Fiamma Nirenstein Blog

La strage di Itamar: la cultura dell'odio dà i suoi frutti e allontana la pace

domenica 13 marzo 2011 Il Giornale 17 commenti
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Il Giornale, 13 marzo 2011

Come raccontare l’attacco bestiale portato ieri a una famiglia del villaggio di Itamar in Samaria, una delle storie di ordinario terrorismo palestinese, uno dei più feroci del mondo, sempre puntato su famiglie, gente inerme, donne, bambini, che i media poi chiamano “coloni”, a giustificazione degli assassini? Eppure ecco per l’ennesima volta l’orrore di quello che è accaduto ieri: una ragazzina di 12 anni partecipa fino a mezzanotte ad un’attività scoutistica con i suoi coetanei nel suo villaggio, Itamar, in Samaria, dove vivono 100 famiglie circa. Torna a casa e bussa alla porta. Nessuno risponde. Quello che vedrà entrando con l’aiuto del vicino è sua madre, suo padre, i suoi tre fratelli di 11 e 3 anni e di due mesi con la gola tagliata, morti. Altri due fratellini di 6 e di 2 anni sono riusciti a fuggire e lei se li tiene abbracciati mentre arrivano inutili ambulanze, inutili squadre di polizia.

Il villaggio è difeso da un recinto di rete e non di muratura, e ha già sofferto un’altra famiglia letteralmente fucilata alla schiena da un eroico commando palestinese, ancora una volta una madre, Rachel Shabo, e tre dei suoi bimbi, oltre al responsabile della sicurezza Yossi Twitto ucciso mentre tentava di difenderli.

La rivendicazione viene dalla parte “moderata” dello spettro politico palestinese, ovvero dalle Brigate di Al Aqsa, braccio armato di Fatah, fondate da Marwan Barghouti. Si sussurra anche di una riunione tenuta a Khartoum da membri di Hamas e di Fratelli musulmani vari, dove sarebbero stati presenti palestinesi, egiziani, tunisini e anche inglesi: avrebbero coordinato un grande piano di attacco terroristico islamico internazionale capeggiato dall’Iran di cui Israele sarebbe stato il primo obiettivo.

Ma se restiamo allo scenario israelo-palestinese è facile capire il contesto dell’attacco bestiale di Itamar. Da una parte abbiamo una balbettante reazione di Salam Fayyad, primo ministro dell’Autorità Palestinese, contro «ogni forma di violenza», mentre Hamas distribuisce caramelle e festeggia per le strade gli eroi terroristi e Netanyahu accusa la continua campagna d’odio palestinese di essere la matrice della strage. Obama, fra gli altri, condanna.

Ma lo sfondo che spiega l’attacco compiuto l’altra notte è da una parte quello della rivoluzione dei paesi arabi circostanti, dall’altra lo sfondo di odio più classico. La leadership di Abu Mazen e Fayyad è in uno stato di allarme che ha portato i due ad atteggiamenti antagonisti e super intransigenti per conquistare le masse che ne minacciano il potere su internet e in piazza. Chiamano Abu Mazen servo di Israele e degli americani. La loro campagna è stata dunque dominata dal richiamo alla necessità di unità con Hamas. I social network ne sono la cassa di risonanza e lodano la “resistenza” e il rifiuto di qualsiasi progetto di pace, compreso quello nuovo ad interim che ancora non si conosce bene e che Netanyahu intende presentare a Washington per facilitare un ritorno delle trattative. Abu Mazen e Fayyad hanno già detto ad ogni buon conto che non sono interessati. Con orrore hanno smentito anche ciò che i "Palestinian papers" hanno rivelato, ovvero semplicemente che c’erano trattative in corso col governo Olmert. Niente trattativa per chi è puro e non è un servo degli israeliani, questa è l’opinione corrente.

I palestinesi non hanno intenzione di trattare per "due Stati per due popoli": per loro la Palestina è una, e comprende anche Israele. Le prove, e qui viene il secondo punto: per fare solo un paio di esempi, il torneo di calcio dell’Autonomia Palestinese è intitolato a Wafa Idris, la prima gloriosa terrorista suicida donna, come tante piazze e strade. Alla TV di Stato si invita a «liberare tutta la terra rubata ai palestinesi»; il parlamentare “moderato” Barghouti spiega che «Israele è il nemico più abominevole che il mondo abbia conosciuto», e per il ministro della cultura, Gerusalemme non è mai stata patria degli ebrei. È una goccia nel mare d’odio che salvaguarda la leadership ed è il mandante degli assassini.


