Fiamma Nirenstein Blog

Ma al Lingotto può cominciare una nuova era

venerdì 9 maggio 2008 Il Giornale 19 commenti
Alla fine, dopo mesi di nuotata controcorrente fra onde di frasi insensate sugli ebrei, i Protocolli dei Savi di Sion, dopo le follie sulla «pulizia etnica» pretesa dai seguaci di Vattimo e le intimidazioni a Napolitano dell’intellettuale Tareq Ramadan, persona non grata negli Usa e ora anche da noi, la Fiera del libro è finalmente approdata nel suo porto naturale davanti a folle di giovani e no, ben più numerosi di quanto mi sarei mai aspettata. Gente arrivata da ogni parte d’Italia semplicemente per ascoltare degli scrittori che parlano a voce bassa di poesia, romani, milanesi, fiorentini, siciliani, una quantità di parlamentari di tutte e due le parti politiche di cui alcuni, come Luca Barbareschi, Giorgio La Malfa che sul telefonino mi chiede dove siete, Margherita Boniver, Scipione Rossi e tanti altri si fermano a sventolare la bandiera di Israele davanti ai cancelli del Lingotto, mentre scorrono sorridenti anche Giovanna Melandri, Fassino, Vernetti, Fiano.
La folla vuole entrare sin dalle prime ore, la accompagnano eroine come la professoressa Santus che, esponendosi alla possibile violenza, si avvolse in una bandiera di Israele sulle scale dell’Università. La gente si accalca alle biglietterie e si sparge nel gigantesco edificio in cui troneggia una torre di libri, circondata da miriadi di stand colorati: lo fa certo per la cultura, lo fa certo per la bellezza che, come dice il titolo della Fiera, ci salverà. Ma lo fa soprattutto per venire a sostenere l’immagine d’Israele e di chi l’ha voluta alla Fiera, il direttore editoriale Ernesto Ferrero, e Rolando Picchioni, il presidente.
Mentre arriva Napolitano respiriamo l’aria di un tempo nuovo, quello in cui la gente sa che Israele non è un paria, che il suo diritto all’esistenza è un fatto prima ancora che di legalità internazionale, di merito per essere sempre rimasto il baluardo della democrazia mentre il rifiuto arabo la costringeva a tante guerre. È chiaro, non c’è forse più nemmeno bisogno di dire la solita frase di circostanza di cui francamente non se ne può più: pur riconoscendo il pieno diritto a criticare Israele...
Ieri al Lingotto il senso di tutti i discorsi, l’aria che si è respirata durante il discorso di Napolitano, persino da prima che aprisse bocca era: smettete di odiare Israele, è un errore e un crimine. E chi ha mai impedito di criticare Israele? Anzi, è stato lo sport nazionale. Soltanto che poi queste critiche dovrebbero sostanziarsi in qualcosa di concreto, magari per spiegare che cosa avrebbe dovuto offrire Israele a Arafat perché accettasse la proposta di pace; come avrebbe dovuto andarsene dal Libano perché gli Hezbollah smettessero di odiarla; cosa c’è di sbagliato nel ritenere che una volta sgomberata Gaza sarebbe stato meglio utilizzarla per piantare pomodori nelle serre, come facevano i settler, invece che come una rampa di lancio missilistica contro Sderot.
Mentre la folla si accalca e sta per arrivare il presidente insieme all’ambasciatore israeliano Gideon Meir e a Yehoshua, Angelo Pezzana ancora martella con i suoi cari amici dentro lo stand d’Israele in cui sono in mostra l’uno vicino all’altro la messe infinita di romanzi che in questi anni, da Aleph Beth Yeoshua, che sta arrivando e parlerà alla folla, a Zruia Shalev, una scrittrice magica e segreta, che in piedi nello stand guarda incredula tutti questi italiani che festeggiano Israele sotto un gran bandierone bianco e azzurro. Quando qualcuno chiede a Yehoshua del boicottaggio, la folla fa un ululato di impazienza che dice «il boicottaggio non esiste, non è degno di esistere. Torniamo a parlare di Cechov come faceva Yehoshua fino a un momento fa, dell’importanza delle piccole cose nell’ispirazione di uno scrittore».
Yehoshua risponde che adesso esiste lo Stato palestinese (probabilmente si riferisce agli accordi di Annapolis) e promette che verrà certamente a visitare i palestinesi se il loro nuovo Stato sarà scelto come ospite. Anche lui, con il quale abbiamo passato tante ore, e che ha fatto della parola «pace» un mantra, sa che le delusioni degli anni passati hanno un titolo principale: rifiuto islamista, estremismo, terrore. Sa che poche ore fa Shimon Peres ha ripetuto durante la cerimonia in memoria dei caduti d’Israele il sogno di «far sorridere i bambini israeliani e palestinesi», ma ha anche detto che le cose si fanno sempre più difficili nel tempo. Anche Buli, così chiamano Yehoshua gli amici, lo sa. Certi toni polemici di un tempo contro l’establishment del suo Paese non avrebbero più senso, e non li sentiamo più. Sono lontanissimi anche dal discorso di inaugurazione di Aharon Appelfeld, che con la sua piccola voce ha comunicato anche a chi non sa l’ebraico il mare di emozioni che promana dalla lingua di Abramo oggi risorta, come nuova.
Ho l’impressione che ormai la gran parte della gente sappia che Israele ci prova sempre a far la pace anche scrivendo libri che tutto il mondo ama. Un tempo amare Yehoshua o Grossman si sovrapponeva a una critica pacifista a Israele. Anche questo è tramontato. E da quello che si è visto qui, dall’accoglienza che ha ricevuto Napolitano, dalla folla che al ristorante si spingeva per un piatto di insalata, si può dire tranquillamente: può cominciare una nuova epoca e la Fiera può essere il suo trampolino.

