Fiamma Nirenstein Blog

Ma molti arabi fanno il tifo contro Hamas

lunedì 29 dicembre 2008 Il Giornale 31 commenti
Il Giornale, 29 dicembre 2008

Le immagini più significative della guerra in corso ieri si sono viste sul confine fra Gaza e l’Egitto, con tutta la tessitura degli arabeschi che il Medio Oriente è in grado di comporre. I soldati egiziani sorvegliano la frontiera col fucile impugnato da Rafiah lungo lo Tzir Philadelphi; dalle ore della tarda mattinata si svolge l’assedio dei palestinesi che vogliono passare di là dal confine mentre i soldati dall’altra parte hanno l’ordine di impedire comunque alla marea integralista di penetrare nel Paese di Mubarak, il moderato; poco più in là, la paradossale scena dei camion pieni di aiuti umanitari e le ambulanze, che sono i palestinesi a non lasciar passare mentre gridano agli egiziani: «Lasciate entrare i vivi invece di occuparvi dei morti».
Verso le cinque del pomeriggio, mentre il sole tramonta sul mare Mediterraneo, entrano in scena gli F16 che sfrecciano veloci e in quattro minuti distruggono 40 tunnel sotto il confine. Pare che fossero i più importanti tra i 600 scavati per trasportare dentro Gaza merci di qualsiasi genere dall’Egitto, quelli che hanno rimpinzato Gaza di missili. Ma ieri di missili, contro ogni previsione, non ne sono piovuti molti, e la popolazione del sud di Israele ha passato una giornata relativamente tranquilla: segno che gli obiettivi colpiti dall’aviazione sono stati scelti con una operazione di intelligence precisa, e che le strutture di Hamas stentano a riaversi da un’operazione paragonata qui in Israele a quella che nel 1967 colpì a terra i Mig egiziani.
L’esercito israeliano sostiene di aver colpito il 50% delle risorse belliche di Hamas, missili, depositi di dinamite e simili. E Hamas preferisce per ora giocare il ruolo della vittima, seguitare a segnalare, almeno per un po’, che Israele seguita ad agire in modo «sproporzionato». Ma è il mondo arabo per primo a essere contraddittorio di fronte alla vittimizzazione di Hamas, e in primis l’Egitto e gli stessi fratelli palestinesi guidati da Abu Mazen: quest’ultimo ha detto dal Cairo di aver avvertito Hamas che le sue azioni avrebbero portato all’attacco di Israele. Insomma, gliene ha attribuito la responsabilità. Aggiungendo le accuse per le decine di miliziani di Fatah prigionieri di Hamas e morti nelle carceri bombardate dagli israeliani: la strage avrebbe potuto essere evitata se fossero stati liberati per tempo. Anche gli egiziani si sono mossi con ambiguità tra la dimostrazione di solidarietà con i palestinesi e la disapprovazione nei confronti della incomprensibile politica di Hamas, che ha portato la sua popolazione alla situazione attuale. Da Sana in Yemen, a molte città e villaggi mediorientali inclusi quelli della West bank e nella stessa Gerusalemme est, fino a Teheran, dove Khamenei ha chiesto a tutti i musulmani di combattere per Gaza «in tutti i modi possibili», fino a Beirut dove i manifestanti convocati dagli Hezbollah gridavano slogan in cui il nome di Mubarak faceva rima con Ehud Barak, fino a Amman dove i Fratelli Mussulmani hanno sfilato con slogan furiosi, fino a Damasco dove Masha’al chiede un’Intifada militare di tutto il mondo arabo, si è manifestata la solita furia antisraeliana ma stavolta anche antiegiziana e anti Fatah. Nasrallah, il capo di Hezbollah, ha parlato con i soliti toni di odio, esortando i suoi uomini ad essere pronti a difendersi. Ma, furbescamente, senza invitarli ad attaccare il mostro sionista.
E’ la prima volta che i moderati si vedono schiacciati nella loro realtà, che non possono sventolare la solita bandiera di odio contro Israele. Hamas li ha inchiodati. Ed è logico vista la crescita verticale dell’estremismo islamico in Medio Oriente. Avevamo già scritto di una segreta richiesta araba «moderata» a Israele di farla finita con Hamas visto come un emissario incendiario dell’Iran, deciso a distruggere ogni equilibrio mediorientale. L’Egitto, che ha a lungo tentato la tregua fra Fatah e Hamas, si è adontato oltre misura che Hamas abbia disertato la riunione di novembre al Cairo, sicuramente su richiesta iraniana. Nel frattempo Hamas cerca nuove sponde: da Gaza City, scavalcando la leadership di Damasco, sono partite molte telefonate da parte di Ismail Haniyeh al re del Bahrein e ai governanti del Qatar. Ma Hamas può restare molto danneggiato dalla rottura con l’Egitto: sono in programma importanti accordi economici che sembrano molto lontani dalla ringhiosa realtà attuale. Di sicuro ora, dopo i fatti di Gaza, tutto il mondo arabo dovrà fare i conti con la nuova dimostrazione di deterrenza militare israeliana, che dopo la guerra con gli Hezbollah del 2006 e per via dell’atteggiamento di attesa scelto dai vertici israeliani sembrava assai diminuita. Adesso tutti i vicini, compreso l’Iran, sanno che l’esercito israeliano è quello di un tempo quando decide, come dice Tzipi Livni che «quel che è troppo è troppo».