Itamar massacre: the result of the culture of hatred

Il Giornale, 13 March 2011

How can a normal human being tell the story of yesterday’s horrific attack on a family in the village of Itamar, Samaria, just one of the many stories of ordinary Palestinian terrorism? Here we find the confirmation that Palestinian terrorism is one of the fiercest kinds in the world, always aimed at families, defenceless people, women and children that the media then label “settlers”, in order to justify the assassins?

Yet last night we witnessed untold horrors for the umpteenth time: a 12 year-old girl takes part with other friends in a scouting event until midnight, close to her village, where around 100 families live. She arrives home and knocks on the door. Nobody answers. When she goes inside with the help of her neighbour, what she sees is her mother, her father, her three brothers (respectively 11, 3 years and 3 months old) all slaughtered with their throats cut. Two other little brothers, aged 6 and 2, had managed to escape; she holds them close to her as the pointless ambulances and pointless police teams arrive.

The village is defended by a wire fence, not a brick wall, and has already suffered an attack on a family literally shot in the back by another “heroic” Palestinian commando. Once again it involved a mother, Rachel Shabo, and three of her children, as well as the head of security Yossi Twitto, who was killed as he tried to defend them.

Responsibility for the attack is claimed by the “moderate” side of the Palestinian political spectrum, the Brigades of Al Aqsa, the armed branch of Fatah, founded by Marwan Barghouti. Word has it that a meeting has also been held in Khartoum by members of Hamas and sundry Muslim Brothers, attended by Palestinians, Egyptians, Tunisians and even English people: they supposedly coordinated a large-scale international plan for Islamic terrorist attacks to be headed by Iran, the primary target of which would be Israel.

But if we stay with the Israeli-Palestinian scenario, it is easy to grasp the context of the horrific attack at Itamar. On the one hand, we have the stammered reaction of Salam Fayyad, Prime Minister of the Palestinian Authority, against «all forms of violence», whilst Hamas distributes sweets and celebrates the terrorist “heroes” in the streets, and Netanyahu accuses the ongoing Palestinian hatred campaign as being at the root of the massacre. Obama, amongst others, issues some words of condemnation.

The background to the attack carried out the other night is on one side that of the revolution occurring in the surrounding Arab countries, and on the other side that of the most traditional form of hatred. The leadership of Abu Mazen and Fayyad is in a state of alarm, which led both of them to adopt aggressive, unwavering attitudes toward Israel in a bid to win over the masses who are threatening their power on Internet and out in the streets. They call Abu Mazen the slave of Israel and of the Americans and their campaign has been dominated by the call for unity with Hamas. The social networks act as a sounding board, praising the “resistance” and rejecting any peace projects, including the largely unknown new interim project which Netanyahu intends presenting at Washington to facilitate a return to the negotiation table. At any rate, Abu Mazen and Fayyad have already said they are not interested.

They also issued indignant denials of stories revealed in the "Palestinian papers", which actually only stated that negotiations were underway with Olmert’s government. Current opinion has it that to be a pure and real Palestinian, you cannot be involved in negotiations and therefore they deny any evidence, even of speaking with the Israeli. As a matter of fact, the Palestinians have no intention of negotiating for "two States for two people": to them, Palestine is a single entity that includes Israel.

The proof is just the regular and continuous incitement to hatred. To cite just a couple of examples, the football tournament of the Palestinian National Authority is named after Wafa Idris, the first “glorious” female suicide terrorist, along with many squares and streets named after other assassins. State television invites people to «liberate all the lands stolen from the Palestinians »; “moderate” parliamentarian Barghouti explains that «Israel is the most abhorrent enemy the world has ever known», whilst for the Minister of Culture, Jerusalem has never been the homeland of the Jews. It is a drop in a sea of hatred which safeguards the leadership and gives the assassins their mandate.

