Ma ora Goldstone scriva un altro rapporto. Vero
Il Giornale 6 aprile, 2011
Caro giudice Goldstone, perdoni se ci ritorno sopra, a me non è bastato, anche se l’ho apprezzato, il suo articolo sul Washington Post in cui annuncia che, se ne avesse saputo quante ne sa oggi, non avrebbe dichiarato Israele criminale di guerra con le 575 pagine del rapporto costruito per il Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Qualcuno aveva già capito da tempo che lei sbagliava: l’Italia votò contro il suo rapporto e nel nostro Parlamento abbiamo tenuto anche un convegno contro le sue assurde conclusioni. Insomma, lei ci ha messo un po’ troppo, e intanto il danno è stato gigantesco. Certo, il suo è un gesto clamoroso che testimonia di una personalità tormentata che, dopo molto, troppo pensare, ha deciso di ascoltare la voce della coscienza.
Una scelta quasi obbligata dopo che le folle ispirate da lei hanno percorso le piazze europee gridando «Hamas Hamas gli ebrei al gas»; dopo che il capo dell’opposizione della Knesset, Tzipi Livni, ha dovuto rinunciare a un viaggio a Londra sotto la minaccia di arresto estesa anche ad altri leader del suo Paese; dopo che da quelle accuse è nata su Gaza la narrativa pazzesca che ha ispirato le varie flottiglie e ha incitato il governo Turco, quella di una prigione a cielo aperto dove Israele pratica la caccia al civile e ai bambini, si muore di fame e i persecutori ebrei circostanti bloccano con la loro ferocia una vita normale e civilizzata. Peccato che tutti i guai di Gaza nascano dalla dittatura di Hamas. L’Onu, la stampa internazionale, l’Unione europea, gli Usa di Obama, i Paesi europei… chi non è stato influenzato dall’ondata di delegittimazione cui ha dato il via il suo rapporto? Dunque, giudice Goldstone, scriva un altro rapporto, 575 pagine che dicono la verità e lo vada a difendere in un pari numero di occasioni, città importanti e università, in cui ha difeso quello precedente.
Qualche suggerimento su come costruire il suo intervento. La cornice: Gaza è dominata da un’organizzazione terrorista inclusa nella lista europea, integralista islamica e antisemita, che promette lo sterminio degli ebrei e il califfato mondiale. Hamas ha inondato Israele con 13mila missili per la maggior parte finanziati dall’Iran, di cui è suddita. Israele, cosa totalmente omessa dal suo rapporto, ha risposto come farebbe ognuno nella stessa condizione a un attacco quotidiano che ha fatto morti e feriti. Qui, sì, i civili sono stati presi di mira intenzionalmente.
In secondo luogo, giudice, deve raccontare che le organizzazioni ascoltate sono tutte di parte, le Ong antisraeliane più politicizzate come il Palestinian Center for Human Rights o Betzelem (citate 70 volte nel testo) o Al Haq (citata 30 volte).
E adesso il punto rovente: ignorando che la guerra viene ormai chiamata «asimmetrica» proprio perché da una parte ci sono le divise, dall’altra il caos dei miliziani e dei terroristi travestiti da civili e che utilizzano scudi umani, lei, Goldstone ha preteso di credere che i miliziani di Hamas fossero veramente civili. Non ha mai nemmeno fatto sapere che l’uso degli scudi umani arrivava al punto che il maggior ospedale di Gaza era occupato dallo stato maggiore di Hamas. Il rapporto dice che i 1.200 morti palestinesi erano civili. In realtà, secondo l’indagine che l’esercito israeliano si è auto inflitta come lei stesso riconosce, 564 morti erano membri armati dichiarati di Hamas, i membri della Jihad islamica circa 100, i poliziotti del regime di Hamas categorizzati come «civili» centinaia, e poi c’erano i membri di Fatah di cui non conosciamo il numero... i calcoli più contenuti dicono che dal 63 per cento al 75 erano coinvolti come armati nella guerra, senza contare gli scudi umani. Un esempio: un ventiduenne definito dal Palestinian Center un civile, Abdullah Abdel Hamid Muamar, membro di Hamas, compare su un website col suo missile Qassam.
Era facile, giudice Goldstone, sapere che una guerra asimmetrica mette davanti ai combattenti finti civili così da bloccare e poi accusare il nemico; era facile venire a conoscenza dei messaggini e volantini per avvertire la popolazione di andarsene dai luoghi che stava per colpire. Giudice Goldstone, sono contenta che lei abbia parlato, ma davvero non basta. Si dia da fare adesso, e non se ne vergogni. Semmai, si doveva vergognare fino a qualche giorno fa.
Purtroppo gli americani non sono molto perspicaci ed attenti alle realtà, politiche, sociali, ed economiche del mondo. Loro hanno una visione sempre da Cow Boy del mondo; e li accompagna quella mentalità schiavista e prevaricatrice della loro "alta" società civile.Ecco che arrestano alcuni civili che in un parco stavano giocando a scacchi,senza sapere che in alcuni parchi si può entrare solo se si accompagna dei bambini...per paura dei pedofili; però dopo un anno di eccidi nel Burundi, non fanno caso al fiume di sangue che da un milione di vittime massacrate dai loro rivali; credevano che fosse un esagerazione.E' l'america che ha creduto ed esaltato uomini come Madoff, responsabile di quella che è stata definita “la più grande truffa finanziaria della storia”, che giocava al "Monopoli" con i risparmi degli americani. E per non parlare degli insuccessi militari e dell'intelligence USA, targata Cia. nel mondo. Cose da rimanere increduli, ma anche spaventati... Dobbiamo pregare, tutti, nel mondo, che Israele possa sopravvivere alla furia del mondo arabo, e questo é possibile solo all'attività d'Intelligence di questa nazione, che da oltre 50 anni si presta ad essere a guardia dell'Occidente e della stabilità nel mondo. Gli americani parlano di aver uciso Bin Laden, ma sapete quanti Bil Laden Israele ha dovuto combattere e combatte tutt'ora? Dobbiamo essere grati solo all'azione del Mossad, che nella sua storia ha sempre compreso l'avvicinarsi del pericolo e come reagire.Gli americani sono dei sempliciotti, che, anche se partecipando in prima persona, hanno sempre vissuto lontano dai luoghi ove scaturiscono le guerre, e a volte non si rendono conto di cosa significa il "vivere sempre, ogni ora del giorno e della notte" in prima linea come vive Israele e tutto il suo popolo.
Dott. Sergio HaDaR Tezza , Hebron, Israel
Non c'è NESSUN RITIRO del Rapporto Goldstone da parte delle Nazioni Unite, il solo passo che avrebbe qualche valore.Il resto sono parole che lasciano il tempo che trovano e che servono solo a far sentire giustificato chi ha sempre detto che il Rapporto Goldstone è pieno di balle! Un articolo di giornale, del resto a malapena riportato altrove, e che il NY Times ha rifiutato di pubblicare, non serve assolutamente a controbilanciare la marea genocida che era stata nutrita dalle menzogne piene di pregiudizio, ignoranza e odio, propagate e moltiplicate dal rapporto Goldstone.Per un paragone storico, tutti ricordano la risoluzione UNSC 242, ma ben pochi possono citare uno dei suoi redattori, Eugene Rostow, che dichiarò a più riprese che anche con il solo ritiro dal Sinai Israele aveva abbondantemente soddisfatto le domande di tale risoluzione.Per saperne di più:http://www.mythsandfacts.org/Conflict/10/Resolution-242.pdf