La viltà dell’Onu e il coraggio di re Abdullah
domenica 9 marzo 2008 Generico 12 commenti

"festeggiamenti" a Gaza (Jabalyia) dopo l'attentato
Due storie e una morale circa l’attentato terrorista che ha falciato a colpi di Kalashnikov otto ragazzi dai 15 ai 26 anni e ne ha feriti una decina. Il terrorista, l’arabo israeliano Ala Abu Dheim del quartiere gerusalemitano di Jabel Mukaber, era ben preparato; i suoi passi fino a dentro alla Yeshiva sono stati studiati e precisi. Nella biblioteca, raggiunta senza ostacoli, ha usato il suo Kalashnikov sparando centinaia di pallottole, e aveva altri due caricatori pieni pronti per l’uso. Ieri si è venuto a sapere che suo fratello era stato interrogato nel passato per aver cercato (e forse concretizzato) un rapporto con gli Hezbollah; lui era rimasto nell’ombra ma il suo ambiente era di netta simpatia per Hamas. In più, nei giorni scorsi era andato vantandosi in giro: «Sentirete presto parlare di me». I fratelli e in genere tutta la famiglia sono israeliani, ovvero godono di pensione, assistenza, dei diritti degli israeliani. Niente disperazione da disoccupazione o fame, ma l’adesione all’ideologia di chi vuole distruggere Israele, ovvero Hamas e Hezbollah. La famiglia è benestante e nota nella zona, e si vanta dell’accaduto. Ieri ha trattato gli israeliani, specie giornalisti, che andavano a guardare le bandiere di Hamas che sventolavano sulla loro casa, come fossero loro i colpevoli del disastro. Anche in Giordania la famiglia del terrorista è ramificata e importante e, pare, con buoni contatti a corte; però, quando ha montato la tenda del lutto, la polizia di Re Abdullah gliel’ha impedito.
Questa storia sfata due miti: il primo, che i terroristi siano disgraziati senza speranza, quasi costretti a uccidere. Il secondo: non è affatto scritto che un Paese arabo, per paura delle reazioni dei propri integralisti islamici, debba voltarsi dall’altra parte di fronte all’odio antisraeliano. Anche Abdullah aveva certo visto in tv le ripugnanti manifestazioni di gioia che a Gaza come a Ramallah avevano festeggiato la strage. È stato bravo il giovane re, che ha così delegittimato il terrore. Al contrario, per esempio, dell’Onu l’ha legittimato non riuscendo nemmeno a condannare la carneficina di alcuni ragazzi in preghiera, mentre non ha problemi a protestare perché Israele «usa mezzi sproporzionati». Ma come? Quali sarebbero i mezzi proporzionati in una guerra in cui di fronte all’esercito un’organizzazione integralista prende di mira volutamente i civili altrui e usa i propri come scudi umani? Forse l’Onu vuole suggerire che Israele deve lanciare una pioggia di missili su Gaza, eguale a quella che cade su Sderot giorno e notte?
Secondo capitolo: l’Egitto in questi giorni aveva cercato, incontrando leader di Hamas e della Jihad islamica di concludere un cessate il fuoco. Ma ora Omar Suleiman, ha rinunciato: Hamas non intende affatto fermare i razzi, nemmeno durante la visita ormai cancellata di Suleiman in Israele. Fonti egiziane ieri aggiungevano che forse la Siria ha ispirato a Hamas la linea della durezza per tenere accesa l’attenzione mondiale su Israele: così il prossimo summit della lega Araba che si terrà a Damasco sarà tutto un urlo di odio contro Israele e non si parlerà di come la Siria cerchi di piegare il Libano tramite gli hezbollah. Questo complicato intreccio ha sempre alle spalle un grande burattinaio, che sovrintende a Siria, Hezbollah, Hamas. L’Iran, che ha un solo scopo: evitare ogni processo di pace. Questo fronte attaccherà sui vari terreni prescelti, con buona pace di chi come Massimo D’Alema cercherà di parlamentare con l’una o l’altra parte dello schieramento e che verrà preso in giro e ingannato.
Questa è la morale che emerge dall’osservazione di questi giorni. Il giovane terrorista che ha colpito era forse in contatto, o pilotato, dagli Hezbollah; era anche un simpatizzante di Hamas. Di fronte a noi ci sono una serie di organizzazioni che oggi possono contare anche su una nuova manodopera, gli arabi israeliani (certo, solo una parte!) che considerano Israele un nemico mortale.
giovedì 20 marzo 2008 21:11:53
Nel giusto elogio del coraggio di re Abdallah di Giordania la Dott.ssa Nirenstein ha precisato che pare che la famiglia del terrorista Abu Dheim abbia buoni contatti con la corte giordana... . Con chi in particolare?Grazie.