Il Giornale, 9 maggio 2008

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Antonella , Italia
 sabato 24 maggio 2008  16:51:36

Ma un commento sul decreto "sicurezza" contro i Rom..niente eh...



Gabriele , Brianza
 sabato 24 maggio 2008  12:09:57

La conta dei morti non credo serva a molto, sono troppi da ambo le parti. La democraticità e modernità di Israele è una fortuna per la speranza di pace. La miseria, povertà e disperazione in cui vivono i palestinesi no. Se Israele vuole vivere in pace deve aiutare i palestinesi a uscire dalla disperazione quotidiana in cui vivono. Quella sarebbe l'unica azione unilaterale veramente intelligente. Quando non hai speranza di una vita equa ti rimane solo l'odio, odio che finisce (quasi) tutto contro Israele.



cossunicola , siena-italia
 martedì 20 maggio 2008  13:56:08

Cara Sara, svegliati è primavera...il conteggio delle vittime palestinesi devi farlo tenendo conto che il confronto è fra qualche milione di ebrei stretti in una lingua e centinaia di milioni di arabi etc etc che li circondano. Prova a fare qualche conteggio e pensa senza muro ne sicurezza a colpi di attentati quanti israeliani erano ancora vivi. Tu questi conticini non te li sei fatti mentre hamas, olp, onu, ong varie, si.Sara....svegliati è primavera...