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talmud.nc , milano
 sabato 26 marzo 2011  13:19:12

Israele si avia ad essere spazzata via. La riforma costituzionale egiziana imbavaglia le proteste e consegna l'Egitto ai Fratelli Mussulmani che hao trovati un accordo con l'esercito. Poi sarà la volta dell'Algeria poi..poi..la nostra...E' l'inizio della fine e i nostri compagni arabo comunisti non se ne sono accorti...o fanno finta...pagati dagli arabi...



Cristiano , Italia
 sabato 26 marzo 2011  10:50:24

Credo che gli islamici semplicemente non sono per niente adatti all'integrazione con le altre culture...la notizia della strage di Itamar mi ha disgustato..non ho davvero parole nei confronti di questi maledetti che compiono tali azioni.



Ing. Luigi Mancini , Roma
 venerdì 25 marzo 2011  11:09:49

Per difetto costituzionale, gli islamici credono in un Dio che non c'è e che chiede la morte dei suoi e degli altri. Si puo' ragionare con essi? Si noti bene: l'islamico e' un modo di essere prima che una confessione religiosa ed e' trasversale, purtroppo. Troppi occidentali, infatti, sono praticamente islamici, anche se confessionalmente di altre religioni. La doppiezza si paga. E troppi non si curano nemmeno di correggerla. Poi avvengono stragi, delitti, guerre, ecc.: nulla da meravigliarsi.



franco , pozzo d'adda
 mercoledì 16 marzo 2011  21:22:40

Non si puo'pensare che dopo gli innumerevoli attentati subiti dalla popolazioneebraica ci sia ancora qualcuno che abbiadubbi sulla natura omicida che prevalenella popolazioni mediorientali di religione islamica sia che si tratti di palestinesi,piuttosto che di egiziani,che di qualsiasi altro paese mussulmano sipuo' vedere anche dagli innumerevoli omicidi nei confronti di propi connazionali di religione cristiana,mi meraviglio che personaggi come gard ledner abbiano ancora le fette di salame sugl'occhi.



Bernice Dubois , Paris, France
 mercoledì 16 marzo 2011  18:44:51

Thank you once again for your outspoken and lucid analysis.You are grand.



renzo , firenze
 martedì 15 marzo 2011  21:39:20

Ho letto il suo articolo sulla strage di Itamare sono totalmente d'accordo con Lei. L'uni-ca cosa che non capisco, quando succedo-no questi orrori, dobbiamo fare riferimentoai nostri amici animali gia assassinati a mi-lioni in tutto il mondo per le nostre schifoseingordigie, per sadicità, per divertimento osolo per cattiveria. Gli animali uccidono so-lo per cibarsi. Detto questo, voglio espri-mere tutto il mio disprezzo e rancore, ver-so quegli assassini, che hanno osatol to-gliere la vita a dei bambini innocenti. Lostesso disprezzo anche a coloro che hanno festeggiato per questa orribile strage.



clara , le it
 martedì 15 marzo 2011  18:50:21

Un applauso ai palestinesi.Bravi!E' già difficile uccidere nel sonno il papà e la mamma di quei bambini, grande impegno, attenzione, bella operazione..non c'è che dire, poi i figli poi..oh quant'è stato difficile uccidere una bambina di 3 mesi... quella poi scommetto che opponeva pure resistenza...ma loro ci sono riusciti.Complimenti.



ADRIANO ROMALDI , FALCONARA M.MA (AN) ITALIA
 martedì 15 marzo 2011  14:26:02

Ringrazio Dio di avere come fratelli questi Ebrei coraggiosi e veramente coraggiosi.Che il Signore abbia Misericordia di quelli uccisi e di quelli che lottano ancora per la vita.Israele viva e si tenga unita al Signore che è l'unico vero Pastore con la verga in mano e con l'Amore nel cuore.Coraggio Israele e non temere che3 Dio è il Grande Re e Signore.



michele lascaro , matera
 martedì 15 marzo 2011  10:16:20

Dispiace immensamente che un'intera famiglia di innocenti sia scomparsa, in modo barbaro, per opera di barbari. Israele non si farà certamente intimidire e, al momento opportuno, risponderà a dovere. Purtroppo non sarà mai possibile indurre alla ragione e al negoziato, in termini civili, chi è dominato dall'odio.



