LA SVOLTA DI ISRAELE
lunedì 14 aprile 2003 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
QUANDO una guerra finisce si dicono molte belle parole, e per
cancellare la
pena si enfatizza volentieri l’ avvento di una nuova era. Ma stavolta
una
piccola porta aperta segna davvero la strada nuova in cui il Medio
Oriente
sta per entrare.
Il post Saddam comincia con una profferta di pace di Ariel Sharon,
che può
essere sottovalutata solo da chi guardi all’ area con gli stessi
occhiali con
cui prevedeva un terremoto generale in tutto il mondo arabo, una
rabbia
foriera di disastri terribili. Le dichiarazioni di Sharon sono
importanti
per motivi generali e particolari. Quelli particolari: il premier
israeliano
annuncia la disponibilità a sgomberare territori per procedere a un
accordo
di pace che comprende la nascita di uno Stato Palestinese, purché ,
dice, non
si debba rinunciare alla sicurezza. Sharon chiama per nome luoghi che
sono
« la culla del popolo ebraico» come Shiloh, Beit El, luoghi biblici,
che
dall’ Intifada nessuno osa nominare parlando di sgombero. Un messaggio
interno fortissimo. L’ ha colto subito Ziad Abu Ziad, che dice:
« Dobbiamo
smettere di criminalizzare Sharon, e vederlo nella sua realtà di
primo
ministro eletto democraticamente» .
Ma le radici dell’ uscita di Sharon sono la cosa più seria. Fra
queste,
certo, il desiderio di sostenere la politica di Bush, ma più ancora
il senso
di potere, oggi, cominciare a parlare di sicurezza per Israele, sia
pure
embrionalmente. Il mondo mediorientale ha visto che le dittature, che
abbisognano intrinsecamente di un nemico da odiare, non sono eterne.
Qualcosa si muove. Da ieri il ministro delle Finanze palestinese
Salam
Fayad, invece di passare gli stipendi degli uomini armati ai capi
delle
varie fazioni della polizia, pagherà i salari tramite banca: è un
colpo alle
milizie personali. Fayad ha battuto Arafat, che non voleva. Un
segnale
importante.
In secondo luogo, il terrorismo e l’ accumulo di armi, nonché
l’ incitamento
all’ odio di Stato, che li esaltano, appaiono poco redditizi. Inoltre
non
perverranno più da Saddam i 25 mila dollari a famiglia di « shahid»
palestinese. Tutta l’ area ha ricevuto un segnale sulla sorte che può
subire
una dittatura armata e amica del terrore. A Gerico armi rubate sono
state
restituite a Israele dall’ Autonomia Palestinese. E Sharon si espone
all’ ira
dei settler. Il dopoguerra ce ne mostrerà delle belle.