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Mediorientale

venerdì 19 marzo 2010 Generico 0 commenti

Conversazione settimanale sull'attualità dal Medioriente con il Direttore di Radio Radicale Massimo Bordin.

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Sintesi degli argomenti di questa settimana:

Missili fatali dalla Striscia: nove lanci nel corso della settimana, un missile ha ucciso un lavoratore tailandese di un Moshav nei pressi dei confini con la Striscia di Gaza.
Il "giorno dell'ira" indetto da Hamas a seguito della vicenda di Ramat Shlomo.
La propaganda mussulmana che dipinge una volontà di Israele di "ebraicizzare" l'intera città di Gerusalemme.
La crisi israelo-americana: Obama, in un'intervista a Fox News, ha fatto dietro front sulla vicenda di Gerusalemme.

Il concetto di "insediamenti" a Gerusalemme: del tutto distinto da quelli della Cisgiordania.
Nel dicembre scorso, Netanyahu ha annunciato un congelamento, molto lodato dall'amministrazione USA, delle costruzioni negli insediamenti della Cisgiordania, specificando che questo non riguardava Gerusalemme. Perché no? La situazione di Gerusalemme è decisamente più complessa. Prima della dominazione giordana nel 1948, per esempio il quartiere di Shekh Jarrah, che è stato a sua volta al centro delle polemiche prima della vicenda di Ramat Shlomo, era un quartiere ebraico, dal quale gli ebrei vennero espulsi per mano giordana. Dopo il '67, gli ebrei hanno cercato di tornarvi. Ramat Shlomo è un quartiere del tutto ebraico, con una popolazione principalmente ortodossa. In tutti gli accordi su una possibile divisione della città, come quelli tra Arafat e Barak nel 2000, o tra Abu Mazen e Olmert nel 2007, questo quartiere veniva inserito nella parte ebraica di Gerusalemme. Anche per il fatto che è inserito del tutto in una zona ebraica.
Eli Ishai, il Ministro dell'Interno, forse alla ricerca di consensi, ha veramente usato un tempismo pessimo per annunciare la costruzione di queste 1600 unità abitative.
Il viaggio di Netanyahu in America per il discorso all'AIPAC. La possibilità di un incontro estemporaneo con Obama.

La possibilità di una coalizione di Netanyahu con Kadima.
Il documento di Kadima su Gerusalemme (contro il blocco delle costruzioni nella capitale).

Il tentativo di spaccare Kadima e di far riaggregare al Likud la fazione che si rifà a Shaul Mofaz.

La predominanza della questione iraniana rispetto a quella palestinese per i vertici israeliani.

Curiosità: gli iraniani hanno richiesto alle infermiere di un ospedale boliviano di indossare il velo islamico, a fronte di un finanziamento iraniano di un milione di dollari.

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