giuseppe casarini , binasco (MI)-Italia
 lunedì 14 marzo 2011  18:44:11

Di fronte a tanto orrore ed alla ferocia e alla viltà fonte di tanto orrore si rimane sgomenti!Che il mondo non taccia, non rimanga in silenzio come spesso avvenuto in passato al cospetto di simili barbarie ed atrocità!Un commosso ricordo per le vittime innocenti e agli tre fratellini la vicinanza di un lontano amico, loro e di Israele.shalom, shalom



cecilia nizza , gerusalemme Israele
 lunedì 14 marzo 2011  17:50:58

Cara Fiamma,leggere i tuoi articoli e ascoltarti a Radio Radicale rincuora molto. In questo mondo dove la verità e la giustizia non sembrano più di casa, dove i cosiddetti intellettuali si comportano nel più bieco conformismo, irresponsabilmente, tu con pochi altri tuoi colleghi dimostrate che c'è ancora speranza per il genere umano. Non vorrei però che, come accadde negli anni '30, il risveglio costasse così caro.Un abbraccio, Cecilia



pierluigi , bs
 lunedì 14 marzo 2011  16:49:17

La Redazione di IoStoConOriana esprime profondo cordoglio per il disumano atto di terrorismo di cui è rimasta vittima una famiglia israeliana. Udi e Ruthi Fogel e i loro tre bambini, Hadas di tre mesi, Elad di tre anni e Yoav di 11 anni sono stati sgozzati come animali mentre dormivano. Sgozzare bambini, ovvero tagliargli la gola da parte a parte mentre dormono, è un atto di tale bestialità che assimila i palestinesi a degli Orchi e con gli Orchi non si discute, con gli Orchi si combatte perchè gli Orchi vanno fermati, sempre, ad ogni costo. Se i palestinesi credono di fondare una nazione su questi atti, se credono che il futuro si costruisca ammazzando i figli degli altri e mandando a morire da kamikaze i propri, resteranno delusi perchè la storia, prima o poi, li spazzerà via come già accaduto ad altri popoli prima di loro. http://www.iostoconoriana.it/site/news.php



Simmaco , Italia
 lunedì 14 marzo 2011  16:42:37

Un pensiero alla famiglia massacrata. Possano riposare in pace. E tonnellate di disprezzo e odio per quei barbari dispensatori della cultura della morte che sta rendendo la vita impossibile in tutto l'Occidente ed il mondo civilizzato. http://fragmenta.weebly.com/



guido , vicenza
 lunedì 14 marzo 2011  11:10:51

La pagheranno cara, ma tanto cara!Questi bastardi assassini hanno le ore contate, come tutti quelli che a Rammallah hanno distribuito dolciumi dopo la notizia del massacro.Mai mollare, mai arrendersi, mai pensare che questi mostri possano ammansirsi, vogliono solo la distruzione di Israele dalla faccia della terra. Troveranno pane per i loro marci denti.



Dott. Sergio HaDaR Tezza , S. Monica, CA - USA
 lunedì 14 marzo 2011  01:56:56

[continua]Nel frattempo, Netanyahu e Barak possono continuare a distruggere case e fattorie di Ebrei e usare il pugno di ferro contro il vero problema del medio oriente: pastori e agricoltori Ebrei che pretendono di vivere nella loro terra ancestrale, Giudea e Samaria, di cui sono autoctoni e non accettano l'idea che pace debba voler dire terre JUDENREIN (il termine usato dai nazisti che vuol dire libere da Ebrei, come lo sono l'ANP, la Giordania, l'Arabia Saudita, la Libia e quasi tutti i paesi Arabi e musulmani).Nel frattempo, ci saranno i soliti idioti che diranno che dobbiamo dare la nostra terra a codesti predatori assetati di sangue provenienti da mezzo mondo arabo e persino non arabo, dal Sudan all'Afghanistan... Più ci ammazzano e più loro vogliono accontentarli... Riproporranno lo schema dimostratosi fallimentare di "territori in cambio di pace", che altro non è che più territori sono sotto controllo arabo più il terrorismo assassino cresce, come successo sin dal 1993, l'inizio della TRAGEDIA chiamata "Processo di Oslo", che vide in dodici anni PIÙ EBREI ASSASSINATI che nei precedenti 45 anni dello Stato d'Israele!La proposta dovrebbe invece essere "pace in cambio di pace"... Se sarete pacifici avrete pace. Se invece ci attaccate, con qualunque mezzo abbiate per farlo, vi risponderemo con tutti i mezzi che abbiamo per farlo, che è LA SOLA dissuasione efficace: fatti loro se noi abbiamo carri armati ed aerei e loro no. Ma USIAMOLI!!! ...anziché mettere in pericolo i nostri soldati e i nostri civili con tattiche immorali che risparmiano la vita al nemico!E su Gaza, dove la gente, dopo aver sentito della strage dei bambini ebrei e dei loro genitori, distribuiva caramelle per le strade (son gli stessi che han votato al 98,5% per movimenti terroristici nazislamici fra Hamas, FPLP, FDLP, FATAH) e celebrava con urla, canti e balli, dovrebbe piovere Napalm, esattamente come sulle naziste Dresda e Amburgo.



