La verità comincia a venire fuori...
giovedì 22 gennaio 2009 L'ospite del giorno 14 commenti
Vi segnalo questo articolo di Lorenzo Cremonesi sul Corriere di oggi. Aquanto pare la realtà sul campo comprova ciò che abbiamo denunciato nel corso di questa guerra sull'uso di abitazioni civili, ospedali e sedi Onu come basi di attacco da parte di Hamas e sull'impiego degli scudi umani. Anche i numeri delle vittime e dei feriti, che finora erano stati insindacabilmente citati senza avere la minima idea delle fonti, sembrano essere molto diversi. Muhammad Al-Dura, Jenin, Kafer Qana sono i precedenti di quella che si rivela essere una nuova campagna di manipolazione mediatica.Dubbi sul numero delle vittime: potrebbero essere 600 e non 1.300
«Così i ragazzini di Hamas ci hanno utilizzato come bersagli»
Abitanti di Gaza accusano i militanti islamici: «Ci impedivano di lasciare le case e da lì sparavano»
di Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera, 22 gennaio 2009
GAZA - «Andatevene, andatevene via di qui! Volete che gli israeliani ci uccidano tutti? Volete veder morire sotto le bombe i nostri bambini? Portate via le vostre armi e i missili», gridavano in tanti tra gli abitanti della striscia di Gaza ai miliziani di Hamas e ai loro alleati della Jihad islamica. I più coraggiosi si erano organizzati e avevano sbarrato le porte di accesso ai loro cortili, inchiodato assi a quelle dei palazzi, bloccato in fretta e furia le scale per i tetti più alti. Ma per lo più la guerriglia non dava ascolto a nessuno. «Traditori. Collaborazionisti di Israele. Spie di Fatah, codardi. I soldati della guerra santa vi puniranno. E in ogni caso morirete tutti, come noi. Combattendo gli ebrei sionisti siamo tutti destinati al paradiso, non siete contenti di morire assieme?». E così, urlando furiosi, abbattevano porte e finestre, si nascondevano ai piani alti, negli orti, usavano le ambulanze, si barricavano vicino a ospedali, scuole, edifici dell’Onu.
In casi estremi sparavano contro chi cercava di bloccare loro la strada per salvare le proprie famiglie, oppure picchiavano selvaggiamente. «I miliziani di Hamas cercavano a bella posta di provocare gli israeliani. Erano spesso ragazzini, 16 o 17 anni, armati di mitra. Non potevano fare nulla contro tank e jet. Sapevano di essere molto più deboli. Ma volevano che sparassero sulle nostre case per accusarli poi di crimini di guerra», sostiene Abu Issa, 42 anni, abitante nel quartiere di Tel Awa. «Praticamente tutti i palazzi più alti di Gaza che sono stato colpiti dalle bombe israeliane, come lo Dogmoush, Andalous, Jawarah, Siussi e tanti altri avevano sul tetto le rampe lanciarazzi, oppure punti di osservazione di Hamas. Li avevano messi anche vicino al grande deposito Onu poi andato in fiamme E lo stesso vale per i villaggi lungo la linea di frontiera poi più devastati dalla furia folle e punitiva dei sionisti», le fa eco la cugina, Um Abdallah, 48 anni. Usano i soprannomi di famiglia. Ma forniscono dettagli ben circostanziati. E’ stato difficile raccogliere queste testimonianze. In generale qui trionfa la paura di Hamas e imperano i tabù ideologici alimentati da un secolo di guerre con il «nemico sionista».