Paolo Ortenzi , Roma/Italia - Ramat Gan IL
 lunedì 19 maggio 2008  16:32:50

Fantastico: se i Palestinesi si mettono l'uno contro l'altro è colpa di Israele, non del dividersi in sette e clan che era in vigore tra gli Arabi mediorientali da PRIMA che ci fosse qualsiasi alyiah...Probabilmente anche la sete di profitto di Abu Ala, che ha un cementificio da cui gli Israeliani si sono riforniti per fare la Barriera difensiva, è colpa dei perfidi Israeliani... un ben noto STEREOTIPO.Dei Palestinesi privi di permesso di soggiorno e di lavoro in Libano, in Egitto, in Siria, perchè i loro fratelli ARABI NON LI VOGLIONO Sara nulla dice.Evidentemente Sara non conosce il detto mediorientale che recita "Per trattare veramente male un Arabo occorre un'altro Arabo..." come ben si accorsero i Palestinesi che vennero presi a cannonate dai Giordani agli inizi degli anni '70... ah già... lei non legge i libri di storia!Anche la PANZANA che fu Ben Gurion (che certamente incoraggiò l'immigrazione ebraica in Israele... ci mancherebbe altro!) "pagò i governanti arabi" per convincere gli ebrei sefarditi ad immigrare in Israele rientra nello stereotipo dell'Ebreo corruttore e corrotto.MAI che si menzionino gli 800.000 Ebrei cacciati a pedate durante il 1948... o delle persecuzioni (avete mai parlato con qualche ebreo siriano? Io si... ) che tuttora si praticano sugli ebrei dei paesi circostanti... scommetto che Sara pensa che Olmert paghi Bashar Assad per indurre gli ultimi ebrei siriani ad andarsene...Mai che i Palestinesi, per la mancata nascita del loro stato, siano MAI stati MINIMAMENTE CAPACI di fare un minimo di insight e di prendersi le loro responsabilità, con una bella dose di doppiopesismo e di quella arroganza dei vinti che pretendono di negoziare come fossero vincitori.Beata ingenuità!Vorrei solo che Sara pensasse alle INNUMEREVOLI occasioni date ai Palestinesi (incluse quelle del 1948...) e della loro incredibile capacità di NON RIUSCIRE MAI A COGLIERLE, come disse felicemente Aba Even, Ministro degli Esteri israeliano degli anni '60:A Gaza si muore di sete: c'erano dei pozzi scavati dagli israeliani per gli insediamenti e lasciati INTATTI dopo il ritiro del 2005. Sono stati tutti distrutti dai Palestinesi.C'erano delle serre, che potevano dare cibo e lavoro, installate dai coloni israeliani e lasciate INTATTE, con i finanziamenti EU pronti per supportare l'attività produttiva dei Palestinesi che sarebbero dovuti subentrare. Le serre sono state distrutte.Nel WB la recinzione non sarebbe stata necessaria, se non avessero mandato ragazzini e bambine imbottite di esplosivo a farsi saltare nei caffè israeliani. Usando persino le autoambulanze: si chieda (ma non lo ha fatto, la nostra Sara, sono sicuro!) perchè nella Intifada 1 i feriti Palestinesi erano curati in ospedali ISRAELIANI mentre nella Intifada 2 questo non è accaduto più...Il problema, che Sara ovviamente NON riesce a vedere, è che da una parte, quella israeliana, era più importante costruire uno stato per il proprio popolo che distruggerne un'altro, mentre per ORA l'educazione e l'indottrinamento Palestinese da 60 anni è che è impossibile costruire un proprio stato senza prima distruggerne un'altro.I risultati sono sotto gli occhi di tutti: Israele è nato nel 1948, mentre uno stato Palestinese NO.Quanto all'occupazione militare, è auspicabile, ovviamente, che cessi e venga fissata una linea di confine definitiva tra i due stati. Ma NON è quella la rovina dei Palestinesi: Gaza è li a dimostrarlo.Gaza era un magnifico laboratorio, per i Palestinesi, per dimostrare che anche con un fazzoletto di terra erano capaci di costruire e di dare un futuro ai propri figli, esattamente come avevano fatto gli Ebrei che arrivavano nella Palestina mandataria.Invece dal 1995, anno in cui Arafat tornò nei Territori Occupati e fondò l'ANP, l'economia ed il tenore di vita dei Palestinesi è COSTANTEMENTE PEGGIORATO sotto la direzione dei loro stessi leader.Ultima e preoccupante PANZANA che la nostra Sara ripropone è quella che i cristiani Palestinesi se ne vadano per le condizioni che imporrebbe l'occupazione militare, mentre è arcinoto che è in atto una potente islamizzazione di tutte le enclavi cristiano-palestinesi ad opera dei movimenti fondamentalisti. E la cosa non è limitata al solo W.B. od a Gaza...E' un eclatante caso di chi pur avendo i fatti sotto il naso riesce a vedere solo le soluzioni pronte e confezionate dalla propaganda anti-israeliana...



