La santa alleanza degli integralisti
giovedì 21 agosto 2008 Il Giornale 8 commenti
Gli attentati che si sono susseguiti nelle ultime ore segnalano un’escalation del terrorismo che in questa fase di riassestamento mondiale segnala la volontà dell’estremismo islamico di essere un attore centrale del nuovo gioco. E non si tratta solo dell’evidente revival di Al Qaida che ritiene sia tempo per l’organizzazione di mostrarsi di nuovo, dopo un periodo di eclisse. Tutta la costellazione terrorista approfitta, salafiti e sciiti, della confusione che regna sotto il sole, fa progetti, si prepara e vede, in quella che per comodità chiameremo «nuova guerra fredda» senza che ci sfuggano le grandi differenze con quella antica, una grande opportunità per rendere decisiva la terza forza in campo. Esistere, mostrarsi, è oggi più del solito la prima regola del terrorismo; la seconda è che quando l’America e la Russia sono fissamente impegnate l’una con l’altra, il terrorismo è oggetto di minore attenzione. L’Europa è vista dallo jihadismo come sfondo inerte, talora compiacente, talora più reattivo, ma soprattutto come teatro di rappresentazione per i più importanti giocatori: a meno che i governi europei non si piazzino in una posizione che scoraggi con determinazione questo atteggiamento. Le organizzazioni ostili alla cultura occidentale e agli Stati Uniti cercano (e non è detto che la trovino) una sola sponda, quella russa, e sperano che si configuri una qualche alleanza, anche se non esplicita, con Putin. Quattro situazioni (oltre all’evidente espansione di Al Qaida nell’Africa occidentale, e persino in Marocco, dove ormai il problema preoccupa grandemente la classe dirigente filo-occidentale) mostrano, insieme al crescere degli attentati, la grande agitazione su cui possono crearsi nuove minacce legate al terrorismo: all’Hotel al Safir di Beirut, due giorni orsono, gli Hezbollah, sciiti e khomeinisti, si sono presentati insieme ai rappresentanti di vari gruppi salafiti, sunniti, e hanno firmato un patto di alleanza, cosa che mai nessun analista avrebbe potuto prevedere. Sciiti e sunniti collaborano contro l’Occidente e Israele, come hanno dichiarato, mettendo da parte tutte le antiche ruggini; il giornale kuwaitiano Al Siyassa del 18 agosto racconta che pasdaran iraniani e Hezbollah già esercitano gruppi salafiti in Libano per «dispiegarli nella grande battaglia che si prepara contro gli Usa e i suoi alleati». Nasrallah seguita ad essere armato molto pesantemente dalla Siria con armi iraniane. Intanto Bashar Assad, il presidente siriano stretto amico degli Hezbollah, ha compiuto ieri un’urgente visita a Mosca e ha dichiarato a una tv russa che il suo scopo è quello di stringere con Putin, a seguito della notizia che Israele ha aiutato i georgiani a costruirsi l’esercito, un’alleanza militare più forte: per questo Bashar intende acquistare dalla Russia i temibili sistemi di difesa Pantsyr S1, e sistemi Bukmi di medio raggio, oltre a aerei militari. Assad si è detto fiducioso che ogni difficoltà possa essere superata perché la Russia dovrà riesaminare i suoi rapporti con Israele alla luce dei nuovi eventi e «aumentare il suo impegno verso i Paesi arabi in conflitto» con Israele. Si è parlato in segreto anche di una presenza di sottomarini russi nel porto siriano di Tartus. Insomma, la Siria richiede una nuova situazione di preminenza russa, che dati i rapporti di Bashar con gli Hezbollah, Hamas e altre organizzazioni terroriste di stanza a Damasco, può farsi enormemente più pericolosa se la Russia decide di giocare il ruolo richiestole. Gli Hezbollah insieme ai pasdaran iraniani hanno anche costruito quattro basi in Irak per preparare terroristi suicidi e guerriglieri.