Damiano Gardoni , Italia
martedì 11 marzo 2008 12:20:40
Credo che sia necessario che Israele sia "accolto" nelle fila dei Paesi dell'Europa Unita. Questo a scanso di odiose "equivicinanze".Io sto con Israele.Ciao. In bocca al lupo.
Giorgio R , Genova
martedì 11 marzo 2008 00:57:04
Gent.ma signora Nirensteinpurtroppo non ho trovato sul sito il link "scrivimi" e quindi lo devo fare qui.Belli gli articoli, lucidi e forti. Peccato davvero che le sia mancata forza e lucidità nello scegliere di candidarsi con chi è fiero del fascismo. Guardi non basta mettere una kippa e chiedere scusa, bisogna impegnarsi per altro. Siccome è candidata nella mia regione, molti auguri. Nella speranza che oltre a belle parole ritrovi la coerenza.cordialmente
Gabbiano , Ravenna
lunedì 10 marzo 2008 17:36:13
il massimo dello squallore è d'alema... ancora col sangue per terra parla di dialogo: dite di andare da zapatero a consigliare il dialogo con l'ETA, il giorno dopo all'omicidio. magari sarà seccato che deve lasciare l'incarico e non può più andare come ministro a fare le passeggiate a braccetto.. magari con tutti e due, hezbolla e hamas. sono convinto che ci starebbe proprio bene lì in mezzo.un caro saluto
angelo salmoni , roma
lunedì 10 marzo 2008 12:19:49
Su questo articolo,preferisco non inviare ilmio commento, altrimenti passerei per pazzoguerrafondaio o per nazista, e per me che sono figlio di un sopravvissuto ad Aushwitz non sarebbe certo esaltante. Ritengo pero'che continuare ad essere "democratici adogni costo" sempre piu' agli occhi degli assassini e dei terroristi,palestinesi sara' visto edinterpretato SOLO come debolezza.Essi hanno paura e rispetto solo della forza efino a che Israele non dara' una durissima dimostrazione che Israele e' terra ebraica ebasta,essi si sentiranno sempre giustificati per cio' che fanno.Si potrebbe iniziare a cacciare le INTERE FA MIGLIE dei terroristi, e togliere loro passaporti, cittadinanza ed i privilegi di cui godono ANCHE SE TERRORISTI(suppongo che la fa miglia di questo infame assassino,ricevera' per diritto ANCHE la pensione?! no??)Cosa crede di ottenere Israele con tali leggi;la stima di Hamas o degli Hetzbollah??o delONU ? o della Europa antisemita e venduta?Meglio che mi fermi qui perche' ho il voltastomaco:tanto,visti i politici chi attualmente governano Israele (soprattutto di sinistra) questa mia speranza restera' fantascienza.Cara Fiamma colgo l'occasione per farti le mie congratulazioni per la recente candidatura politica in Forza Italia o PdL e ti invio il miopiu' sentito in bocca lupo( anche se non so come potrai sopportare la vicinanza politica conla Mussolini), ma visto che dall'altra parte c'e il fior fiore dell'antisionismo (e non solo) di sinistra, allora l'augurio e' ancora piu' grandeNello scontro televisivo contro quella checcaantisemita di Vattimo, sei stata grande,lo haimesso in mutande..........che schifo !!!!!Ti abbraccio con affetto angelo salmoni'
barbara , brunico
lunedì 10 marzo 2008 03:45:51
Ecco, queste sono le cose che veramente danno il voltastomaco: che di fronte al miliardesimo atto di terrorismo palestinese non si possa fare a meno di ricordare L'UNICO atto di terrorismo israeliano. Che la prima cosa che viene in mente di fronte a tanto orrore sia la "prossima crudele rappresaglia israeliana". Beh, lasciatemelo dire: che schifo! Non meravigliamoci allora di quello che fanno a Gaza, se qui non siamo capaci di produrre granché di meglio!