 Lascia il tuo commento

giorgio , milanno
 venerdì 30 gennaio 2009  16:26:42

seguito di "a letter from the Guardian"See also http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/columnists/david_aaronovitch/article5415342.eceWell stated, John, and I would add my comment to one of the most hypocritical responses to these events, which is accusing Israel of waging a disproportionate campaign. What is proportionate? Do we have to match rocket for rocket? They lugged 6000 rockets over Israel indiscriminately, should we have matched it with 6000 rockets back, also fired indiscriminately? Is it the number of casualties? 400 vs 4? (BTW some 80% of the Gazian casualties were militant operatives). Should we wage a war with an accountancy firm at hand who will instruct us to stop firing because Hamas only managed to kill 4 Israeli civilians so far and so we now have exceeded our killing quota of Hamas people and should wait until they've killed some more of us? Does the scaring to death of hundreds of thousands of Israeli civilians, women and children for a number of years while Israel maintained restraint not count in the equation of proportionality? The fact that these rockets did more property damage than loss of life or wounding, probably because the cowered Israeli civilian population took steps to avoid large gatherings and usually run for cover, it was certainly not for lack of trying by Hamas. Hamas jubilated when their rocket killed a construction worker in Ashkelon announcing they've killed a Zionist, indeed it was an Israeli they killed but of Bedouine extraction i.e one of their own etnicity.The UN secretary general, Ban Ki-moon, conceded Israel's right to self defense but added a criticism on it's use of excessive force. Isn't that an oxymoron? On the one hand he confirms Israel's right to protect its population but on the other hand he sanctions the only means left to Israel for doing it. After a long restraint of several years of rocket fire, a 6-month brokered cease fire that was broken from day one by the Palestinian in Ga



giorgio , milano
 venerdì 30 gennaio 2009  16:22:14

vorrei mettere in evidenza che fialment anche la stampa "british" dopo le riprovevoli interviste della BBc, si è accorta del diritto di esistenza di Israele quanto segue viene esposto sul Guardian:Only the defeat of Hamas can lead to peace The Guardian, Friday 2 January 2009 Article history Wholly predictably one finds the Guardian's leaders and letters pages teeming with the usual unsophisticated condemnations of Israel, now it is engaged in decisive military action against Hamas in Gaza. Although Israel has undoubtedly committed many mistakes in the past 60 years, it remains the first duty of any state to protect its citizens. Not only has it learned from its mistakes, but Israel has also learned to distinguish between those interventions that are effective and those which are not.People seem to forget how Israel unilaterally withdrew from Gaza in 2005. Its mistake then was not to have negotiated a binding non-aggression pact with Fatah. Hamas eliminates Fatah by bloodshed, proceeds to revoke its flimsy ceasefire agreements, refuses all fresh negotiations, and thanks Israel for having handed Gaza over to them by resuming its rocket bombardment of towns and villages across southern Israel.Prior to Israel's incursion into Lebanon in 2006, it was the civilian population in northern Israel which was being bombarded by rockets launched by Hezbollah. Israel was widely condemned for its military action in southern Lebanon, but this was the only means then available to bring Hezbollah back to the secret negotiations table. Now northern Israel is quiet and safe once more.Hamas repeatedly asserts its commitment to violence, much as did Hezbollah throughout 2000-05. Because both these organisations respect only military triumph or defeat, until Hamas is crippled or humbled by military means, meaningful negotiations will not take place.Dr John StevensLondon segue su altro e-mail



