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Malala, il Nobel che spaventa l'islam. Il Nobel per la Pace dichiara guerra a talebani e ayatollah

sabato 11 ottobre 2014 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 11 ottobre 2014

Finalmente ce l'ha fatta la sussiegosa giuria del premio Nobel. Mentre l'anno scorso l'aveva snobbata nonostante Malala avesse quasi dato la vita per aprire la strada verso le scuole a tutte le bambine in un mondo di Talebani assassini, quest'anno il Premio Nobel per la Pace le è stato assegnato. Anche a Oslo si sono accorti che è ormai difficile sopportare la violenza islamista contro le donne, la proibizione di tutte le libertà sin dall'infanzia, sono tempi in cui ogni giorno giungono notizie di donne rapite, stuprate, uccise. E così Malala è tornata all'attenzione della giuria come eroina di tutte le ragazze che vogliono studiare. Ha ancora 17 anni nonostante la sua vita piena di traumatiche esperienze, e il suo visino rotondo ci ricorda che ha avuto un'infanzia negata.

Per dedicare il premio a tutti i bambini, e ripararsi da critiche che l'iperconformista Premio Nobel non può sopportare, è stato scelto a pari merito un altro personaggio, per altro ragguardevolissimo, l'indiano Kailash Satyarthi. Lui è indiano, lei è pakistana, questo aspetto non è stato certo ignorato da chi ama il politically correct sopra ogni altra cosa, come dimostra lo strano premio all'Unione Europea nel 2012, nel 2009 il bizzarro premio a Obama , e quello a El Baradei che mentre era capo dell'Agenzia Atomica di fatto non ha denunciato la verità, ovvero che gli ayatollah costruivano la bomba; il premio è andato anche a Arafat, che ha rifiutato la pace con Israele ed è il padre del terrorismo internazionale; o a Rigoberta Menchu, sulla base di informazioni risultate false.

Ma stavolta invece i due premiati sono ottimi: Satyarthi, sessantenne, è attivo dagli anni '90 contro lo sfruttamento dei bambini, ha permesso di liberare almeno 80mila piccoli dalla schiavitù, ha organizzato marce, sit-in, ha creato un marchio di fabbrica che certifica che i bambini non sono coinvolti nella produzione di certe merci, ha sfidato mondi cinici e pericolosi. E' un bene averlo premiato, purché non venga annacquato il messaggio duro e spinoso che porta con sé Malala, e che riguarda centinaia di migliaia di bambine e donne nel mondo. Infatti non è soltanto, come dice la giuria, che la ragazza di 17 anni, la più giovane Premio Nobel del mondo "è diventata una portavoce importante del diritto delle bambine all'istruzione". Malala è un'eroina in un mondo che non esita a fare dei bambini delle vittime e degli strumenti di morte, e in cui le bambine sono segregate, conservate ignoranti, rese schiave sessuali, sposate da vecchi. Aveva undici anni quando cominciò a scrivere per la BBC un blog in cui descriveva un inferno, il distretto di Swat, casa sua, occupato dai talebani che avevano fatto saltare per aria la scuola femminile e nella moschea flagellavano gli "apostati".

Era proibita la radio, la tv, il cinema, la musica, le vaccinazioni, le cassette, il ballo il canto, i serial tv. Il corpo di una ballerina fu gettato sulla pubblica piazza. Nell'ottobre del 2012 fu annunciato al padre di Malala che si trovava nell'Illinois che sua figlia era in fin di vita per un colpo in testa: "Oggi ho aiutato in casa, fatto i compiti, ma il cuore batteva perché andrò a scuola domani" scriveva nel suo diario. Malala è rimasta a lungo fra la vita e la morte, si è ripresa in Inghilterra dove si trova. Il suo premio irrita i conservatori pachistani: il leader del partito religioso Liaqat Baloch ha rilevato che la ragazza "è molto seguita all'estero... e questo insospettisce". Dal Pakistan si è suggerito che l'attentato sia opera della CIA. I talebani, hanno definito Malala "una spia americana". Ma spiegano anche che "è il Corano che impone di uccidere chi fa propaganda contro l'Islam " e che "la Sharia dice che anche un bambino può essere ucciso se fa propaganda contro l'Islam".

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Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 sabato 11 ottobre 2014  13:31:19

Cara Fiamma, sarebbe interessante sapere cosa dice (SE lo dice) il Corano a proposito della MENZOGNA CONSAPEVOLE: ci sono “sure” in merito?.------ Pakistani e talebani non possono essere così stupidi da non sapere come stanno esattamente le cose: quindi sono DISONESTI.------ Una volta di più mi ricordo i metodi di disinformazione di comunisti e nazisti, secondo il principio per il quale è lecito fare e dire e scrivere qualunque cosa sia nell'interesse del “partito”.......------ Quelli “politicamente corretti” (Gesù direbbe i “sepolcri imbiancati”) sono poi i loro “reggi-coda”, sia per interessi (con i regimi islamici “petrolieri”), sia per ideologia (anti-cristiana, anti-ebraica), sia per semplice stupidità auto-lesionista (vadano a provare a vivere in un regime islamico.....ma NON come ricchi turisti....).------ Persino in un regime come l'Arabia Saudita succede che ci sia una donna ufficiale pilota nell'aviazione militare, il che presuppone che abbia studiato e frequentato scuole: addirittura pare che sarà concesso alle donne di guidare automobili (quindi altre scuole).----- E le stesse linee aeree commerciali pakistane hanno donne negli equipaggi: non hanno frequentato scuole?------- Il problema è (come già scritto in altri commenti) la libera interpretazione del Corano da parte di qualunque ayatollah o scuola coranica (o setta terroristica), che porta ad un uso integralista (fanatico, retrogrado) fino all'omicidio, delle famigerate...... “sure killers”...., delle quali gli islamici “moderati” non hanno il coraggio di chiedere l'abolizione dottrinale.------- Del resto, se si legge la Bibbia (che ha fornito, MOLTO EVIDENTEMENTE, alcune basi dottrinali a Maometto), si riscontrano pratiche divenute obsolete (“E' stato loro concesso a causa della durezza del loro cuore”), che gli ebrei hanno “dismesso” da secoli.



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