Dario Ujetto , Torino
 venerdì 16 maggio 2008  13:09:15

Sara di Betlemme,non capisco la tua provocazione!! Israele è un'occasione anche per i Palestinesi perchè è meglio confrontarsi con una DEMOCRAZIA che con un'organizzazione TERRORISTICA (Hamas.....OLP)........Basta con la retorica dei campi profughi



sara , betlemme
 venerdì 16 maggio 2008  13:08:14

sara da betlemme studia proprio storia. e non la studia solo nei libri...ma va anche a verificare se quello che ha studiato corrisponde alla realtà. e scusa tanto se mi permetto ma io le statistiche le guardo nei siti delle organizzazioni ufficiali come quelle dell'onu. secondo l'unwra i rifugiati palestinesi oggi nel mondo sono 4,448,429. questi sono quelli ufficialemnte registrati all'unwra. naturalmente ce ne sono tanti altri che sono emigrati oggi in atri paesi senza registrarsi. se poi vogliamo considerare anche gli internal displaced allora aggiungiamone altri milioni. per quanto riguarda gli ebrei cacciati dai paesi arabi...parli di quelli che sono oggi in israele? se parli di loro allora bisognerebbe specificare che il governo israeliano ha pagato sufficientemente i leader arabi corrotti per farli emigrare in israele. gli servivano ebrei per rendere il paese a maggioranza ebraica... e questo non lo dico io ma è stato ben gurion il primo a dirlo. ma naturalmente ancora oggi sono cittadini di categoria B. se parli di migliaia di anni fa il paragone mi sembra improponibile...restiamo al presente e alla storia del nostro secolo. per i cristiani che stanno scomparendo da betlemme si è vero...e lo sai perchè? perchè chiunque palestinese abbia la possibilità economica e un visto per lasciare un paese in cui non ha diritti e vive sotto occupazione militare ogni giorno lo farebbe. e i cristiani normalmente hanno più possibilità sia economiche che di ottenere visti per viaggiare. ma tu dimmi....sei mai stato a betlemme? conosci qualcuno qua? credo di no...altrimenti non parleresti così...io lavoro con cristiani e musulmani e nonostante la politica di israele che cerca di frammentare la società palestinese mettendo uno contro l'altro...loro si sentono prima palestinesi, poi forse cristiani o musulmani. è il primo paese che visito in cui la tua religione diventa un marchio identitario (Israele vuole che la religione sia scritta nella carta d'identità). molti miei amici (la maggior parte in realtà) sono musulmani secondo la loro carta d'identità, secondo israele quindi. eppure non sono mai entrati in una moschea, ne hanno mai aperto un corano. non è la religione forse un credo al quale ognuno sceglie liberamente di conformare la propria vita condividendone i valori e gli insegnamenti? poi...il muro non è per il 95 % un recinto...per chi non ci crede venitelo a vedere...in ogni modo quando è un recinto è anche peggio in quanto è molto più facile da spostare (si confisca più terra e si sposta la rete). poi io sinceramente recintati da filo spinato nella mia vita ho visto solo animali...pecore e capre fin'ora...mai potevo pensare si potessero recintare persone! poi...la scusa del muro per motivi di sicurezza è alquanto vecchia e passata...informatevi un pò meglio...ci sono talmente tante pubblicazioni di organizzazioni ufficiali....e per finire di mamma israeliana che ha avuto un figlio ucciso da un attentato terroristico palestinese ne ho conosciuto una...ed è una persona splendida, con un coraggio e un cuore enorme, che ha saputo perdonare...e cercare la verità..ma difronte a questo avete una benchè minima idea di quante mamme palestinesi hanno perso diversi figli ammazzati dall'IDF? sono 700 i bambini nelle carceri militari israeliane oggi. dall'inizio della seconda intifada sono stati 5900 i child prisoners. leggetevi i rapporti del 2007 di Defence For Children International...poi forse possiamo anche parlarne...solo l'ultima: ieri pomeriggio mentre commemoravamo la nakba con musiche e balli tradizionali un gruppo di 100 settlers armati sono entrati a beit sahour urlando morte agli arabi...questa è la nostra terra e noi ce la prenderemo tutta. io personalmente non odio nessuno. e non sono sicuaramente antisemita ne propagando odio. io sto dalla parte dei diritti umani e del diritto internazionale. se non credete ai villaggi distrutti e ai palestinesi massacrati nel 49 andateli a vedere...esistono ancora i ruderi. chi abita li vi racconterà le storie e comunque nei libri di storia (non quelli revisionati dai sionisti) queste cose ci sono. un solo consiglio do a quanti di voi (israeliani o ebrei che siate) hanno cercato di attarccarmi...per togliersi la maschera dagli occhi bisogna uscire da questa condizione di vittimismo...gli ebrei sono stati massacrati e tutto il mondo se ne rende responsabile. ma per quale motivo oggi chi osa solo aprire mezza bocca contro le violazioni che lo stato d'israele perpetua ogni giorno contro i palestinesi viene accusato di propagandare odio e di essere antisemita? chi come me ha visitato la maggiorparte dei campi di concentramento in europa, ha studiato e fatto ricerche sulla shoa e ha letto molta della letteratura in materia? basta con le accuse infondante: perchè non guardarsi dentro e non voler vedere e capire che il vittimismo rende schiave le persone?con questo concludo e non scriverò più in questo blog. il mio messaggio è stato lanciato e vuole essere un messaggio di incontro con l'altro e di apertura. chiunque non è capace di saperlo leggere mi dispiace per voi. in ogni modo siete tutti invitati a venire a vedere coi vostri occhi la realtà.una frase di ben gurion“If I was an Arab leader, I would never make terms with Israel. That is natural: we have taken their country. Sure, God promised it to us, but was does that matter to them? Our God is not theirs. We come from Israel, it’s true. But two thousands years ago, and what is that to them? There has been anti-Semitism, the Nazis, Hitler, Auschwitz, but was that their fault? They see only one thing: we have come here and stolen their country. Why should they accept that?” (David Ben Gurion to Nahum Goldmann, president of the World Jewish Congress)