mario cossu , roma
domenica 9 marzo 2008 21:44:05
Invece di preparare una prossima e crudele rappresaglia per l'ultima feroce strage degli studenti israeliani (senza comunque dimenticare la strage nella moschea,a suo tempo effettuata da parte dell'integralista ebreo), non sarebbe il caso di cospargere le plebi festanti,nella loro gioiosa incoscienza, accpmpagnata da dolcetti e fuochi d'artificio, con una adeguata dose di gas (lacrimogeno-naturalmente)? Sarebbero cosi' costrette a piangere,anche se controvoglia,per i lutti provocati e di cui si stanno disgraziatamente per loro,assumendo la responsabilita'
Joey Fatigati , Caserta-Italia
domenica 9 marzo 2008 20:26:07
Cara Fiamma,cosa aggiungere ai tuoi oculati commenti se non l'indignazione per la cecità in particolare degli Stati europei che,accusando troppo spesso Israele di 'reazione eccessiva', finiscono per incoraggiare i terroristi di hamas che usano la popolazione civile come scudo da utilizzare poi per fini politici e propagandistici ancora e sempre contro Israele. Se gli europei non fossero ignavi ed ipocriti dovrebbero attivarsi per l'immediato ingresso di Israele nella Nato, e magari nella Comunità europea, ed assumersi le conseguenti responsabilità, assicurando la sicura sopravvivenza di quello Stato.Devo dire che il solo politico italiano ,peraltro a me inviso,che si è fatto spessopropugnatore di tale soluzione è Marco Pannella. In questo (e solo in questo) sono pienamente d'accordo con lui.Un saluto, con auguri e complimenti vivissimi per la Sua candidatura, Joey Fatigati
Taliesin , Bologna
domenica 9 marzo 2008 13:41:39
L'intelligenza di Abdallah è una delle poche speranze di Israele.http://levyehudi.blogspot.com/
Veneto Serenissimo Governo , Veneto
domenica 9 marzo 2008 12:10:49
Chi attacca Israele attacca il mondo liberoPer gli amici dei terroristi che vogliono una nuova Shoah esiste una sola parola d’ordine: “fermare Israele per avere la pace!”. La grande maggioranza della stampa cerca di indirizzare l’opinione pubblica su questo grande assunto “Israele = Guerra” e quindi di conseguenza Hamas ed Hezbollah significano pace. Tutte queste tesi sono le stesse che abbiamo già sentito da Hitler e Goebbels.Questi argomenti sono usati dai nazi-islamici moderni: D’Alema e tutti i suoi scudieri italiani ed amici europei. Tutti questi epigoni del nazionalsocialismo sono supportati da una certa stampa che si è schierata contro il diritto del Popolo ebraico ad avere uno Stato, tra cui primeggiano le testate di “il Manifesto”, “l’Unità”, “Liberazione”, “La Repubblica”.Quello che ci fa specie è che anche alcuni appartenenti alla comunità ebraica italiana siano amici di D’Alema, siano iscritti allo stesso partito, e si presentino alle elezioni nelle stesse liste: “ricordati Furio Colombo, per te non c’è nessuna giustificazione”.Con il terrorismo non si tratta, come non si è trattato con il nazionalsocialismo, bisogna pretendere ed ottenere dalla canaglia islamista la resa a discrezione. Il terrorismo deve capire che le uniche due alternative su cui può contare sono “Arrendersi o Perire!”. La guerra al terrorismo continuerà per i prossimi decenni e soltanto quando conquisteremo il “Reichstag” potremmo discutere con il nemico sconfitto.Il mondo libero si sta reggendo sul sangue del Popolo Israeliano, tutti i Popolo d’Europa devono essere eternamente riconoscenti ai nostri fratelli maggiori. Cerchiamo di essere degni di questo sacrificio, il sangue dei caduti israeliani è il nostro sangue, le carni lacerate sono le nostre.Il Veneto Serenissimo Governo afferma senza ombra di dubbio che è diritto del Governo dello Stato d’Israele usare tutti i mezzi che riterrà opportuni per annientare le forze terroristiche.Il PresidenteLuca Peroni
Mirco , Ravenna
domenica 9 marzo 2008 10:59:22
L'altro giorno appena ho visto le immagini dei caroselli di festeggiamenti per le strade, mi è venuta davvero una rabbia incredibile, specialmente a vedere quei bambini, che festeggiavano come si può festeggiare una vittoria di un campionato mondiale; con questa educazione impregnata di odio, quei bambini da adulti probabilmente entreranno anche loro in biblioteche, ristoranti, e centri commerciali.
Rachele Parchi , Italia
domenica 9 marzo 2008 10:51:20
Che importanza ha individuare chi c'e' dietro un attentato? In fondo non e' tanto il "chi" quanto l'ambiente di odio, inculcato fin dall'asilo, nelle famiglie, nella stampa, per le strade. Non c'e' spazio per l'altro, per il compromesso. C'e' solo un obiettivo, chiaro e dichiarato: la distruzione di Israele. E questo vale non solo per i palestinesi di Gaza (religiosi di Hamas) e Ramallah (Fatah) ma anche per la maggior parte degli arabi di Gerusalemme ed Um El Fachem, nei confini pre-67. Svegliamoci: questa e' una guerra tra due popoli e in guerra non c'e' spazio per i guanti di velluto ma solo per il pugno di ferro.