Fiamma Nirenstein Blog

La svolta di Ankara e le sirene dell’Islam

domenica 1 febbraio 2009 Il Giornale 11 commenti



Il Giornale
, 1 febbraio 2009


La Turchia è ancora un mediatore attendibile fra Israele e mondo islamico? L’unico Paese in grado di coniugare la sua storia di laicità con l’Islam, ciò che ne ha fatto un alleato prezioso non a caso candidato all’Unione Europea? Nei giorni scorsi, Tayyp Erdogan si è lanciato contro Shimon Peres a Davos a compimento di alcune settimane in cui aveva detto che Israele deve essere cacciato dall’Onu; dopo aver presenziato al summit di Doha con Ahmadinejad e Assad accusando Israele di crimini di guerra; dopo aver affermato che «Allah punirà Israele per Gaza» e che «le azioni di Gerusalemme la porteranno alla distruzione». Il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu ha offerto a nome del suo Paese una mediazione fra Hamas e Fatah, mentre nei giorni della guerra emissari turchi hanno viaggiato per tutte le capitali arabe, snobbando Gerusalemme. La Turchia si gioca così il ruolo di mediatore fra Israele e la Siria, 3,5 miliardi di dollari di volume d’affari con Israele, una amicizia strategica di grande rilievo che coinvolge anche gli Stati Uniti.
I motivi della scelta di Erdogan sono basilarmente tre: elezioni, religione, affari. Un insieme che conduce a un cambio di alleanze strategico, e che in generale ci mostra quanto sia importante e pericolosa oggi nel mondo la sirena islamista. Le elezioni si svolgeranno in marzo, e l’elettorato dell’Akp, il partito neo-islamista, è entusiasta della svolta filo Hamas; inoltre Erdogan è sempre impegnato in una battaglia molto dura contro le istituzioni eredi della secolarizzazione di Kemal Ataturk, l’esercito e la giustizia. Tra i 40 arrestati di poco più di due settimane fa ci sono tre generali e nove ufficiali, sospettati di un complotto antigovernativo. Erdogan ha anche deciso di utilizzare i suoi legami religiosi con l’islamismo nella maniera più decisa: nell’ultimo anno è stato accolto ad Ankara il presidente sudanese Al Bashir, proprio mentre la Corte dell’Aja lo accusava di genocidio; Erdogan lodava l’applicazione della Sharia (la legge islamica) in Darfur e lodava Al Bashir per «aver risolto il conflitto». Clamorose soprattutto le accoglienze turche al presidente iraniano Ahmadinejad: Ankara gli ha concesso di partecipare alle preghiere con un bagno di folla alla Moschea Blu, ripreso in diretta dalla tv, mentre in genere i capi di Stato pregano nella moschea di Dolmabahce, riservata a ciò dal protocollo. I due premier hanno firmato due accordi, uno di cooperazione strategica e l’altro per investimenti nel gas iraniano. Inoltre, la Turchia trova un’attiva simpatia iraniana nel combattere i curdi, cosa invece che né l’Europa né gli Usa le garantiscono. La Russia è oggi l’altro grande amico della Turchia, il volume d’affari è molto aumentato, la questione Georgiana è stata occasione di visite e comprensione reciproca.
La Turchia è divenuta oggi un Paese in cui una manifestazione di 200.000 persone ha marciato gridando «morte a Israele» e anche «morte agli ebrei» e Erdogan è stato festeggiato in tutto il mondo arabo per la sua uscita a Davos. E gli israeliani abituati a viaggiare in massa verso le coste Turche, stanno cancellando le prenotazioni. La Turchia forse ha cercato sponde diverse perché è stata troppo a lungo respinta snobisticamente dall’Occidente, ma certo ora dà buone ragioni a chi vuole continuare a farlo. Il punto interrogativo è la prospettiva di lunga durata: la sua scelta di riallineamento potrebbe essere semplicemente la leva ben innestata nella questione dei gasdotti per ricordare all’Europa il pericolo che comporterebbe una Turchia nemica. La minaccia è quella di un affossamento definitivo del progetto «Nabucco», il gasdotto in cui spera l”Europa per bypassare il dominio russo e in prospettiva quello iraniano. La leva è potente perché una Turchia allineata col fronte sciita guidato dall’Iran sarebbe di sommo fastidio per gli Stati Uniti e quindi per l’Europa loro alleata. Un segno dell’incertezza della situazione è data dal fatto che per il momento prosegue la vendita di avanzati aerei senza pilota da parte di Israele alla Turchia: la prima consegna dovrebbe avvenire il mese prossimo.