michele , Sondrio
 lunedì 5 gennaio 2009  15:19:40

parte 3 e quando riuscira a capire cosa vuole dire avere città di 100000 o 200000 abitanti che non possono vivere normalmente perché a 40 km c’è un “vicino” un po’ chiassoso che no ha meglio da fare che lanciare a casaccio sullla testa della gente “missiletti fatti incasa” con 10 o 20 Kg di esplosivo allora riuscira a capire perché Israele ha iniziato a distruggere il potenziale militare di hamas e per quanto mi riguarda deve contiinuare fino a quando a loro non resteranno nemmeno le cerbottane.scusandomi per la lungaggine...



michele , Sondrio
 lunedì 5 gennaio 2009  15:15:53

parte 2 Altri stati come in periodi non tanto lontani, la francia in africa , la russia in tempi molto recenti in Georgia non ha impiegato ne uno ne due a bombardare senza ritegno e non con prendendosi cura di evitare vittime civili conme sta facendo Israele che utilizzando le risorse tecnologiche che sono sicuramente molto sofisticate di quello che Lei in modo dispregiativo chiama esercito spaventosamente potente per addirittura avvisare inserendosi nelle comunicazioni telefoniche gli abitanti delle zone vicine agli obiettivi che verranno colpiti di evacuare il più possibile le aree oggetto di attacchi. Non è una caso che in un area più densamente abitata di una citta come milano dopo 4 giorni di attacchi comunque si parli, e sono fonti ONU, di una cinqunatina di vittime civili (e sono sempre tante anche troppe) e non di svariate centinaia come ci si potrebbe aspettare; Lo stesso “lavoro” fatto dai russi, tanto per avere un contraltare di esercito spaventosamente potente, avebbe risultati che Lei nemmeno immagina. I Palestinesi o meglio come più correttamente si deve dire, i terroristi di hamas non hanno nessun riguardo nei confronti della stessa popolazione civile di Gaza e lo dimostra il fatto che le loro installazioni militari sono nelle zone più abitate di Gaza e non all’esterno cosi come lo dimostra il fatto che i bersagli dei loro missili sono citta abitate da civili: Ashkelon, Sderot e recentemente, grazie all’aiuto di hezbollah e dei loro amici Iraniani, anche Ber Sheva. Le vittime dei missili di hamas non sono soldati sono con qualche minima eccezione solo civili gente che ha la sfortuna di non riuscire a mettersi al riporo nei rifugi in tempo. Cosi come i bersagli non sono installazioni militari ma scuole o aree civili abitate. Quando Lei riuscirà a capire queste differenze, e capire che hamas ha come unico fine a Gaza quello di mantenere il potere anche e soprattuto sulla pelle deila gente che nella striscia vive esegue



michele , Sondrio
 lunedì 5 gennaio 2009  15:12:00

parte 1Egregio Sig. Lorenzo di Genova,qui non si tratta di fare il tifo per una squadra di calcio o per l’altra ma di valutare quello che succede in modo asettico se questo termine si può usare in un ambito del genere.Io vorrei che Lei spiegasse cosa dovrebbe fare o meglio cosa farebbe uno stato qualsiasi che non si chiami Israele ma qualsiasi esso sia che ha un vicino che negli ultimi 8 anni lancia sul proprio territorio una media di tre missili al giorno non petardi non altro ma missili che portano una testata che va dai 4 ai 20 Kg di esplosivo. Lei parla di palestinesi che non hanno un esercito regolare.. è vero non ce l’anno ma hanno una cosa molto peggiore e cioè una organizzazione che li innanzitutto li controlla e li ammazza nel momento stessso in cui in qualche modo si oppongono al loro potere (vedi le “piccole scaramucce” che hanno causato mesi fa qualche centinaio di morti tra palestinesi e non a causa degli attacchi Israeliani) che da un lato si pone come struttura politica ma dall’altra ha come suo statuto la distruzione dello stato di Israele e che per raggiungere questo nobile fine statutario utilizza quello di cui dispongono: non “razzettti fatti in casa” ma una panoplia di armi tutt’altro che fatte in casa che sono in grado di colpire obiettivi a 40 km di distanza o di perforare le corazze di un carro armato. Un esercito regolare obbedisce a delle regole e in tutto o in parte rispetta delle convenzioni internazionali che sono, pur in ambito bellico, concordate internazionalmente. Questa organizzazione che gestisce il potere a Gaza non rispetta nulla di tutto questo utilizza semplicemente quello che una nazione come l’iran attraverso canali più s variati mette a disposizione direttamente o indirettamente (non è un caso che in questi giorni i milssili che hamas usa siano dello stesso tipo che usava hezbollah nel 2006).segue..