Lontana, ma forse ancora più vicina, la questione delle 90 bombe atomiche in possesso del Pakistan, cui tutto il mondo estremista pensa come alla bomba islamica: le dimissioni di Musharraf lasciano intravedere il fallimento di una politica che avrebbe dovuto ridurre ai minimi termini Al Qaida col guanto di velluto. Le 90 bombe del Pakistan sono divenute un oggetto alla deriva nel mare della brama islamista per un’arma definitiva, già pronta al contrario di quella che Ahmadinejad persegue con tutte le sue forze. Adesso, oltre a figurarci una corsa che coinvolga formazioni locali talebane e qaidiste e un interessamento diretto dell’Arabia Saudita a una cooperazione nucleare con il Pakistan, spunta la possibilità, ombreggiata dall’accordo di Beirut fra sciiti e salafiti, di un avvicinamento iraniano-pakistano in funzione antioccidentale, con tanto di bomba islamica già pronta. È uno scenario lontano, ma che potrebbe incontrare l’entusiasmo delle masse antiamericane. E, del resto, nella visita di Ahmadinejad in Turchia, ovvero in quello che dovrebbe essere il Paese islamico più moderato, sono stati usati toni così forti da preoccupare l’Occidente. In conclusione, l’Europa deve tenere alta la fiaccola della ragione antiterrorista aprendo bene gli occhi anche sulle prospettive più scabrose mostrando alla Russia la imprescindibilità della strada che peraltro aveva imboccato, quella della democrazia come scelta strategica. Occorre determinazione e severità per risultare convincenti.
domenica 31 agosto 2008 21:34:48
fiamma come speravo i russi hanno detto di no alle installazioni missilistiche in siria , non perdere la fiducia in loro , sei nella commissione esteri fai sentire la tua voce , ciò che volevano e vogliono fare gli usa nei balcani è radicalmente sbagliato , gli usa hanno perso potere in medio oriente e nel resto del mondo , non possono pensare di rifarsi a scapito di mezzeuropa ,tant'è vero che le reazioni da parte dei vari stati sono state tiepidissime , rimettiamo sulla giusta via i rapporti con la russia e avremo un potente alleato . saluti luigi
alberto piccinini , giulianova (te)/Italia
lunedì 25 agosto 2008 16:38:08
Basta con il pensiero unico europeista.Un'altra Europa, più atlantica e mediterranea e meno continentale, è possibile. con stima alberto piccinini
roberto raba' , Roma Italia
venerdì 22 agosto 2008 13:53:42
Concordo pienamente con considerazioni preoccupate dalla rinnovata presenza massiccia degli integralisti. Desidero invitarti anche ad un commento più deretto alla situazione della trattativa tra il governo di Israel e l'autorità Palestinese, ogni volta che leggo notizie al riguardo mi sembra di vedere due anatre zoppe che cercano di sostenersi a vicenda e fino a qui va tutto bene. Il problema è che Olmert continua a fornire gesti di buona volontà verso l'ANP (veicoli armati finanziati dal Belgio, Elicotteri sovvenzionati dall'Olanda) prigionieri consegnati mentre sembra che Israele sia beneficiato dal solo fatto di non subire nuovi diretti attentati. Mi sembra poca cosa ed una strada che non porta da nessuna parte salutiRoberto Raba'
franco , Italia
venerdì 22 agosto 2008 09:32:30
considero la situazione pericolosissima e vedo avvicinarsi a grandi passi la III guerra mondiale. Se non si fermano le mire egemoniche dell'Iran in tempo, poi sarà sempre più difficile!Purtroppo non vedo soluzioni immediate e l'avvicinamento della Russia ai paesi arabi complica di gran lunga le cose. Franco
cecilia nizza , gerusalemme israele
venerdì 22 agosto 2008 08:37:22
Grazie, Fiamma, perché con i tuoi articoli mantieni sveglia l'attenzione su quanto succede nel mondo. Vorrei solo fare una riflessione: in questa estate infuocata dalle gravi crisi internazionali (repressione in Tibet, cento morti in un solo giorno per terrorismo dall'Algeria al Pakistan, Georgia, ecc.) la TV italiana è in ferie. Non un programma di approfondimento, nessuno speciale per cercare di capire dove si sta andando. Un esempio è Porta a Porta, dedicata alle donne del XX secolo. Questa incoscienza è davvero preoccupante. Le guerre non vanno in ferie. Ricordo che il Kuwait fu invaso d'estate.