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Sergio , Cagliari
 mercoledì 4 febbraio 2009  12:33:46

L'UE ha sbagliato nell'appoggiare le "riforme" con cui Erdogan ha limitato il potere dell'esercito.Fino agli anni 90' solo il ruolo di garante della laicità dello Stato incarnato dall'esercito ha ostacolato la trasformazione in califfato della Turchia. L'unica soluzione è il colpo di stato.Questo dovrebbe essere l'atteggiamento della UE.Certo, avrebbe delle conseguenze nel breve periodo, ma sarebbe ripagato nel lungo.



consu , ITALY
 martedì 3 febbraio 2009  23:34:36

risposta a Jonathan IsraeleVerissimo: l'Italia finanzia l'Iran per la costruzione di satelliti!!!Lo trovi anche su EURABIA bellissimo libro che spiega l'abbraccio mortale della Unione europea con l'IslamE tutto dalle nostre tasche!!!!In pratica noi paghiamo per essere annientati.La cosa la puoi leggere anche in questi termini:i nostri governanti, in particolare quelli della UE, decidono di vendere le loro anime nere e la nostra democrazia, se non la nostra vita in futuro, pur di avere la certezza degli approvvigionamenti petroliferi per le nostre industrie, senza questi infatti da noi sarebbe il caos e loro ci rimetterebbero le candidature al potere-Per parte nostra, siamo tutti così egoisti che nel momento in cui protestiamo se diminuiscono i nostri lussi, ne diventiamo i complici senza rifletterci.Ma la pagheremo tutti



Dova Cahan , Tel Aviv Israel
 martedì 3 febbraio 2009  22:49:17

Gent.ma Sig.ra Fiamma Nirenstein.Non volevo assolutamente commentarequesto argomento del Primo Ministro Turco Ergodan a Davos, durante il convegno del World Forum Economics, di fronte al Presidente d'Israele, ShimonPeres.Volevo trattare piu il nostro rapporto dicittadini israeliani che amiamo andarea passare i nostri weekend molto spessoin Turkia, sulle coste dell'Antalia, a Marmeris ed in altri innumerevoli siti.Ma dopo avere visto attentamente l'allegato You Tube, non posso restare indifferente di fronte all'arringa di Ergodan e a tutte le cose bellicheche declamava ad alta voce.Sembrava impegnato piu in una campagna elettorale che in un dibattitopresidenziale, dove il suo unico scopoera quello di farsi sentire a casa sua edal suo popolo come un palatino dellacausa filo-palestinese. Mentre era plausibile che il suo scopo era unicamente quello di prepararsi per la sua prossima campagna elettorale e conquistarsi con il suo provocativo attaco al nostro Presidente Shimon Peresla simpatia ed il voto assicurato dei suoicittadini.Le spiegazioni del Presidente Peres sembravano non interessare il PrimoMinistro Ergodan, il quale preso unicamente dal suo pulmus, parlava senza interruzione e declamava quelloche voleva fare sentire al mondo islamicoestremista.Con questa sua apparenza a Davos si econquistato le simpatie ancora piu profonde dell'Iran di Ahmadinejad e dellaSiria di Assad, i due paesi piu estremistidel mondo arabo ed islamico.Dobbiamo ricordare che la Turkia sta perdendo a poco a poca il suo status-quo laico, mentre il fanatismo ed il fondamentalismo islamico stanno prendendo terreno ed incrementando.Questa stessa Turkia che fino ad oggi haavuto un importante ruolo di mediatorefra Israele e Siria, un giro di affari e diinteressi militari e strategici da non essere trascurato, dimostra esattamentela sua vera faccia, non solamente a noiIsr