jetset - Libere Risonanze , Italia
 sabato 3 gennaio 2009  12:58:47

Sto cavolo la "propaganda"! I razzi di Hamas sono reali, altroché storie. Vergognatevi voi che parteggiate per Hamas, siete amici dei terroristi, andate a soggiornare a Gaza là con loro!



Francesco d'Elia , Roma - Italia
 venerdì 2 gennaio 2009  23:15:20

@LorenzoI morti sono provocati da Hamas che ha fatto di tutto per provocare questa offensiva facendosi scudo dei civili come fa sempre salvo poi stracciarsi le vesti in manifestazioni di parossistico dolore e di fanatismo autodistruttivo.. Ma perchè Meshal si nasconde a Damasco invece di andare lui a farsi esplodere da qualche parte e prefersce continuare a far lanciare razzi da zone residenziale che poi vengono rase al suolo dalla .. Se si dovesse seguire la logica dell'evidenza a Gaza non ci sono civili ma sono tutti terroristi perchè tutti sono conniventi con Hamas che hanno mandato al potere.. Perchè i "civili" non impediscono il lancio di razzi sapendo che ci andranno di mezzo..? Perchè i "civili" nascondono armi nelle loro case e nelle loro moschee ben sapendo che prima o poi verranno colpiti e forse ci andrà di mezzo qualcuno che non c'entrava davvero nulla.. Oggi scontri a Gerusalemme e Ramallah tra Hamas e Fatah, questo fornisce se ancora ce ne fosse bisogno la prova che Hamas va annientata e così cominciano a pensarla anche molti governi arabi, con buona pace dei "civili" di Gaza dei quali Hamas ha comunque sempre la massima considerazione..



Lorenzo , Genova
 giovedì 1 gennaio 2009  13:24:12

Davvero 'lungimirante' l'intervento di Riccardo: "in queste occasioni non si puo' commentare.Sarebbe un commento a caldo." Vero, meglio aspettare che il massacro si compia e si concluda in tutta tranquillità e nella sostanziale indifferenza del mondo intero. Poi, dando le spalle ai morti (fino ad ora 400 - un quarto dei quali civili come Lei, me o la sig.ra Nirenstein - in soli 6 giorni) per non ferire la nostra immacolata coscienza, tipica di una civiltà superiore, giudicheremo. E daremo ragione ai vincitori, come sempre. Adorno ebbe modo di dire che "il perdurare del fascismo nella democrazia è potenzialmente più pericoloso del perdurare di tendenze fasciste contro la democrazia". Questo spiega molto, se non tutto: la violenza giustificatrice della sig.ra Nirenstein, il qualunquismo apatico di Riccardo, la propaganda politico-mediatica in favore della animalesca legge del più forte (altro che diritto all'autodifesa!), la puntuale distorsione - quando non rovesciamento - della realtà da parte di chi quel fascismo per convenienza sostiene. Fate orrore.



Francesco d'Elia , Roma - Italia
 giovedì 1 gennaio 2009  11:45:48

Hamas continua ad usare il suo popolo come carne da cannone e continua i lanci di razzi imperterrito quando Israele vuole solo mettere fine ai lanci di razzi.. Si dichiarano disponibili ad una tregua e continuano a lanciare. Il nonno delle due bambine uccise da un Qassam impazzito ha detto nessuno di Hamas si è scusato ma che Hamas aveva il diritto di lanciare razzi.. Quindi, implicitamente anche Israele ha il diritto di difendersi e di colpire i luoghi da dove vengono lanciati i razzi e quindi anche il campo del signore che dice che Hamas ha diritto di lanciare i razzi anche dal suo campo che poi Israele bombarderà e così via all'infinito..



sandrix , sora
 mercoledì 31 dicembre 2008  18:37:26

Marco da Firenze è stato molto crudo, ma la sosatnza di quello che ha detto rimane. Rischiamo l'islamizzazione, rischiamo di perdere le nostre conquiste civili, politiche e sessuali.Israele è un esempio !! Mi fanno ridere sopratutto i psudo sinistrini che difendonoa d oltanza Hamas. Quanti comunisti ci sono a Gaza ?Ve lo dico io nessuno !!!!



