Mediorientale
domenica 6 giugno 2010 Generico 0 commenti
RIASCOLTA LA CONVERSAZIONE CON IL DIRETTORE DI RADIO RADICALE MASSIMO BORDIN: http://www.radioradicale.it/scheda/305389
Sintesi della conversazione:
Già all'inizio della vicenda Nirenstein aveva informato della nave che stava partendo dalla Turchia (conversazione del 21 maggio e articolo http://fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=3&Id=2377).
Grande tensione tra Turchia e Israele. L'ambasciatore israeliano, pur convocato dal ministero degli esteri turco, non è stato espulso.
Il profilo della IHH (Insani Yardim Vakfi), il principale sponsor della flottiglia: una organizzazione estremista affiliata ai Fratelli Mussulmani e a Hamas.
Solo sulla nave nella quale si trovavano la maggior parte degli membri dell'IHH, ovvero la Mavi Marmara, sono avvenuti gli scontri violenti e fatali. Le altre 5 navi sono state abbordate da Israele senza problemi e condotte pacificamente al porto di Ashdod per essere ispezionate.
I beni contenuti sulle navi, ispezionati, sono stati fatti passare da Israele tramite i valichi di terra verso Gaza. dove però li sta tenendo bloccati Hamas.
Le preoccupazioni di Hamas per la stabilità del proprio regime. Tutte le Ong con sede a Gaza sono state ispezionate in questi giorni e molte persone sono state incarcerate.
La parlamentare araba israeliana, Hanin Zuabi, che ha partecipato alla flottiglia e il dibattito parlamentare alla Knesset, il 2 giugno, riguardo alle modalità dell'azione israeliana e alla partecipazione di una parlamentare.
La dinamica dei fatti come raccontata dai soldati.
Il dibattito sulla cattiva gestione dell'operazione da parte dell'esercito israeliano, le falle nei servizi di intelligence.
I precedenti della Karine A (2002) e Francop, navi che contenevano tonnellate di armi che sono state intercettate da Israele con successo.
I precedenti di altre navi con intenti sinceramente umanitari (come quella dello scrittore Marek Halter), che hanno accettato di essere ispezionate e quindi hanno potuto consegnare i loro doni a Gaza (e nelle mani di Ismail Haniyeh in persona, con gran vanto...).
La crisi dell'esercito israeliano in tempi di guerra asimmetrica. L'apertura di inchieste interne e forse internazionali.
Le "proximity talks", i negoziati indiretti, con la mediazione USA, tra Israele e l'Autorità Nazionale Palestinese di Abu Mazen, vanno avanti.
L'apertura di Netanyahu verso un alleggerimento del blocco navale a Gaza, se si dovesse configurare la possibilità di intermediazione egiziana per le ispezioni di navi.
Il blocco egiziano di Gaza, di cui poco si parla.
La grande preoccupazione di Israele per il deterioramento dei rapporti con la Turchia. Annullamento dei viaggi di Israeliani in Turchia (nel 2008, 560mila israeliani hanno trascorso le loro vacanze in Turchia...).
La recente scoperta di Israele di giacimenti di gas che hanno portato il Ministro delle infrastrutture Uzi Landau a dichiarare "potremmo avere un'autosufficienza energetica per 70 anni).
RIASCOLTA LA CONVERSAZIONE: http://www.radioradicale.it/scheda/305389