Mamma mia!, il riscatto delle splendide sessantenni
venerdì 17 ottobre 2008 Il Giornale 7 commenti
Questo articolo è dedicato agli uomini e alle donne che hanno 50 o anche 60 anni e che si sentono assediati o imbarazzati dal corrente atteggiamento verso la donna sopra i cinquanta. La quale peraltro in genere è oggi piena di vita, attraente, sexy come mai nella storia; a scrivere mi spinge il film con Meryl Streep "Mamma mia", di cui certo non mi saprei occupare professionalmente. Mamma mia è suggestivo e influente come i grandi musical, come Hair, Cats, Jesus Christ Superstar, Cabaret; vederlo al cinema è un incanto per la bravura degli attori nella recitazione e nell’imperfezione della performance nelle supercanzoni degli Abba. Il film è un’americanata, troppo lieve, colorato e allegro per essere significativo? Ma per favore: l’America dello spettacolo leggero, con la musica e le trame apparentemente semplici, è madre di una complessità iconografica e psicologica (basta pensare ai volumi scritti su Via col vento) che l’Europa ha molta difficoltà, saccente com’è, a riconoscere.
Mamma mia è un film che va contro corrente su cose serie. Prima le osservazioni più semplici e poi, con cautela, le spine. Sullo sfondo caricato di ironica grecità troppo azzurra e verde, dell’Isola di Kalocairi, corre veloce ma senza ritmi ossessivi la storia di Donna Sheridan, matura e bellissima «ragazza madre», e di sua figlia Amanda (Sophie Sheridan), giovane promessa sposa che cerca di scoprire, invitandoli tutti alle sue nozze, chi sia suo padre fra tre possibili candidati. Il film salta, balla, canta, è pieno di stunt e di giravolte pericolose. I personaggi, disegnati sempre sorridendo, sono stabili e responsabili e non per questo meno bizzarri: le due amiche di Donna, la lunga e secca Tanya, maniaca delle creme di bellezza, la cicciotta Rosie, che dell’aspetto fisico se ne frega; i tre maschi pigri rispetto ai sentimenti, confusi sul passato e sul presente, rispettabili nella ricerca simbolica del ruolo paterno; i giovani, a partire dai promessi sposi ventenni, non sono trascinati nel sesso, nella droga, nella violenza, nel fumo del niente... vivono la libertà senza ideologismi e stando un po’ in pena.
Il sesso è il grande dilemma, il tema rivelatore del secolo. Lo sanno bene i figli dei fiori, liberati, divorziati, spontanei, soprattutto confusi. Donna, ohibò, è stata con tre ragazzi all’epoca dei figli dei fiori in un giro di tempo molto breve, come accadeva. Ma nel film, attenzione, l’allusione al sesso è pudica. Il sesso c’è, è nei ricordi, è nella vita, è una cosa naturale, viene lodato, fa ridere, fa piangere, ma non viene raffigurato come un idolo. Donna e la memoria vivente della rivoluzione sessuale non a caso è Meryl Streep, attrice femminista per eccellenza.
E veniamo al punto che è qui ultimo ma solo perché per arrivarci dobbiamo respirare profondamente: Meryl Streep, nata nel New Jersey nel ’49, ha 60 anni, e le sue amiche, nel film, forse qualcuno di più. Ma i protagonisti maschi, anche loro molto attraenti e vitali, infilati nel film in una torma di fanciulle ventenni, sono innamorati o implicati sentimentalmente solo con le loro coetanee. Sam (Pierce Brosman) sposa Donna, Bill si accompagna con Rosie. I due non guardano le ragazze se non con occhio paterno e affettuoso.
Ma oggi viviamo, lo voglio dire brutalmente, un periodo in cui molte mogli e compagne cinquantenni e sessantenni vengono abbandonate, o trascurate, o guardate con commiserante condiscendenza mentre il maschio in età avanzata trasporta la sua attenzione, i suoi commenti, a volte la sua intera vita, verso giovani donne. Il fenomeno è di massa, riconosciamolo, ed è la più crudele fra le molte reazioni al femminismo. È una rivoluzione che il cinquanta-sessantenne si volga avidamente, a livelli diversi, verso le ragazzine. La letteratura riporta una così aperta attitudine solo in società in cui le donne siano costrette a accettare delle prepotenze, le giovani nella tradizione classica si concedono ai vecchi solo quando sono obbligate. Nella vita democratica il rapporto d’amore è consegnato alla pluralità dei motivi di un rapporto, come tutto in democrazia: la consuetudine, il rispetto, l’interesse comune e oggi, per fortuna, anche la crescente capacità della donna di essere fantastica e attraente per sempre, come Meryl Streep dovrebbero dettare l’agenda. Attenzione, non parlo di un piccolo fenomeno: l’esperienza dice che la ferita, l’offesa per questa inaspettata svolta, per questo comportamento inaccettabile che un tempo era degli imperatori e dei don Rodrigo (e le famiglie nascondevano le figlie) oltraggia le donne oltremisura. Una seconda ondata di femminismo potrebbe partire da qui, mamma mia!