Angelo , napoli
 mercoledì 31 dicembre 2008  16:22:00

Auguri per un 2009 fantastico da vivere in modo intensamente positivo!Saluti,Angelo D'Amore - Napoli -



luca , bologna
 mercoledì 31 dicembre 2008  15:15:09

PER NICK DELOITE - Quello che è successo nelle banlieu parigini non è solo responsabilità dei giovano arabi che hanno sfasciato tutto... soprattutto è responsabilità di una politica dell'immigrazione cieca e menefreghista. Se tu fai una politica dell'accoglienza e poi gli immigrati ti bruciano la città allora li prendi a bastonate... ma se li lasci a vivere in condizioni pessime senza volgere loro la minima attenzione politica allora non puoi iniziare a gridare "Abbasso gli arabi"... E bada bene che molti di questi "immigrati" sono in realtà francesi di seconda generazione... non vorrei che lo "scontro di civiltà (sic)" fosse il pretesto per lavarsi le mani dei problemi e delle nostre responsabilità..



Razza Roberto , Trieste
 mercoledì 31 dicembre 2008  15:13:01

Il problema è a Teheran non a Gaza. Un embargo serio e totale nei confronti dell'Iran potrebbe contribuire alla soluzione del problema meio-orientale.



Luana , Alessandria
 mercoledì 31 dicembre 2008  15:10:10

Onorevole Nirenstein, vuol sapere una cosa? Non mi sembra affatto che lei sia una faziosa partigiana fomentatrice di animi. Ma in questi momenti, è molto istruttivo vedere sino a che punto ci si spinga nella difesa ad oltranza di qualunque Entità che in qualche modo - qui con il terrorismo di HAMAS - contesti l'Occidente. E' pernicioso vederne infiltrazioni massicce anche all'interno di Governi, Diplomazia, media. E sì perché, indipendentemente dall'anti-sionismo, dall'anti-ebraismo, dall'antisemitismo, o semplicemente dall'essere Anti Israele, ciò che colpisce è che Israele, malgrado non sia perfetto (nessuna nazione è perfetta, neppura l'Islanda abbiamo visto...!), è come una roccia che sta in un bacino riempito di acque ostili, molto ostili. Per queste acque il mondo ha un solo colore: il loro. Israele è la patria degli Ebrei, ma ha rappresentanti e partiti arabi alla Knesset, il 20% della sua popolazione è arabo. Questi non svolgono il servizio militare ed hanno altre agevolazioni. Eppure questo non giunge sino a noi. Strano. Essi sono arabi israeliani. Il 20% è un'altissima percentualeGli ebrei israeliani vogliono solo, come un urlo che scuote la roccia posta in mezzo al mare, vivere in pace. Essi non vanno per il mondo a convertire, a predicare, a fare proselitismo, ad occupare viali per le loro preghiere, ad imporre il loro stile di vita. Il loro stile di vita, secolare o religioso che sia, appartiene a loro, solo a loro, e a chi sentisse di appartenergli pur essendo nato non ebreo. Quanto al capitalismo, chi non lo è (non sono "capitalisti" i cinesi, i sauditi, gli emirati, gli svizzeri, gli italiani, i Russi...chi non è capitalista e manipolatore di ricchezze?). Sono giunta alla conclusione, che chi è contro Israele (i motivi li ho appena sintetizzati), anche in buona fede, sia come una quinta colonna che incosapevolmente, inconsciamenti lavori contro la nostra cultura e civiltà, sicuramente corrotta e debole, ma preferibile ai tagli delle mani in piazz



Riccardo , romano di ezzelino
 mercoledì 31 dicembre 2008  11:50:11

in queste occasioni non si puo' commentare.Sarebbe un commento a caldo.