sergio HaDaR tezza , Israele
 venerdì 16 maggio 2008  03:37:38

Sara di Betlemme farebbe meglio a studiare un po' di storia e meno PROPAGANDA OLP E HAMAS.Si renderebbe così conto che i "profughi" arabi furono meno di 500.000 (vedi la ricerca di Joan Peters, MAI TRADOTTA IN ITALIANO, "From Time Immemorial", un libro che nel 1985 fu per ben sei mesi in testa ai best sellers di saggistica della New york Review of Books, una delle più serie riviste del campo, e di cui si trovano estratti in:http://www.eretzyisroel.org/~peters/e magari non avrebbe dimenticato gli oltre 900.000 EBREI CACCIATI DAI PAESI ARABI E MUSULMANI IN CUI VIVEVANO DA BEN PRIMA DELL'ARRIVO DEGLI ARABI STESSI E DELL'ISLAM (parola araba che vuol dire SOTTOMISSIONE e NON PACE!);NON INVENTEREBBE POI MASSACRI CHE NON SONO MAI ESISTITI... Per tutti voglio dare l'esempio di Deir Yassin sempre usato:http://www.hirhome.com/israel/milstein-deir-yassin.htmehttp://www.hirhome.com/israel/deir-yassin.htmMAGARI si renderebbe anche conto che I CRISTIANI DI BETLEMME STANNO SPARENDO, mentre prima di AraBfaRt erano l'60% della popolazione!