Luca Peroni , Veneto
venerdì 22 agosto 2008 07:47:58
La crisi nel Caucaso dimostra l’inadeguatezza dell’Occidente. Il Veneto Serenissimo Governo aveva messo sull’avviso della pericolosità delle posizioni della NATO riguardo il Kosovo: distruggendo l’integrità territoriale della Serbia, inventando lo Stato fantoccio del Kosovo, guidato da criminali dello stampo di Thaci. La politica occidentale è un film già visto a Monaco nel 1938, quando per combattere Stalin si è lasciata carta bianca alla Germania Nazista nella regione dei Sudeti, mettendo Stalin nelle condizioni di stipulare il patto Molotov-Ribbentrop; conclusione: alla fine Occidente e URSS hanno dovuto allearsi, ma quanti morti prima e dopo di unirsi e combattere contro il vero nemico!Per ritornare al Caucaso il problema non è la sovranità della Georgia, mai messa in discussione, bensì la sovranità e l’integrità dell’Ossezia e dell’Abkhazia. È a tutti evidente che a fronte della criminale aggressione del tegliagole Saakashvili al territorio dell’Ossezia, alla Federazione Russa non restava che svolgere la funzione affidatale dall’OCSE, cioè difendere il Popolo dell’Ossezia.La reazione è stata giusta e proporzionata, si tratta d’impedire nuove avventure da parte di terroristi e dittatori di varia natura. Illuminiamo i più ottusi che l’Ossezia nulla ha a che vedere con la Georgia, che l’Ossezia è stata divisa e successivamente la parte meridionale integrata alla Georgia dalla banditesca azione di Stalin, allo scopo di ingrandire la “sua” Georgia; l’Ossezia deve ritornare uno Stato unitario, e scegliere il proprio destino. La strada intrapresa dalla NATO è pericolosa per la NATO stessa, e foriera di nuove guerre. Si ricordino, questi strateghi delle bandierine sulle carte geografiche, che la Federazione Russa non è la Serbia, e non sarà sufficiente la campagna acquisti già sperimentata con altri capimanipolo.Invitiamo la Federazione Russa e gli USA a trovare una comune politica, per la lotta al terrorismo e agli Stati canaglia.www.serenissimogoverno
marco , milano
giovedì 21 agosto 2008 22:11:35
Sono rimasto molto disorientato da quello che oggi sta succedendo e che non sarebbe dovuto succedere: un' ulteriore frattura nel mondo occidentale, dato che la Russia, nonostante qualche difetto, la reputo comunque una realtà vicina al nostro mondo. Una frattura che mai mi sarei aspettato proprio nel momento in cui tutto il mondo avrebbe dovuto fare un blocco comune contro a mio avviso l'unica minaccia oggi reale: l'ideologia religiosa dell'islam. Una minaccia più forte questa delle questioni e delle diatribe politiche poichè queste hanno sempre poi una soluzione compromissoria a differenza della cieca ideologia che per sua natura non può scendere a un compromesso salvo mettersi in discussione e sparire.Mi dispiacerebbe molto che l' integralismo possa eventualmente trarre anche solo un piccolo vantaggio, semplicemente anche solo un'intesa, dalle fratture politiche del nostro mondo e ottenere così ulteriori posizioni.Per quanto concerne Europa, mi sembra che sia nel marasma più totale ma lo è sempre stata dopo tutto anche la guerra dei balcani lo ha dimostrato in maniera molto eloquente e drammatica...ma sono fiducioso.
Rita Castellani , Italia
giovedì 21 agosto 2008 21:08:09
Uno scenario terrificante che ci condurrà alla guerra e forse, se non ci svegliamo, alla fine delle democrazìe occidentali.