Gabriel , Italia
 mercoledì 31 dicembre 2008  03:50:51

Vi sorprenderà ma ci sono pure arabi che non fanno nessun tifo per nessuno. Probabilmente la maggior parte, come la maggior parte del mondo. Di come si chiama la tessera politica di funzionari (Hamas Fatah ecc) ci frega relativamente e lo trovo un argomento disgustoso. Finitela con questo massacro, e basta.



Lorenzo , Genova
 martedì 30 dicembre 2008  22:49:53

Cara signora, tanto per cominciare un/una giornalista che per una tragedia del genere riesce a dividere le parti in causa e l'opinione pubblica in due tifoserie contrapposte è molto poco responsabile e professionale; noi avremmo il dovere morale di comprendere cosa accade, non di fare "il tifo" per l'una o per l'altra squadra...possibilmente prima che di una squadra non resti più un solo giocatore - e mi sto riferendo ovviamente ai palestinesi, che non possiedono un esercito spaventosamente potente ma solo qualche razzetto fatto in casa. Ma evidentemente Lei non presta attenzione alle parole che usa - e che nel Suo lavoro pesano come macigni - o Le piace fare il tifo come allo stadio coi gladiatori. Detto ciò, pur intuendo la ragione vera del Suo propagandare il "tifo contro Hamas" (crede forse che qualcuno qui lo faccia a favore?), volendo Lei avrebbe anche potuto scrivere un altro articolo intitolato "Ma molti Israeliani fanno il tifo contro Israele", dal momento che anche in quel paese esistono per fortuna persone - ovviamente una minoranza, come sempre - che non amano farsi intontire dalla propaganda nazionalista che tanto piace a Lei. Spesso quella minoranza finisce anche in galera, alla faccia della democrazia...in periodo di propaganda guerrafondaia ed elettorale chi rema contro dev'esser zittito, ovviamente. Ma tanto nessuno lo fa notare, quindi chi se ne frega. In ultimo, quelle virgolette attorno all'aggettivo «sproporzionato». Me le spieghi, per favore. Non mi risulta che negli ultimi mesi ci siano stati 400 morti tra gli Israeliani; e sto parlando di mesi, non di 3 giorni. Ci vuole poco, per un servo di qualsiasi potere come per un ipocrita comune, a metter tra virgolette una realtà scomoda, da ridurre, da rimpicciolire, da sminuire, da confondere. Lei è riuscita a mettere tra virgolette un massacro. Non Le sto a dire - tra virgolette, per carità! - quale epiteto Le regalerei.



Nick Deloite , Elberton GA
 martedì 30 dicembre 2008  21:56:44

luigi di romacosa doveva fare Israele mentre riceveva 100 razzi al giorno ?starsene li fermo ad aspettare e porgre l'altra guancia.Ma dove vivi ???Se a me i maomettani mi attaccano io mi difendo e difendo i miei diritti.Vuoi far ricaccaire in mare gli Eb rei come vogliono farei maomettani?Dillo almeno ............



Nick Deloite , Elberton, GA
 martedì 30 dicembre 2008  21:52:48

Luca di Bolognae' vero quello che dici ma e' anche vero che pretendono.Pretendono moschee, venerdi spazi nessuna intrusione .....e se non glieli dai succede come nelle banlieux Parigine, aspetta qualche mese quando la crisi tocchera' profondantamente i tessuti sociali e vedremo la loro reazione come sara'. Io non mi aspetto tante cose positive dai maomettani, lo so per esperienza diretta. Migliori AUguri per il 2009



Luana Migliaccio , Alessandria
 martedì 30 dicembre 2008  15:05:02

Gent.ma Onorevole Nirenstein,immagino che Lei sia già attivamente impegnata su questa linea, ma sarebbe molto positivo che il Governo Italiano comunicasse in una conferenza stampa, o attraverso gli Organi preposti a livello mondiale, il suo sostegno ufficiale alla difesa legittima di Israele. Mi piacerebbe leggere il trafiletto (come è già avvenuto per la Repubblica Ceca - prossimo presidente di turno UE - ed in misura meno forte per la Germania) scorrendo i magazine on line di Haaretz, Jerusalem Post o Ynetnews,



gennaro , italia
 martedì 30 dicembre 2008  13:21:43

Signor Luca di Bologna, abbia pazienza, ma nel testo di Marco da Firenze non ho trovato nessun riferimento ad eventuali difetti genetico-biologici (razza) da imputare agli islamici, quanto invece solo riferimenti a disastrosi deficit culturali del tutto oggettivi in relazione, naturalmente, alla quantità di traguardi raggiunti dall'occidente in diritto, filosofia, scienza, medicina, industria, tecnologia, ecc.Non sarà che lei legge con gli occhiali dell'ideologia ? Beh, la realtà si legge senza ...