Dott. Sergio HaDaR Tezza , S. Monica, CA - USA
 lunedì 14 marzo 2011  01:54:54

È stato un altro regalo dalla "religione della pace"... un altro paio di "palestinesi" che esprimono nella "lotta" le loro aspirazioni. O chissà: forse non avevano sorelle, o cugine o mogli, o altro "bestiame" del genere da scannare...Ma non c'è da preoccuparsi: sono i "moderati" di Fatah, quelli dell'OLP del "moderato" Abu Mazen, il "moderato" cassiere dell'attacco alle Oaimpiadi di Monaco nel 1972; il "moderato" che nega la Shoàh nella sua tesi di laurea a Mosca nel 1982... Cioè sono quelli delle Brigate Al Aqsa, ad aver rivendicato il tutto... Meno male che sono "i partner della pace", non gli "estremisti" di Hamas!... Non c'è da preoccuparsi, quindi...quelli dell'OLP non sono terroristi... E poi, in fondo, "sono terroristi per gli uni ma combattenti per la libertà per altri", no? "Tutto è relativo"...In fondo, poi, i morti sono "solo" degli Israeliani, cioè degli imperialisti...[non sia mai ricordato che codesti "combattenti per la libertà" urlano "scanna l'Ebreo" (ithbach al yahud) e "Allah hu akhbar" (allah è grande]E per gli Ebrei con gli occhi (e spesso anche l'intestino) foderati di prosciutto, non preoccupatevi: sono "solo" Israeliani, e perdipiù "solo" "coloni". Un po' "se la sono voluta", no?...Ci penseranno l'Iran, l'Arabia Saudita, la Russia, la Cina, la Libia, il Pakistan, la Francia, la Gran Bretagna e l'Italia, sempre comprensiva verso i satrapi, paesi tutti alla Commissione Diritti Umani dell'ONU, dove Israele non può stare, a spiegarvelo: i morti erano criminali di guerra...Queste immagini, che la famiglia ha chiesto di diffondere, non le vedrete sui media italiani:http://www.myisrael.org.il/action/739I media, quando l'esercito Israeliano, speriamo presto, ammazzerà gli assassini, ci faranno ovviamente vedere le loro foto e ci racconteranno quanto fossero poveretti 'sti predatori parlanti arabo...[continua]



stefano , usa
 domenica 13 marzo 2011  19:35:04

Noi ebrei e amici degli ebrei dobbiamo organizzare tutta la nostra rabbia!In tutte le univerista` del mondo si celebra la settimana dell` odio antisemita contro Israele, mentre il braccio armato degli amici di Hesse, Carter, reverend Tutu, Chomki e Finkelstein hanno sgozzato i nostri fratelli. La tv internazionale francese non ha neanche trasmesso la notizia; la rai internazionale ha fatto passare l` attentato come un regolamento di conti tra bande rivali di estremisti, i coloni da una parte e gli ultra` palestinesi dall` altra, facendo ricadere la colpa ai coloni che avrebbero fatto " scorribande" nei giorni scorsi.Organizziamo la controinformazione: che sia chiaro "Siamo tutti Ebrei, Siamo tutti COLONI!Pagherete Carissimo, Pagherete Tutto! Stand with us! USA



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