venerdì 24 ottobre 2008 09:57:56
Mamma mia, a sentir fare quresti discorsi tanto pieni di livore anti-maschile, mi è passata la voglia di andare a vedere il film. Potrei citare il caso di un mio conoscente che pluriumiliato da una compagna che ad ogni pié sospinto gli ricordava che la maggior parte dei soldi in casa li metteva lei, ha preferito lasciare la casa. E non si è messo con nessuna ragazzina. Ha semplicemente stabilito di averne abbastanza. Spero che si renda conto che non tutte le donne sono uguali. E spero di questa non uniformità assoluta che se ne renda conto anche l'altra metà del cielo.Fabio
Mara Marantonio Bernardini , Bologna
domenica 19 ottobre 2008 20:41:57
Cara Fiamma,sono coetanea di Meryl e...dello Stato di Israele -quanto a quest'ultimo, anche come mese!- e anch'io mi sono divertita un sacco con "Mamma Mia!" che aspettavo da questa primavera. Ci si diverte e si ride, ma pure si riflette proprio su questa storia di gioventù che rinverdisce dopo vent'anni. Dove non c'è spazio per l'uomo maturo che, spaventato dalla coetanea emancipata, si illude di dominare la giovanetta, la quale peraltro spesso e volentieri è più scantata di lui e viaggia con avvocato- commercialista-notaio al seguito. Magari c'è in aggiunta un papà che dà consigli da dietro una tenda, non visto dal babbeo.Al di là di tutto, comunque, mi piace Donna, libera e romantica al tempo stesso. Data l'età della figlia, Donna ha circa dieci/quindici anni meno di me, ma la sento ugualmente vicina.Da questo punto di vista tra 50 e 60 non c'è troppa differenza.Almeno spero.
laura camis de fonseca , TORINO
sabato 18 ottobre 2008 12:12:24
prima di tutto complimenti per aver capitanato l'opposizione italiana all'ingresso dell'Iran nel Consiglio di Sicurezza. Riguardo a Mamma mia... in base alla mia esperienza e a quella delle tante amiche e conoscenti sono profondamente convinta che di fronte all'autonomia delle loro compagne (basata sul lavoro e sulla contraccezione) gli uomini in generale hanno perso il senso e l'abitudine della solidarietà protettiva verso le loro compagne. Molti hanno anzi sviluppato un forte senso di rivalità di fronte a compagne forti e autonome, che conseguono anche successi professionali ed economici. E basta che un uomo non sia proprio un sottile moralista capace di autocritica e di autocontrollo (basta che sia una persona comune) perchè all'vvicinarsi della vecchiaia e alla perdita di interesse sessuale per la compagna subentri anche la voglia di FARGLIELA PAGARE: umiliare la compagna come rivalsa per essersi sentito umiliato in passato. La nuova compagna giovane (sempre anche più povera, spesso immigrata) è allo stesso tempo l'illusione di poter arrestare l'invecchiamento e la vendetta a scoppio ritardato contro la vecchia compagna forte, indipendente, autonoma. Mi pare che le coppie fra uomini vecchi e donne molto più giovani durino nel tempo soltanto quando l'uomo è decisamente più ricco, con una sistemazione più stabile, di cui la donna giovane ha bisogno. Le coppie uomo anziano /donna giovane ma autonoma economicamente e socialmente sono fragili, temporanee. L'uomo si sente dopo poco tempo ancor più umiliato e frustrato con la nuova compagna. Che fare? Sarebbe bene discuterne pubblicamente, perchè ne discuta tutta la società: uomini e donne, vecchi e giovani. Soprattutto i giovani.E servirebbe promuovere studi psicologici e ricerche statistiche, che seguano anche l'evoluzione nel tempo delle vecchie e nuove c
suspiria , roma
sabato 18 ottobre 2008 11:22:40
Cara Fiamma, una nuova ondata di femminismo in questa nostra Italia patria di tante scioccherelle che si fanno irretire da vecchi marpioni ci vorrebbe come il pane. Ma quante siamo?!!Ah l'America!!!Un abbraccio femminista
aldo , italy
sabato 18 ottobre 2008 11:18:06
D'accordo vado a vedere il film, poi ne riparliamo. Certo che strano destino il nostro: una generazione di cinquantacinquenni che all'età di venti anni hanno condiviso/difeso/rifiutato, lottato per e contro un femminismo che a volte/spesso ha fatto comodo anche a noi, ritrovarsi ancora tra le gonadi , grazie a questa rigenerata (leggi niente,niente male) Fiamma , una battaglia che non interessa più le nuove generazioni. al