jetset - Libere Risonanze , Ferrara
 martedì 30 dicembre 2008  11:53:20

Gentile Fiamma Nirenstein, Le auguro un buon 2009. A proposito dell'attacco israeliano a Gaza ho postato sul mio Blog.Link:http://libererisonanze.blogspot.com/2008/12/il-diritto-di-difendersi.html#links



luca , bologna
 martedì 30 dicembre 2008  09:53:49

Marco da Firenze quello che hai scritto è un'accozzaglia di teorie razzistiche della miglior specie. In Europa ci sono milioni di arabi musulmani integrati che partercipano attivamente e positivamente alla società in cui vivono. E' chiaro che ci sono anche i problemi tra cui l'ideologia fondamentalista che fa presa su molti arabi europei musulmani, ma le tue parole grondano superbia e xenofobia.saluti.



pier luigi , italia
 martedì 30 dicembre 2008  09:29:24

Non illudiamoci: prendere posizione pubblica contro Hamas per un arabo significa rimetterci la pelle.Israele deve convincere l'opinione pubblica europea (dell'americana non c'é bisogno) che dipingerla come aggressore è una bieca falsità. Ci voleva poco ad immaginare che -rotta la tregua e riprendendo i lanci di razzi giornalieri- Hamas avrebbe portato Israele a reagire. Chiudere gli occhi allora per strillare ai quattro venti oggiè più vile che scorretto.Per dimostrarlo Israele ora deve unilateralmente sospendere le operazioni e chiedere che Hamas faccia altrettanto. Solo se la tregua non funziona per colpa dei palestinesi riprendere la guerra senza quartiere.Occorre che tutti vedano platealmente che a non volere pace e convivenza sono i seguaci di Hamas. Terroristi da schiacciare come vipere velenose.



Luana Migliaccio , Cassano Spinola/Italia
 lunedì 29 dicembre 2008  21:36:46

Forse domani 30/12/2008 segnerà l'inizio dell'offensiva di terra, o sarà dopodomani 31/12/2008. Difficile, ma sempre possibile, che questa non inizi. In ogni caso, il mio pensiero e le mie preghiere vanno a tutti quei ragazzi (alle loro famiglie certamente), ma soprattutto a quei ragazzi e agli uomini che entreranno. Che tutti gli uomini e le donne che hanno a cuore la loro incolumità siano al loro fianco con lo spirito:Ricorda di ciò che Amalek ti ha fatto per strada, quando siete usciti dall'Egitto. Come ti ha raffreddato per strada, colpito le tue retroguardie, tutti coloro che erano deboli e stavano indietro. E tu eri stanco ed affaticato, ed egli non temeva D-O. E sarà che quando il Signore D-O ti avrà dato riposo da tutti i tuoi nemici, nella Terra che il Signore D-O ti dà come un'eredità da possedere, cancellerai la memoria di Amalek da sotto il Cielo. Non dimenticare!



Angelo , napoli
 lunedì 29 dicembre 2008  20:37:02

e' normale che sia così.il mondo arabo moderato non puo' sostenere hamas.