Chi racconta una versione diversa dalla narrativa imposta dalla «muhamawa» (la resistenza) è automaticamente un «amil», un collaborazionista e rischia la vita. Aiuta però il recente scontro fratricida tra Hamas e Olp. Se Israele o l’Egitto avessero permesso ai giornalisti stranieri di entrare subito sarebbe stato più facile. Quelli locali sono spesso minacciati da Hamas. «Non è un fatto nuovo, in Medio Oriente tra le società arabe manca la tradizione culturale dei diritti umani. Avveniva sotto il regime di Arafat che la stampa venisse perseguitata e censurata. Con Hamas è anche peggio», sostiene Eyad Sarraj, noto psichiatra di Gaza city. E c’è un altro dato che sta emergendo sempre più evidente visitando cliniche, ospedali e le famiglie delle vittime del fuoco israeliano. In verità il loro numero appare molto più basso dei quasi 1.300 morti, oltre a circa 5.000 feriti, riportati dagli uomini di Hamas e ripetuti da ufficiali Onu e della Croce Rossa locale. «I morti potrebbero essere non più di 500 o 600. Per lo più ragazzi tra i 17 e 23 anni reclutati tra le fila di Hamas che li ha mandati letteralmente al massacro», ci dice un medico dell’ospedale Shifah che non vuole assolutamente essere citato, è a rischio la sua vita. Un dato però confermato anche dai giornalisti locali: «Lo abbiamo già segnalato ai capi di Hamas. Perché insistono nel gonfiare le cifre delle vittime? Strano tra l’altro che le organizzazioni non governative, anche occidentali, le riportino senza verifica. Alla fine la verità potrebbe venire a galla. E potrebbe essere come a Jenin nel 2002. Inizialmente si parlò di 1.500 morti. Poi venne fuori che erano solo 54, di cui almeno 45 guerriglieri caduti combattendo».
Come si è giunti a queste cifre? «Prendiano il caso del massacro della famiglia Al Samoun del quartiere di Zeitun. Quando le bombe hanno colpito le loro abitazioni hanno riportato che avevano avuto 31 morti. E così sono stati registrati dagli ufficiali del ministero della Sanità controllato da Hamas. Ma poi, quando i corpi sono stati effettivamente recuperati, la somma totale è raddoppiata a 62 e così sono passati al computo dei bilanci totali», spiega Masoda Al Samoun di 24 anni. E aggiunge un dettaglio interessante: «A confondere le acque ci si erano messe anche le squadre speciali israeliane. I loro uomini erano travestiti da guerriglieri di Hamas, con tanto di bandana verde legata in fronte con la scritta consueta: non c’è altro Dio oltre Allah e Maometto è il suo Profeta. Si intrufolavano nei vicoli per creare caos. A noi è capitato di gridare loro di andarsene, temevamo le rappresaglie. Più tardi abbiamo capito che erano israeliani». E’ sufficiente visitare qualche ospedale per capire che i conti non tornano. Molti letti sono liberi all’Ospedale Europeo di Rafah, uno di quelli che pure dovrebbe essere più coinvolto nelle vittime della «guerra dei tunnel» israeliana. Lo stesso vale per il “Nasser” di Khan Yunis. Solo 5 letti dei 150 dell’Ospedale privato Al-Amal sono occupati. A Gaza city è stato evacuato lo Wafa, costruito con le donazioni «caritative islamiche» di Arabia Saudita, Qatar e altri Paesi del Golfo, e bombardato da Israele e fine dicembre. L’istituto è noto per essere una roccaforte di Hamas, qui vennero ricoverati i suoi combattenti feriti nella guerra civile con Fatah nel 2007. Gli altri stavano invece allo Al Quds, a sua volta bombardato la seconda metà settimana di gennaio.
