italia ha mandato 100 tonnellate di materiale anti-incendio che Israele aveva esaurito e in seguito degli elicotteri. A questi si è aggiunto l'aiuto sorprendente offerto dalla Turchia, che sembra sia servito a far riprendere i contatti, ormai del tutto deteriorati, tra i due paesi. A Ginevra si è svolto un incontro segreto tra un sottosegretario turco e un delegato di Netanyahu.
Probabilmente le rivelazioni di Wikileaks hanno giocato una parte in questo cauto riavvicinamento. Infatti è emerso che gli USA hanno un giudizio per nulla positivo del Governo Erdogan.
Anche Giordania ed Egitto hanno aiutato Israele a spegnere il fuoco.
D'altro canto, sui siti internet arabi sono impazzate le peggiori infamie come "punire tutti gli arabi che hanno aiutato a spegnere il fuoco".

Nuove rivelazioni di Wikileaks sul Libano: è uscita fuori una conversazione del 2008 tra il Ministro della Difesa libanese Elias Murr e un importante ufficiale americano. Murr avrebbe dato agli americani una serie di "consigli" su come Israele dovrebbe agire nel caso scoppiasse una nuova guerra con Hezbollah: stare attenti a non bombardare infrastrutture nei quartieri cristiani, di modo che l'opinione pubblica non si riovolti contro gli israeliani e invece concentrarsi sui quartieri shiiti... Lo scopo di Murr è di mantenere l'esercito libanese intatto per poter garantire il controllo del Paese, una volta che gli Hezbollah dovessero essere ridoti allo stremo. Murr ha smentito, dicendo che queste affermazioni sono "fuori contesto".

Altra rivelazione: gli USA avrebbero effettuato, usando basi inglese, dei voli di ricognizione per scoprire dove si trovano esattamente le basi di Hezbollah in Libano.
Dai cablogrammi emerge anche la questione dei tentativi siriani di fornirsi di arme atomiche.

Alle Nazioni Unite: a novembre la Terza Commissione dell'Assemblea Generale ONU ha votato una "risoluzione sulle esecuzioni extragiudiziarie, arbitrarie e sommarie", volta a condannare le uccisioni su base discriminatoria (minoranze etniche, religiose, bambini etc). In tutte le sue passate versioni, per gli ultimi 10 anni, questa risoluzione aveva incluso anche il riferimento a esecuzioni "causate dall'orientamento sessuale delle vittime". Un emendamento del Benin, accolto con 79 voti a favore, 70 contrari e 17 astenuti, è riuscito a fare eliminare questo riferimento, sostituendolo con un più generico "ragioni discriminatorie su qualsiasi base". Trai paesi che hanno votato a favore: Afghanistan, Iran, Malesia, Pakistan, Sudan, Russia, Cuba, Egitto, Uganda, Yemen, Sud Africa, Giamaica, Marocco e così via fino ad arrivare a 79 paesi. Tutte le nazioni europee, e tra gli altri l'India, la Corea del Sud e Israele (l'unico paese del Medio Oriente) hanno votato contro.

Sempre per rimanere in tema ONU: Navy Pillay, Alto Commissario per i Diritti Umani, ha annunciato che non parteciperà venerdì al conferimento a Liu Xiaobo del Premio Nobel per la Pace (in sua assenza, in quanto ancora carcerato in Cina...), a causa di "impegni precedenti"...

 Lascia il tuo commento

Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.