Marco , Firenze
 lunedì 29 dicembre 2008  19:27:29

Sono tornato oggi da Copenhagen. Sono rimasto esterefatto nel rendermi conto che ormai la Danimarca sarà il primo stato islamico d'Europa. Tantissimi arabi e tantissimi negozi e kebab. In tutta la citta di Copenhagen ci sono scritte inneggianti a Gaza e Hamas. Cosa dobbiamo fare?Il popolo arabo, dopo la Maometto e la nascita dell’Islam, non ha più titoli per imporre al mondo la propria dittatura e la miseria.Infatti questi arabi miseri e poveri sono sempre più costretti a emigrare nel mondo occidentale Cristiano o Ebreo per cercare fortuna ma al tempo stesso imporre la loro NON cultura. Al momento gli arabi sono rimasti fermi a 1.400 anni fa quando è nato l'Islam. Gli arabi che per superbia e per fanatismo religioso si sono fermati in una immobilità maledetta, inquietante quanto sorprendente.Nessuno vuole negare un aiuto ai poveri arabi, ma ad una condizione.Un arabo che lascia l’Islam povero e misero per approdare nel mondo Cristiano o Ebreo non deve esportare anche l’Islam altrimenti anche il mondo occidentale diventerà progressivamente povero come il mondo arabo. Dobbiamo quindi aiutarli, eliminando progressivamente le moschee, le loro usanze medioevali, il loro cibo malsano ecc. ecc. Altrimenti saremo noi a soccombere.Sono inoltre convinto che l’Islam abbia completamente rimbecillito la razza araba.Il giorno in cui un arabo sarà capace di vincere per esempio un “Giro d’Italia” o i 100 metri di corsa o di inventare per esempio aeroplani, motociclette, motoscafi, automobili, energia nucleare, medicine, fucili mitragliatori, microfoni, ecc. ecc. ecc. significa che gli arabi avranno fatto un piccolo passo verso l'evoluzione della specie.Per quanto riguarda la Palestina, sarebbe meglio restituirla ai popoli che la abitavano prima dell'Islam. Senza SE e senza MA.



luigi , roma
 lunedì 29 dicembre 2008  18:49:39

Al di la delle responsabilita, spero di sbagliarmi ma credo che l'intervento israeliano sia un grave errore politico.Lo stesso errore fu fatto in libano con il risultato finale del rafforzamento politico e militare degli Hezbollah e dell'Iran con indebolimento del governo moderato libanese Hamas, in difficolta interna ha cercato e ottenuto lo scontro (probabilmente consigliato dell'Iran) sperando di resistere poi alla invasione israeliana.Se questo devesse accadere Il risultato che otterra potrebbe essere una definitiva legittimazione di Hamas in tutta la Palestina, indebolendo politicamente e militarmente Fatah.L'Iran a questo punto avrebbe esteso la propria influenza oltre che del Libano anche della Palestina.Oltretutto questo intervento mette in difficolta i governi arabi moderati che devono fronteggiare le masse che vogliono un intervento attivo contro Israele (a favore dei fratelli arabi) e i governi (sunniti) che vorrebbero eliminare Hamas preoccupati della superpotenza Iranianarischio è che alla fine Hamas sarà la vittima e Israele il carnefice (ore 18.42 sono 345 morti e 1.550 feriti in gran parte civili)



Francesco d'Elia , Roma - Italia
 lunedì 29 dicembre 2008  18:01:17

Sembra che tutti concordino con questa visione.. Hamas e per suo tramite l'Iran vogliono destabilizzare il MO e di sicuro non sono interessati alle sorti dei civili palestinesi che sono invece usati come agnelli sacrificali delle invocate e provocate rappresaglie israeliane.. Sembra che il mondo arabo abbia in questa occasione aperto gli occhi e che il tentativo Iraniano di usare i palestinesi a pretesto di folli mire egemoniche non sia gradito ai moderati arabi sempre più aperti all'occidente.. Forse i paesi arabi sognano sotto sotto di fare business con Israele invece di guerra..



cecilia nizza , gerusalemme israele
 lunedì 29 dicembre 2008  15:53:23

Come sempre la nuda verità sfugge ai più. Oggi ho telefonato da Gerusalemme alla redazione del tg di Italia I, per deplorare il fatto che Ashkelon e Ashdod siano indicate, dalla loro corrispondente, come "colonie" israeliane.



Stefano Farina , Firenze
 lunedì 29 dicembre 2008  14:38:43

Ciò che colpisce è come soltanto l'Amministrazione Bush e il Regno Unito non abbiano chiesto a Israele di rinunciare alla propria difesa. Tutti gli altri paesi hanno chiesto, ipocritamente, la "fine della violenza", ma mai avevano chiesto ad Hamas di cessare il lancio dei missili. Mi chiedo se la nuova Amministrazione americana confermerà la politica di Bush oppure se si allineerà a quella dell'ONU e dell'Unione Europea. Speriamo che, a partire dal 20 gennaio, Israele non abbia a trovarsi sempre più solo.



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.