Vincenzo Vecchio , Palazzolo sull'Oglio
 lunedì 2 febbraio 2009  22:36:45

Il comportamento di Erdogan è stato inqualificabile e non giova a superare la crisi. Infiammando in modo populistico l'identità islamica turca fa fare un passo indietro alla Turchia che si voleva staccare dal medio evo



Danny , Italy
 lunedì 2 febbraio 2009  21:28:37

Non credo che sia possibile una soluzione di pace con la componente moderata dell'Autorità Palestinese in quanto questa è in minoranza e conta quanto un due di picche perciò non c'è una controparte attendibile a cui fare proposte. Per me, al momento, l'unica soluzione ragionevole è pensare alla sicurezza di Israele ed estirpare il cancro che la mina, cioè Hamas



mario cossu , Roma
 lunedì 2 febbraio 2009  11:15:53

Olmert ha dichiarato nelle ultime ore che Israele rispondera' in modo 'SPROPORZIONATO' a qualsiasi ulteriore attacco da parte di Hamas contro i civili israeliani. Quindi la risposta 'proporzionata' usata finora ha causato : 1) la morte di circa 1000 civili.2) la riprovazione ONU e di una grande maggioranza dei paesi civili3) la rottura dell'asse di ferro fino ad oggi esistente con la Turchia e la discesa in campo della frangia islamica turca,sempre piu' numerosa e motivata. Quale dunque una soluzione 'ragionevole'? 1) Attacchi misurati e proporzionati contro i criminali di Hamas2) La firma dell'accordo di pace tra Israele e le componenti moderate dell'Autorita' Palestinese,come gia' ripetutamente anche da me consigliato (scusi l'immodestia).Questo accordo è oggi sicuramente possibile e piu' vicino. Cordialmente,



luca , parma
 lunedì 2 febbraio 2009  10:33:08

Ci sveglieremo troppo tardi per combattere il dilagare dell'estremismo islamico e poi con il nuovo presidente Obama le nubi all'orizzonte aumntano...Spero vivamente in Bibi!!!



selva tagesh , milano, italia
 lunedì 2 febbraio 2009  10:19:25

Non ho capito bene la faccenda degli aerei senza guida... Ma Israele è proprio impazzita? Vendere armi al nemico è da fessi. Oppure tutte le cose scritte in questo articolo sono in contraddizione. Insomma, non capisco.



Luigi , Molin del Piano Firenze
 lunedì 2 febbraio 2009  00:04:04

Ho visitato la Turchia alla Fine di settembre, e i timori espressi nell'articolo erano gli stessi che aveva la nostra guida.L'influenza dell'Iran nella normale vita Turca, era diventata più insistente, la si notava dall'aumento dell'integralismo religioso, fatto da gruppi con l'aiuto finaziario dell'Iran. Questi gruppi avvicinano disoccupati e in cambio di un'integralismo molto forte, offrono denaro, quasi un vitalizio.La nostra guida, una signora, impegnata anche politicamente, per i Verdi, ci diceva che al momento lo stato riusciva a rimanere laico, ma aveva timore che l'integralismo prendesse sempre più campo." Non vorrei incontrarvi durante un prossima visita, fra qualche anno, con il burka" questo era il suo timore con tutte le conseguenze che comporta, specialmente per le donne.La sua proccupazione maggiore era quella che al di fuori della Turchia, il mondo non si rendeva conto di questa situazione.L'articolo mi sembra che sia molto rispondente ai timori espressi dalla guida turca.Saluti Luigi



Ester , Morbio Superiore/Svizzera
 domenica 1 febbraio 2009  23:04:14

Resta solo una cosa da fare... piegare le nostre ginocchia e pregare!Shalom, Ester.



Jonathan , Israele
 domenica 1 febbraio 2009  21:59:34

Il quotidiano Maariv della settimana scorsa ha affermato che il paese occidentale e sembra amico per Israele - L'Italia - aiuta il programma dei missili Iraninani per lo spazio. PF indaghi e chiedi spiegazioni a Frattini, Berlusconi, ed il Ministro della Difesa. GRAZIE>



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