sergio HaDaR tezza , Israele
 venerdì 16 maggio 2008  03:07:09

Prima di parlare di demografia, riferendosi a dati fasulli frutto dell'AgitProp dell'OLP, si farebbe bene - anche da parte di demografi di professione - a VERIFICARE che si siano verificate le proiezioni di crescita INCREDIBILI partorite dall'AgitProp pallestinista nel 1997, e che vengono usate - COME DATI INCONTROVERTIBILI - dai vari sinistri e sprovveduti, o da gente interessata alla Dennis Ross (con cui Della Pergola ha lavorato) per giustificare ritiri unilaterali israeliani da TERRITORI DISPUTATI (questa è`la definizione LEGALE secondo la Comvenzione di Ginevra visto che non erano parte di una sovranità RICONOSCIUTA dakka comunità internazionale) o la pulizia etnica di ebrei e la creazione di territori Judenrein, come avvenne nella Striscia di Gaza e i cui risultati vediamo a PAGHIAMO quotidianamente con le aggressioni dal Hamastan di Gaza.Per un'analisi demografica e non POLITICAvedere: http://yoramettinger.newsnet.co.il/Front/NewsNet/reports.asp?reportId=220484



Alberto Levy , Israele
 giovedì 15 maggio 2008  19:19:25

rispondo a Sara e lei sa' cosa vuol dire per una mamma ebrea aver perso il figlio per colpa di un terrorista islamico ? Se vi danno fastidio i recinti (al 97% e' un recinto) avevate poco da assassinare ebrei, lanciando le vostre ultime guerre di sterminio anti-ebraico, emulando Hitler ! Li' da dove vive lei sparavate con i fucili dei cecchini contro i vicini di casa della Fiamma, le danno fastidio i recinti, a allora cominciate a vivere come tutti i popoli moderni nel pieno rispetto del prossimo, e nel pacifismo, ripudiando e interrompendo l' assassinio della povera gente ebrea che vive in Israele. Se non mi confondo con le zone di Gerusalemme, c'e' stato un poliziotto israeliano ferito da un cecchino in via Anafa' a Gilo, e che e' arrivato gia' "morto" all' ospedale, ma poi lo hanno letteralmente resuscitato : oggi parla in modo quasi normale e riesce pure a muoversi in modo normale. E lei si lamenta dei recinti ? Inoltre tante cose tra le cose che lei scrive sono FAVOLE e invenzioni inesistenti nella storia vera, quella che realmente accadde. Lei puo' credere alle favole e continuare per la sua strada di autocommiserazione e di odio contro il popolo ebraico, cosi' come hanno fatto per millenni tutti gli antisemiti della storia, ma si ricordi che nel mondo c'e' tanta gente che alle bugie e alle favole anti-ebraiche non ci crede piu', p4rche' si e' informata meglio. La invito a studiare la storia un po' meglio, e poi capira' che quello che lei crede vero e' pura menzogna dfiffamatrice antisemita e anti-israeliana. Vuole continuare ad odiare gli ebrei d' Israele ? Vada avanti cosi' , dai nazisti ai terroristi islamici, il tempo storico e' pieno di gente che ha odiato gli ebrei e che poi e' scomparsa dai libri di storia : gli ebrei, perche' sono, tutto sommato, nel giusto, resistono da millenni a milioni di tentativi di sterminio.