Dice di questo fatto Magah al Rachmah, 25 anni, abitante a poche decine di metri dai quattro grandi palazzi del complesso sanitario oggi seriamente danneggiato. «Gli uomini di Hamas si erano rifugiati soprattutto nel palazzo che ospita gli uffici amministrativi dello Al Quds. Usavano le ambulanze e avevano costretto ambulanzieri e infermieri a togliersi le uniformi con i simboli dei paramedici, così potevano confondersi meglio e sfuggire ai cecchini israeliani». Tutto ciò ha ridotto di parecchio il numero di letti disponibili tra gli istituti sanitari di Gaza. Pure, lo Shifah, il più grande ospedale della città, resta ben lontano dal registrare il tutto esaurito. Sembra fossero invece densamente occupati i suoi sotterranei. «Hamas vi aveva nascosto le celle d’emergenza e la stanza degli interrogatori per i prigionieri di Fatah e del fronte della sinistra laica che erano stato evacuati dalla prigione bombardata di Saraja», dicono i militanti del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. E’ stata una guerra nella guerra questa tra Fatah e Hamas. Le organizzazioni umanitarie locali, per lo più controllate dall’Olp, raccontano di «decine di esecuzioni, casi di tortura, rapimenti nelle ultime tre settimane» perpetrati da Hamas. Uno dei casi più noti è quello di Achmad Shakhura, 47 anni, abitante di Khan Yunis e fratello di Khaled, braccio destro di Mohammad Dahlan (ex capo dei servizi di sicurezza di Yasser Arafat oggi in esilio) che è stato rapito per ordine del capo della polizia segreta locale di Hamas, Abu Abdallah Al Kidra, quindi torturato, gli sarebbe stato strappato l’occhio sinistro, e infine sarebbe stato ucciso il 15 gennaio.
lunedì 16 febbraio 2009 16:44:38
Altra verita' che viene a galla....... -http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/02/15/990249-media_riscrivono_guerra_nella_striscia.shtml -
Andrea , Como
giovedì 5 febbraio 2009 16:30:42
A PIPPO, PINCOPALLO & CO.http://www.loccidentale.it/articolo/dopo+un+mese+l'onu+dice+la+verit%C3%A0+su+hamas.0065765Piano piano tutto verra' a galla.......
michele , sondrio / caesarea
domenica 1 febbraio 2009 10:54:48
al sig. pippo di cosenzaprobabilmente é inutile proporglielo ma un po di sano turismo a Gaza e un po di studi su hamas (non su materiale preparato da Santoro perché diversamente potremmo leggere che hamas divenda un sodalizio di filantropiche mammolette) e capirebbe che quello che ha scritto Cremonesi é solo la punta di un iceberg
franco x pippo , brescia
venerdì 30 gennaio 2009 19:38:55
Ah sì? E lei lo dice con cognizione di causa? Che prove indiscutibili ci può portare per sostenere questo suo punto di vista?
Pippo , Cosenza
venerdì 30 gennaio 2009 01:40:28
Non è assolutamente vero che Hamas usa i bambini come scudi umani. Mentite sapendo di mentire!!!
Sara per Pincopallo , Roma
giovedì 29 gennaio 2009 21:05:18
ma sigor pincopallo! Lei ha scritto le stesse identiche cose in un altro post, http://fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=11&Id=2085e ci sono altri che le rispondono in merito. Ma che non c'ha altri argomenti che fa copia-incolla??
pincopallo , italia
giovedì 29 gennaio 2009 19:20:47
Visto poi che qualcuno cita Lorenzo Cremonesi ecco un estratto di un articolo più recente: ... Tutto ciò non toglie la gravità degli effetti dei bombardamenti israeliani a Gaza. L’impressione che ebbi sin dal primo giorno fu che Israele non mirasse tanto a colpire militarmente Hamas, quanto piuttosto intendesse punire la popolazione civile...
