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Mediorientale

martedì 12 ottobre 2010 Generico 0 commenti

RIASCOLTA LA CONVERSAZIONE SETTIMANALE TRA FIAMMA NIRENSTEIN E MASSIMO BORDIN SULL'ATTUALITA' IN MEDIORIENTE:



Sintesi degli argomenti trattati:

Tre crisi in Israele in questo momento:

- Il ruolo del Ministero della Difesa Ehud Barak. Barak, laburista, soldato pluridecorato, uomo di kibbutz. Ma la sua alleanza con la destra al governo porta scontento nel suo partito. C'è la volontà di fare un congresso straordinario per indire nuove primarie. Tra i possibili candidati, la nota ex giornalista Sheli Yakimowithc, che dal 2006 si è lanciata in politica e si occupa perlopiù di tematiche sociali, sulle quali vorrebbe incentrare il programma del partito laburista. Barak ha chiesto di concedergli ancora 4 mesi di verifica: se in questo tempo non avrà ottenuto dei risultati sul fronte del processo di pace, lascerà. L'importante ruolo di Barak nel governo Netanyahu.

- Il dibattito sulla legge di giuramento di fedeltà allo Stato ebraico: la proposta di legge dice che chi vuole acqusire la cittadinanza israeliana (non chi ce l'ha già), dovrà giurare fedeltà alla carta fondativa israeliana (le leggi fondamentali), ovvero al principio di "stato ebraico e democratico". Due elementi che si controbilanciano. "Ebraico" va inteso come elemento nazionale piuttosto che religioso: il riferimento è al popolo ebraico, che è fatto di molti ebrei anche del tutto non osservanti.
Bordin: la risoluzione 181 del novembre 1947 parlava della creazione di due stati, uno ebraico e uno arabo. Quindi l'elemento nazionale è predominante [...]. Citando il libro di Shlomo Sand: "è un paradosso che uno stato incontestabilmente democratico si fondi sullo 'ius sanguinis'".
Nirenstein: "E' richeisto che solo la madre sia ebrea, quindi non è "ius sanguinis", perché il padre può essere musulmano, cristiano... anzi, c'è un elemeno estremamete liberale. Un elemeno materno, di cura, di educazione, affettivo, legato alla sopravvivenza stessa del bambino, che dipende dalla madre. E' forse l'unico universo dove questo avviene."
Bordin: "In effetti è una scelta tutta al femminile"
Nirenstein: "E' una faccenda complessa, ma chi è italiano? [...] Quando ho compito 18 anni, essendo figlia di un apolide, ho dovuto giurare sulla costituzione italiana. [...] Israele ha dei cittadini come Azmi Bishara, membro della Knesset, che mandava delle mappe strategiche israeliane a Hezbollah durante la guerra con il Libano del 2006; oppure come la parlamentare Hanin Zoabi, che era sulla Mavi Marmara, un altro parlamentare che è andato a trovare in Siria Khaled Mashal, il leader di Hamas..."
Gli effetti politici di questa vicenda potrebbero essere buoni, perché pare sia la carta di scambio per ottenere l'ok di Lieberman a un nuovo congelamento degli insediamenti (dopo il periodo dei 10 mesi appena conclusosi).
Lieberman in questi giorni, durante una visita in Israele di Kouchner e Moratinos, ha detto loro "dovete smetterla di pensare sempre a Israele, preoccupatevi piuttosto di tutti i problemi dell'UE!". I due si sono piuttosto risentiti, dicendo, a ragione, che Lieberman manca di qualsiasi etichetta, di linguaggio diplomatico.

Il congelamento degli insediamenti e le trattative con i palestinesi. Sembra quindi che ci sia un accordo preventivo con Lieberman per mantenere salda la coalizione: l'avanzamento della proposta di legge per i nuovi cittadini VS una nuova moratoria sulla costruzione negli insediamenti. Inoltre, sembra ci sia lo zampino di Lieberman anche nella dichiarazione di ieri di Netanyahu: "Israele continuerà con il congelamento a fronte del riconoscimento da parte dei palestinesi di Israele come Stato del popolo ebraico".  La Clinton ha sostenuto il discorso di Netanyahu, ma la risposta dei paesi è arrivata subito ed è stata negativa.

Sul fronte libanese: questa è la settimana della visita in Libano del Presidente Iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. In programma anche la visita nel Sud del Paese, al confine con Israele, e la cerimonia del "lancio delle pietre", per cui Ahmadinejad dovrebbe, accanto a una ricostruzione della Moschea di Al Aqsa, lanciare delle pietre verso Israele, aldilà del confine. Ahmadinejad ha già dichiarato che "il confine meridionale del Libano è di fatto il confine iraniano con Israele".
La forte alleanza tra Ahmadinejad e Hassan Nasrallah aumenta la paura che gli Hezbollah possano prendere il potere in Libano sull'onda iraniana.
Un blogger libanese ha postato un'intervista con un commerciante di armi di Beirut che ha raccontato come la vendita di armi, nelle classi sociali più disparate, sia aumentata imponentemente.
Il Tribunale Penale Internazionale che indaga sull'omicidio dell'ex premier Rafiq al Hariri, dovrebbe rendere note a breve le conclusioni del suo lavoro, ovvero, come emerge, che i responsabili degli omicidi sono gli Hezbollah. Questi dal canto loro stanno cercando di discreditare il Tribunale e di frenare questa rivelazione, che rovinerebbe del tutto la loro immagine di "vero partito nazionale libanese". La visita di Ahmnadinejad proprio in questi giorni sembra programmata apposta per infiammare gli animi e distogliere l'attenzione dalla situazione interna.

Il preoccupante risveglio della Fratellanza Mussulmana in Egitto.

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