LA RABBIA E I TIMORI DEL MINISTRO PER GERUSALEMME « Attenti, dopo Ar afat c’ è il caos» Faisal Husseini: Sharon scherza con il fuoco
martedì 22 maggio 2001 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME
FAISAL Husseini conserva sempre un'aria aristocratica, anche quando
è molto
arrabbiato o sconvolto. Ieri, durante quello che gli israeliani
festeggiano
come il « Giorno di Gerusalemme» , ovvero l'anniversario della
conquista della
città nel 1967, ha passato ore dure. Il ministro dell'Autorità
Palestinese
per Gerusalemme, si è trovato nel mezzo di una giornata di scontri,
con una
manifestazione israeliana davanti all'« Orient House» , le notizie dei
scontri
dai Territori e poi, verso sera, il risoluto invito alla pace degli
Stati
Uniti. Faisal Husseini è possibilista sulla proposta di Colin Powell
e della
Commissione Mitchell, ma durissimo verso il governo Sharon.
Signor Husseini, cosa significa quest'ultima escalation? Si va verso
una
guerra?
« L'escalation è stata accompagnata da chiarissimi segnali che Israele
deve
cambiare strada ora, subito, senza aspettare un minuto. Tornare
indietro, e
fermarsi: l'esercito israeliano nella sua foga ha compiuto una
quantità di
azioni esagerate e scandalose, come sparare sulla casa di Jibril
Rajub, o
uccidere cinque persone “ per sbaglio” .Questi “ ’ sbagli” in realtà sono
parte
di un modo di agire che è tipico di Sharon, tipico di chi in realtà
vuole
mettere in atto un piano..»
Quale piano?
« Il piano è quello di piegare i palestinesi con la violenza, di
rendere vana
la nostra lotta con la forza, di sottometterci e uccidere così le
nostre
ambizioni nazionali e umane» .
Da cosa ricava questa idea?
« Chiunque conosca Sharon sa che ha un sogno: il nostro crollo. Che
l'Autonomia, che Arafat, che la nostra leadership crolli. Ma questo
sogno si
può trasformare nell'incubo di ogni israeliano. Dalla violenza
sorgono
mostri di violenza incontrollabili: se Sharon ci spezzasse, cosa che
non
accadrà mai, avrebbe allora a che fare con lo sceicco Yassin, con un
futuro
sanguinoso come non mai» .
Sharon sostiene che il suo sogno, in realtà , è tornare al tavolo
delle
trattative dopo che Arafat ha ordinato il cessate il fuoco e gli
attentati
si sono fermati.
« Sharon, è lui a creare il clima adatto per il terrorismo, è lui che
lo
chiama a sè con il suo comportamento sproporzionatamente aggressivo,
creando
odio, distruzione, miseria» .
C'è stato un lungo processo di pace, in cui il benessere dei
palestinesi
avrebbe potuto crescere e creare un loro Stato, e alla fine del quale
Barak
ha offerto ad Arafat un pacchetto che gli consegnava il 97 per cento
dei
Territori e parte di Gerusalemme, comprese le Moschee, come capitale.
Arafat
non ha accettato. Non è di lì che nasce la violenza?
« Per accettare le proposte di Barak ci sarebbe voluto più tempo, più
pazienza e anche più potere da parte di Barak stesso, che invece è
stato
subito cacciato» .
Non riconosce che là c’ è stato un errore di Arafat? E che oggi questo
errore
si ripete quando Arafat rifiuta di proclamare la fine della violenza?
« La nostra violenza non è certo quella di un esercito fortissimo,
degli
F-16, di distruzioni di case. Loro sono la parte forte, loro sono la
vera
violenza» .
Sa che Israele ha subito 5000 attentati da settembre?
« I nostri villaggi sono distrutti da missili, le famiglie sono state
colpite
da lutti terribili, manca il pane, siamo assediati dentro i nostri
villaggi.
Noi siamo la parte debole, Israele usa la foza in maniera tale da
indurre i
giovani a cercare il suicidio terrorista. Il potere è tutto nelle
mani
d'Israele» .
Ma secondo tutto il mondo voi avete un potere enorme nelle mani.
Quello di
chiedere, in arabo, la cessazione della violenza.
« L'ho chiesto tante volte nel passato ai miei, a Har Homà , a
Gerusalemme, e
ne ho ricavato solo sopraffazioni israeliane» .
Allora non volete chiederla?
« Se Israele cesserà di costruire insediamenti, la peggiore delle
violenze,
allora questo sarà un segnale» .
Israele si sente assediata dal terrorismo, non solo da parte
palestinese, ma
anche dalla violenza verbale che definisce gli ebrei nazisti e mette
in
discussione l'esistenza stessa di Israele. Non si dovrebbe bloccare
questo
odio, per tornare a parlare?
« Il linguaggio di una parte degli israeliani quando si rifesriscono
agli
arabi non è migliore» .
Ma è un'esigua minoranza, e da voi ormai si paragonano comunemente
gli ebrei
ai nazisti, si nega la Shoah. La pace dunque non è più possibile?
« Lo è ancora, io credo, ma non so se Sharon sia la persona adatta per
raggiungerla. Le radici della violenza per me sono nell'occupazione
militare: quella è la vera aggressione» .