MEDIO ORIENTE NUOVA ESECUZIONE MIRATA A GAZA: UN MISSILE ISRAELIANO U CCIDE DUE MILIZIANI DELLE BRIGATE DI AL AQSA Territori sull’ orlo della crisi d i nervi Dopo la vittoria di Hamas, le vignette su Maometto hanno infia mmato le masse palestinesi
martedì 7 febbraio 2006 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
GERUSALEMME
Acqua e fuoco. Ci sono due scenari mediorentali completamente diversi in
questo momento difficile. Vogliamo prima le buone notizie? Allora guardiamo
verso Abu Mazen e Ehud Olmert, e dimentichiamoci il resto. Olmert ha
ripetuto ieri parlando al forum economico Europeo-Israeliano che ha
intenzione di intrattenere colloqui di pace con l'Autorità Palestinesi
finchè Hamas non siede nel governo, e ha confermato la sua intenzione di
trasferire all'autorità Palestinese i 60 milioni di dollari che le deve. Una
scelta che sottintende: sono a posto con la legge, con l'opinione pubblica
internazionale e soprattutto con il mio elettorato, che mi vuole sui binari
di Sharon. Ma naturalmente costituisce una rampa di lancio per la campagna
elettorale (pur sempre molto minoritaria) di Bibi Netanyahu, che attacca
Kadima e solleva fortissimi dubbi sul suo senso di responsabilità , visto che
di certo quei soldi possono finire nelle mani di Hamas, e quindi, in
terrorismo.
Per seguitare col bicchiere mezzo pieno, la presa di posizione di Olmert è
una risposta diretta a Mahmoud Abbas (Abu Mazen) che si è dichiarato tuttora
responsabile dei contatti diplomatici con Gerusalemme, e ha detto che
intende controllare i servizi di sicurezza palestinesi e il loro budget. Ma
tutte queste buone intenzioni hanno qualche possibilità di diventare realtà ?
Yuval Diskin il capo dei servizi segreti dell'interno (Shin Beth) prevede
un'ondata di terrore senza precedenti, e che nelle ultime due settimane
almeno due attacchi suicidi sono stati fermati per strada. Nel frattempo,
sabato tre membri delle Brigate di Al Aqsa coinvolti negli attacchi con i
missili kassam sono stati uccisi in un attacco dell'esercito a Gaza. E ieri
pomeriggio è stato attuata un'altra operazione di eliminazione mirata sempre
a Gaza: un missile ha ucciso due miliziani delle Brigate Al Aqsa. Quindi, ci
tocca a guardare alla parte mezzo vuota del bicchiere, ed è come affacciarsi
in un abisso.
Lo sfondo odierno è la protesta contro la caricatura di Maometto in
un'Autonomia Palestinese ormai in mano di Hamas, e il suo estendersi anche
al pubblico arabo israeliano. Ieri il movimento islamista ha marciato contro
l'ambasciata danese a Tel Aviv; sempre nei confini di Israele una
manifestazione ha percorso le strade di Nazareth, e certo non ne guadagnano
i difficili rapporti fra cristiani e mussulmani, qui sempre a rischio. Anche
a Taibeh il movimento islamico ha protestato. Intanto nell'autonomia
palestinese ha preso piede un clima minaccioso e eccitato. In Cisgiordania e
a Gaza è stato un continuo marciare, minacciare, minacciare le
rappresentanze straniere, bruciare bandiere israeliane e europee; a Gaza con
le bandiere sia di Hamas che di Fatah una marcia è arrivata di nuovo
all'edificio della Comunità Europea gridando « O Profeta Maometto siamo
pronti a vendicarti con le nostre anime e il nostro sangue» .
Già per due volte questi uffici sono stati occupati da uomini mascherati e
armati, con ultimatum e minacce di morte e di rapimenti alle ambasciate e ai
corrispondenti dei giornali europei. Sono stati minacciati e aggrediti anche
i membri della TIPH, la Presenza Internazionale Temporanea a Hebron, i
membri danesi sono stati sgomberati, la Svezia ha ordinato ai suoi
osservatori di ridurre le operazioni; le ronde tese soprattutto a proteggere
i palestinesi, sono invece state ridotte (Hebron è una grande roccaforte di
Hamas).Davanti alla sede della TIPH c'è stato lancio di sassi e auto
danneggiate. La polizia dell'autorità Palestinese per timore di ulteriori
attacchi ha messo le sue guardie fuori degli uffici.
Si riflette qui la rabbia di tutto il mondo arabo, la violentissima
dimostrazione libanese, gli assalti furibondi alle ambasciate occidentali in
Siria: durante l'attacco terrorista di ieri a Petah Tikva in cui una donna e
stata uccisa e quattro persone sono state ferite gravemente, lo studente
terrorista palestinese ha detto solo « sono venuto per uccidere gli ebrei» . E
gli ebrei diventano come al solito l'obiettivo pretestuoso che consente
guadagni di opinione pubblica in Medio Oriente: Hassan Nasrallah, pur dopo
migliaia di mostruose caricature antisemite impunemente propagate in questi
anni da giornali e tv in tutto il mediorente, ha gridato alla folla di
Hezbollah plaudenti che la libertà di espressione è proibita agli arabi
quando si parla di ebrei.