SARA , BETLEMME
 martedì 13 maggio 2008  13:45:11

PER JOCHANANsono contenta cjìhe vieni inIsraele, questo ti darà sicuaramente l'opportunità di avere una visione più comprensiva della situazione e se vuoi anche di capire come vanno realmente le cose. ti invito a fare un giro nella west bank...don't worry non sono tutti terroristi..vieni a vedere come vivono nei campi profughi...vieni ad ascotare le storie delle famiglie...vieni a vedere quante colonie e strade apartheid per i coloni ci sono...vieni a provare cosa significa avere più di 700 ostacoli al movimento tra check point e road blocks.vieni a vedere com'è bello questo muro che divide famiglie e coscienze. sono sicuro che sarai accolto a braccia aperte dalla gente...casa mia, casa tua si dice qui. poi magari leggiti anche qualche report dell'UN...ocha o undp o magari DCI o betslem o AIC o passia...ce ne sono a milioni!io ti aspetto



sara , betlemme
 martedì 13 maggio 2008  13:36:29

ebbene si...sono 60 anni che gli ebrei hanno uno stato. felicitazioni per loro. come non sentirsi responsabili per tutto il male che noi europei gli abbiamo fatto??? ma come mai loro non si sentono affatto responsabili per aver creato la nakba palestinese, distrugendo villaggi e massacrando la popolazione? 900.000 profughi che oggi sono diventati 5 milioni...ma i crimini non finiscono mai...continuano sotto l'impunità totale della comunità internazionale e di chi non vuole sapere o non vuole vedere. per chi ha una coscienza...guardate solo uno delle tante violazioni ce avvengono nei TPO ogni giornohttp://www.alternativenews.org/news/english/please-return-my-smile-the-ngo-campaign-to-save-the-schools-and-orphanages-of-hebron-20080512.htmlper maggiori informazioni e ducumentazioni delle violenzewww.hebronorphans.blogspot.com



Dario Ujetto , Torino/Italia
 domenica 11 maggio 2008  15:14:13

Grazie ad Israele per aver organizzato uno stand bello ed interessante, e per aver partecipato al Salone del Libro. Per quanto riguarda il boicottaggio io provo un senso di schifo per le persone che bruciano la bandiera di LIBERTA' di Israele e per un essere umano che osa paragonare le SS all'esercito israeliano. Voglio approfittare di questo spazio per dire ai tanti Ebrei ed Israeliani alla lettura che sono tanti i torinesi che vogliono dire: "Oggi mi sento ebreo"



jochanan , italia
 sabato 10 maggio 2008  19:19:02

anch'io sto per andare (per un po') in Israele. Sono anni che aspetto questo giorno. Continui così, noi la seguiamo sempre



Alberto Levy , Israele
 sabato 10 maggio 2008  17:52:55

Sono un israeliano cresciuto a Torino (e anche in Israele) e come ex-torinese ho provato una grande sensazione di disgusto vomitevole dopo aver letto su La Stampa on line una quantita' enorme di articoli notevolmente velenosi e anti-israelani, oltre a moltissimi video di persone che hanno parlato contro Israele con il vetriolo in bocca, mentre per contro a nessun israeliano o ebreo pro-Israele e' stata data la possibilita' di ribattere a cotanta aggressivita'. La Elena Loewenthal non e' un' israeliana che vive in Israele, ed ha esposto le sue opinioni, che sono in linea con quelle di La Stampa, ma ha "criticato" Israele, tutti i suoi governi e il suo esercito per false colpe, di una persona che non vive sul posto, e che non conosce la difficolta' che comporta dover far sopravvivere uno stato attaccato in continuazione da assassini professionisti e da stati assetati di sangue ebraico. Alla falsissima propaganda degli arabi, intervistati da Francesca Paci, ci sono stati alcuni ebrei israeliani di origine italiana, che hanno parlato di argomenti generici e che non hanno saputo rispondere politicamente alle menzogne diffamatrici degli odiatori di Israele. Se La Stampa include dentro di se' una buona parte delle idee ricorrenti nell' "intellighenzia" italiana, non e' cambiato nulla, anzi le cose sono peggiorate rispetto al passato : mentre una volta si dava la possibilita' agli israeliani di rispondere politicamente alle menzogne diffamatrici degli arabi e dei loro alleati anti-israeliani italiani, ora non piu', anzi gli ebrei "buoni" sono quelli che su La Stampa hanno "criticato" Israele, mentre nessun palco e' stato dato a qualche esponente vicino alla maggiornaza delle opinioni politiche degli israleiani. Gli israeliani vivono in uno stato ancora in guerra per la sua sopravvivenza, ma per i salotti di Torino, mostrati on line dal giornale La Stampa, e' un posto tranquillo dove gli arabi non fanno nulla di male a nessuno ... Solo ieri un israeliano che puliva il suo giardino e' stato assassinato da un proiettile di mortaio sparato da Gaza, ma questa "notizia" non e' interressata a nessun giornalista del giornale che ho seguito on line. Cosa e' cambiato ? Nulla, solo il voto in parlamento, mentre il potere anti-israeliano dei media italiani e' ancora ben saldo in mano al petrolio arabo e alla loro propaganda fatta propria da orde di "intellettuali" italiani imbevuti di menzogne storiche.