Giacomo Ghielmi , Bolivia
martedì 27 gennaio 2009 15:26:15
Ho trovato questo articolo del Jerusalem Post che non conferma le stime di Cremonesi. Il link è:http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1232292939271&pagename=JPost%2FJPArticle%2FPrinterCerto non conferma neanche le stime di Hamas. Per fotruna!Mi direte che il JPost è un giornale antisemita?Chiudo con quello che ormai è il mio saluto:Criticare Israele senza essere antisemita, criticare Hamas senza essere sionista. Cordiali saluti.Giacomo
Stefano Isidori , Roma
lunedì 26 gennaio 2009 00:23:47
Grazie per aver riportato l'informazione nell'alveo della correttezza.Le parole di Cremonesi, purtroppo, arrivano in un momento in cui i riflettori si sono abbassati sulla vicenda di Gaza Strip, ed interesseranno, purtroppo, solo chi quella realtà immaginava e sentiva fosse diversa da come veniva raccontata. E così, mentre sull'onda preconcetta dell'odio antisemita venivano raccontate al mondo vicende non solo non vere, ma neanche verisimili per fomentare ancora di più quell'odio, solo oggi vuene fuori la verità. Quando quella verità, sebbene gridata dalle pagine di un importante quotidiano, sarà paraginabile appena ad un sussurro.Ed in questa sconsolante prospettiva voglio riportare un altro grido, le parole di Giuliano Ferrara, scritte su Panorama due settimane fa che descrive il piccolo stato degli ebrei come di una "frontiera tra mondi incompatibili". Forse questi due mondi incompatibili sono quello della verità e quello della menzogna. Grazie Fiamma.
niccolò dentesani , udine italia
sabato 24 gennaio 2009 18:09:33
Non mi stupisco per niente,la diffamazione di un popolo è un'ottima arma ,specialmente se non si hanno speranze di vittoria militarmente(tant'è che non si usa solo in guerra).Credo e spero che la Dott.ssa Nirenstein non si lasci intimidire da nessuno difendendo Israele dalle calunnie di molti giornalisti senza morale per i quali la verità è solo ciò che convine al partito
Marcello , Ravenna/Italy
sabato 24 gennaio 2009 12:33:17
a quanto pare il fatto che forse la CONTA DEI MORTI SIA STATA GONFIATA per fare indignare mezzo mondo, spingere alla protesta le piazze e insultare i "soliti cattivi" .... non induce i media a fare un po' di mea culpa, o perlomeno un minimo di autocritica.... Incredibile... com'è finito in basso il "mestiere" di giornalista....
michele , sondrio /caesarea
venerdì 23 gennaio 2009 23:23:46
cara Fiamma,prendo spunto da questo articolo perché mi piacerebbe che qualcuno dei "favolosi" giornalisti come quello sciagurato fazioso (il resto dei titoli onorifici lo tralascio altrimenti mi cancellate) di santoro alzasse il loro strapagatissimo fondoschiena e andassero a chiedere quanti dei morti di Gaza sono morti per le pallottole e le bombe degli "sporchi nazi-sionisti" e quanti invede sono morti per le pallottole del favolosi, democratici e gloriosi combattenti di hamas...Putroppo probabilmente non lo farà nessuno salvo Lorenzo Cremonesi al quale va dato atto di avere avuto il pelo sullo stomaco di andare a intervistare e a scrivere, fuori dal coro dei pacifinti, alcune verità magari poco favorevoli alla causa di hamas...Quando certa gente in europa riuscirà a capire che nella logica di hamas ( e dei suoi marionettisti) la vita dei loro stessi congiunti vale meno delle pallottole che sparano dai loro mitragliatori allora si riuscira a capire meglio che con hamas trattare vuole dire farsi prendere in giro ma a quel punto sarà purtroppo tardi.
Andrea , Como
venerdì 23 gennaio 2009 08:45:12
Anche qui le frottole sull'uso improprio di bombe al fosforo ----- http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=27515 -----A meno che anche la Croce Rossia sia diventata nazista....
Andrea , Como
giovedì 22 gennaio 2009 23:36:35
Non ci sono parole. Ancora un altra volta si cerca di gettare fango su Israele approfittando della credulonita' e della superficialita' di certi pacifinti.Bisognerebbe radiare dall'albo tutti i giornalisti che hanno sparso la menzogna.Ho trovato anche questo articolo che dimostra la falsita' delle accuse mosse a Israele di aver sparato ad un convoglio ONU: ----------http://www.focusonisrael.org/2009/01/09/gaza-hamas-convoglio-onu/ ---------Ora piu' che mai: GRAZIE ISRAELE!!!!