Fiamma Nirenstein Blog

La tregua è subito fallita. Hamas sceglie la guerra

mercoledì 16 luglio 2014 Il Giornale 2 commenti

Il Giornale, 16 luglio 2014

(Gerusalemme). Ennesimo fallimento del solito sogno di pace che ieri era balenato alle 9 di mattina. Perchè già alle 9 e cinque, ora di inizio della tregua proposta dall'Egitto, Hamas sventagliava Israele di missili mentre i suoi portavoce dichiaravano che la proposta di pace egiziana "non vale la carta su cui è scritta" e che "forse si tratta di una barzelletta".

Dalle 09:00, dopo che Israele aveva accettato la tregua, ci sono voluti settanta missili perchè l'esercito rispondesse. La decisione di Netanyahu era stata presa durante un tempestosa riunione di gabinetto la mattina presto, proprio per essere pronto alle 9 a dire "si"al presidente Abdel Fattah al Sisi, un mediatore di pace ideale tradizionale, oggi nemico giurato di Hamas, membro della Fratellanza Mussulmana di cui faceva parte Mohamed Mursi deposto da Sisi. Netanyahu è stato coperto di critiche soprattutto da parte del suo ministro degli esteri Yvette Lieberman, che chiede di "andare fino in fondo contro Hamas" e non ha esitato a attaccare il suo stesso governo con una conferenza stampa.

La proposta egiziana si era materializzata durante la serata di lunedì. Nel mondo arabo valgono dinamiche legate all'onore e al rispetto: l'Egitto è quel venerando Paese le cui proposte non si possono rifiutare, nell'era di Sisi emana paura, onore, e anche bisogno di ristabilire, dopo tanti scontri interni e una gran miseria persistente, un'aura di riconoscibilità internazionale per nuovi aiuti economici. L'Arabia Saudita, la Giordania, tutta l'ala moderata ha accolto con favore la sua proposta. Anche il delegato di Hamas al Cairo, Mussa Abu Marzuk, non si è tirato indietro, mentre sui teleschermi di Gaza andava in onda un intervento in parte isterico (incitazione e lodi degli shahid) e in parte disperato di Ismail Hanyjeh, il capo dell'ala politica. Ma Hanyieh è solo uno degli attori; il primo è il capo militare Muhammed Deif, e poi Khaled Mashaal capo dell'ufficio politico all'estero, in Kuwait.

Durante la notte e fino alla mattina in cui la tregua è stata rifiutata da Hamas, i tre hanno avuto modo di scontrarsi finchè Deif ha vinto.Hamas si lamenta che di fatto l'accordo ripercorra quello del 2012, in cui si aprirono i passaggi e arrivarono gli aiuti economici ma resto disarmato, tanto che per un anno Israele è stato tranquillo. Adesso poi che ieri sera purtroppo ha fatto il primo morto israeliano, un volontario civile che portava cibo ai soldati, le sue pretese si moltiplicano. Difficile che si realizzi la richiesta di Sisi che le due parti arrivino al Cairo, entro 48 ore e discutano tramite i suoi uomini.

Fin'ora Hamas ha voluto mostrare anche a Sisi il viso delle armi, forse anche per compiacere due sui amici che vogliono fungere da mallevadori: la Turchia e il Qatar, anche loro parte dei Fratelli Musulmani. Ma Erdogan solo ieri ha detto che "Israele è come Hitler", e il Qatar è un rubinetto d'oro di dollari con cui Hamas si è rifornito di 10mila missili. Sisi resta il mediatore più possibile, e sa che anche se in queste ore Erdogan si propone col Qatar, sarà lui a prendere di nuovo il giuoco in mano. Infatti, per quanto Hamas faccia lo sbruffone, la sua condizione è catalettica. In questa fase "di deterrenza" l'esercito già distrutto un terzo dei missili, metà delle fabbriche di razzi, buona parte degli edifici in cui aveva sede il comando delle brigate e dei battaglioni militari. E questo, nonostante centinaia di missioni non siano state autorizzate per la preoccupazione di colpire i civili in questa tipica guerra asimmetrica, con uso massiccio di scudi umani.

Hamas sa benissimo che dopo la fase di deterrenza, adesso Israele sta discutendo se passare alla fase in cui cerca una vittoria militare. Netaynahu non parla di invasione di terra, ma di far tacere le armi e di inferire a Hamas un danno decisivo Per farlo, l'esercito deve rimuovere le risorse militari stipate nelle gallerie sotterranee, e questo comporterebbe l'ingresso di terra. La gente di Gaza comincia a chiedersi perchè i capi rifiutino la pace mentre la fame, i feriti, le distruzioni rendono la loro vita così amara.

L'idea di Israele e di Sisi sarebbe, sembra, conferire a Abu Mazen molto potere, così che si arricchisca un asse moderato (Egitto, Curdi, Sauditi, Emirati, Giordania e altri, senza un rifiuto preconcetto per Israele) che dovrebbe contrastare l'incendio jihadista e iraniano. Netanyahu, adesso ha acquistato, come gli ha detto Kerry, "il pieno diritto di espandere l'azione militare". Non vorrebbe farlo, ma il giovane volontario ucciso ieri può cambiare la sorte della guerra.

 Lascia il tuo commento

Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 mercoledì 16 luglio 2014  21:55:39

Cara Fiamma, Hamas, a quanto pare, ha perso l'occasione per i suoi consueti "giochini" da "tira e molla".O ha ceduto alla presunzione, o ritiene di avere buone carte in mano per insistere nella sua tattica terrorista.Ma, come ho ricordato in altro mio commento non pubblicato, chi continua a "tirare calci", continuerà a "prendere bastonate". Con quali vantaggi?E fino a quando potrà contare sul consenso della popolazione palestinese?Che da anni avrebbe potuto vivere in pace nel suo Stato nazionale, usando al meglio le enormi risorse ottenute dal resto del mondo.Invece di sprecarle in armamenti, puntualmente "buttati via" in queste azioni..Certamente se, come in Egitto, forze armate "sane di mente" si intromettessero per far smettere certi delinquenti fanatici, il problema sarebbe risolto.Però, oltre ad Hamas, si dovrebbe provvedere anche ad eliminare gli altri gruppi di terroristi presenti nell'area.



Mario Scapecchi , Italy
 mercoledì 16 luglio 2014  12:39:22

F. Mogherini si è recata a Gaza, o in territorio palestinese, promettendo qualche milione di euro in aiuti vari. Sarebbe interessante sapere a chi - in realtà - verranno consegnati. Spero - ma ne dubito - che non si traducano in NUOVI ACQUISTI di armamenti da usare contro Israele.



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.