Raffaele , Italia
 sabato 10 maggio 2008  16:26:55

"È chiaro, non c’è forse più nemmeno bisogno di dire la solita frase di circostanza di cui francamente non se ne può più: pur riconoscendo il pieno diritto a criticare Israele..."No, non c'è ne bisogno, e per tanti non c'è ne era bisogno neanche ieri, se non ,che si può criticare Israele, nello stesso modo che si può criticare l'Italia, la Spagna, la Francia...Quindi, Israele al pari di altri Stati,sarà giudicata e criticata, per quello che fà, per come si comporta, no per quello che fà comodo a tanti soloni come Vattimo... Questa è la normalità.Ciao Raffaele



ALESSANDRO DEL NOCE , MILANO
 sabato 10 maggio 2008  10:11:23

Il grande successo (che lei giustamente vanta di grande attenzione per Israele ) le deve fare ricordare (come ho scritto alla sua amica Sharon Nizza) che è dovuto anche al grande lavoro di noi uomini e donne liberi che sosteniamo con i nostri siti e blog sia persone come lei che Israele.Noi piccoli che ci battiamo con forza e impegno costante per la libertà e la democrazia, con il nostro essere presente che diventa valore aggiunto per tutti.Valore che sembra non essere riconosciuto per la miopia e ottusità di certe persone,ma questo valore diventa forza perchè movimento attivo e vivo a livello mondiale CordialitàAlessandro del NoceAngelo Rossihttp://www.controcorrente.ilcannocchiale.it/



vittoria , belgio
 venerdì 9 maggio 2008  19:25:37

carissima sig.Nirenstein attraverso il suo blog voglio fare gli auguri al meraviglioso stato d'Israele,cui o avuto l'onore di visitarlo,e voglio ringraziarla per i bellissimi articoli che scrive ,e voglio esprimerle tutta la mia stima e simpatia.Signore Dio benedici Israele che lotta e combatte anche per noi.porgi o Dio ad Israele la fionda di Davide. auguri anche per l'incarico di governo.vittoria



Paola , Varese
 venerdì 9 maggio 2008  16:37:31

Gentile Fiamma,che bello leggere tanta positività che lascia ben sperare.Grazie per tenerci così aggiornati.



Francesca , Firenze
 venerdì 9 maggio 2008  15:40:57

Mi scusi se sono fuori tema, ma volevo solo dirle che la ammiro tantissimo e sono davvero contenta che lei sia stata eletta, il nostro misero Parlamento non potrà che guadagnarne dalla sua presenza. Ho letto un articolo di Deborah Fait sugli insulti che una persona disgustosa che non voglio nemmeno nominare le ha rivolto in una trasmissione televisiva.Non ci faccia caso, quello non vale niente e non è nessuno.Lei invece conta moltissimo per tante persone che hanno fiducia in lei e si riconoscono nelle sue parole. Grazie.Franci



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