ELENA BIGNAMI , MILANO ITALIA
sabato 18 ottobre 2008 01:57:49
Non voglio svalutare il tuo punto di vista:questo approccio maskista dell'ultimo femminismo("risolviamo il problema dei poveri maski perché è con loro che facciamo sesso")da lesbica mi ha fatta molto arrabbiare,ma lo capisco,è un discorso di politica alta.Quello che voglio dirti è che anche nella vita privata e amorosa andrebbe avere la capacità di premiare con il proprio amore le persone che sanno essere belle.Non solo recuperare gli stronzi!Le solite crocerossine che salvano i malati e i derelitti!E' vitale la critica per cui parlatene più che potete di queste derive maschiliste,ma rispetto alla questione che poni tu secondo me la domanda è:oltre a questa massa di schifezze esistono uomini carini che sanno amare le donne?Secondo me esistono eccome!E allora perché tu non li vedi?A volte non vediamo le persone carine perché non le scopriamo,perché non sempre sono di successo e appariscenti,perché siamo masochisticamente attratte dalle/gli stronze/i ecc.Tra lesbiche non è così diverso:infondo subiamo gli stessi miti.Io so da un sacco di tempo che se voglio giocare al "daddy bastard"(citazione di Sylvia Plath),o altre varianti s/m,posso trovare una persona dolcissima che sappia fare questo gioco con me,mentre è pressoché impossibile trasformare il/la "bastard"nell'amore dolcissimo che è l'altra faccia del sogno d'amore.Allora l'importante è usare il femminismo per la nostra felicità!Quindi, ad esempio,non c'è niente di male a fare sesso con uomini più giovani,possibilmente belli,intelligenti,poetici,prestanti e innamorati.Nn certo il sesso mercenario dei puttanieri maski!Non c'è niente di male a risolvere i dispiaceri della vita privata cambiando il mondo:questi uomini che sanno fare sesso solo con le giovani donne sono uno spettacolo miserabile!Hai fatto bene a dirlo in questi termini!Infine nn c'è niente di male nemmeno a farsi un/a"bastard",l'importante è ricordarsi sempre che il mondo è pieno di persone belle che cercano amore e che siamo libere e bellissime!Ciao!
elena bignami , milano italia
sabato 18 ottobre 2008 01:07:36
Gli uomini che fanno sesso solo con le ragazze(ma anche tra le lesbiche è la stessa cosa)hanno problemi d'impotenza.Visto che quello che dici è vero,bisognerebbe prendere atto che molte persone hanno per tutta la vita e ancora più con il procedere dell'età problemi d'impotenza,che negano fino al punto di scegliere le perversioni meno appariscenti come questa del "gioco giovanilofilo".Ciò dicendo della perversione,cioè del comportamento sessuale esclusivamente di un tipo perché può sempre succedere d'innamorarsi di una persona più giovane o più vecchia,o di fare sesso tra gruppi di età diversi.Tra i gay e qualche lesbica sessualmente libera(come me)questa cosa è normale e consapevole:da sempre i/le grandi si fanno i/le ragazzini/e e viceversa.Giochi divertenti:entra in gioco anche la ruolizzazione attivo-passivo;io da giovanissima mi sono divertita un mondo (e innamorata)con le donne più grandi e da più grande mi sono lasciata volentierissimo sedurre dalle più giovani.La tristezza di questi uomini giovanilofili è che riescono ad eccitarsi solo ed esclusivamente con le ragazze(magari anche ingurgitando kili di viagra o di coca),il problema non è quindi la libertà sessuale(che non sarebbe un problema)ma l'impotenza.Personalmente gli uomini italiani della tua generazione li trovo orribili e ripugnanti,degli analfabeti dell'affettività,dell'erotismo e di molte altre cose e quelli della mia(i 40enni)sono più o meno allo stesso livello.Ma io sono lesbica e non amandoli sono ovviamente spietata(infondo l'amore pace tra gli umani reca!).Se fossi eterosessuale,che è la stessa cosa che faccio da lesbica,mi guarderei bene dal mettermi con un analfabeta dell'affettività,un frigido,un impotente psichico prima che fisico.Cercherei uno che mi voglia e/o che mi ami alla follia.Cerca in tutto il mondo chi fa per te,chi smania per fare sesso e stare con te,non guardare l'età!Poi nella coppia c'è sempre molto lavoro politico da fare,ma non perdere tempo con chi nn sa desiderarti!