La provocazione. Ma il genio non c'entra con i reati commessi Altrimenti togliamo i quadri di Caravaggio dai musei
domenica 5 novembre 2017 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 5 novembre 2017Cosa c'entra che Netflix cancelli House of Cards, che l'agenzia si rimangi il contratto per la sesta serie, che l'International Academy cancelli il Premio Emmy che Kevin Spacey doveva ricevere questo 20 novembre, col fatto che sia un molestatore sessuale? Mi dispiace, non c'entra niente.
L'attore è colpevole, e se è davvero un pedofilo, niente di peggio. Ma quando la morale sconfina, censurandole, nel campo della cultura, dell'arte, dell'intrattenimento, questo ha sempre e comunque a che fare con il pensiero autoritario; stavolta, quando non è una dittatura politica, ma quella del politically correct nelle sue estreme conseguenze, vuol dire che è in funzione una mentalità dittatoriale che travolge il senso estetico ed il buon senso, due elementi indispensabili per la democrazia.
Guardiamo un esempio semplice in cui l'autoritarismo è palese: miss Turchia Itir Esen, 18 anni, aveva fatto un tweet in memoria dei "martiri" del tentativo di colpo di stato con Erdogan nel luglio scorso: beh, per il regime la regina di bellezza ha perso la sua fascia, è brutta. Il suo titolo di Reginetta di Bellezza le è stato tolto e le sue foto non figurano più sui social, anche il suo tweet è sparito.
E' una censura dittatoriale perché si colpisce l'individuo in un campo che non ha niente a che fare con la colpa di cui Itir è accusata. Questo somiglia a quello che sta subendo in questi giorni Kevin Spacey, anche se qui parliamo di un colpevole: ok, deve essere stigmatizzato, svergognato, processato per avere aggredito sessualmente un ragazzino di 14 anni.
Nessuno è più schifato di me, anche se la cosa si è svolta 30 anni fa e lui dice che era un 26enne ubriaco. Tuttavia, è giusta la reazione infuriata: le aggressioni sessuali, che in questi giorni mostrano ovunque il loro carattere invasivo, da Harvey Weinstein a Bill Cosby fino a Bill O'Reilly, sono una malattia sociale, che riguarda il potere, il disprezzo per le donne e per i ragazzi, la prevaricazione e la violenza. Un tabù da abbattere.
Ma cosa c'entra "House of Cards" e il fatto che Spacey sia un grande attore? La produzione è stata sospesa, la programmazione sospesa e Spacey non è nemmeno più un attore, i suoi premi devono essere cancellati. E’ a tutti gli effetti una damnatio completa, anzi, ammazziamolo, è peggio di un serial killer.
Mi piego di malavoglia all'idea che Kevin Spacey, un grande attore, vincitore di due Oscar (magari glieli tolgono) sia oggi relegato nella spazzatura della storia, una macchia nera nel liquame che allaga il mondo. Se Dante Alighieri avesse creato un girone di violentatori e soprattutto di molestatori sessuali, avrebbe invaso tutto l'Inferno.
Probabilmente avrebbe incontrato alcuni fra i migliori artisti, pensatori e uomini di stato di tutti i tempi. Fra la massa degli attori di Hollywood, fra cui ora è accusato anche Dustin Hoffman, laggiù indietro si poteva probabilmente scorgere Caravaggio, che per un pezzo di pane forse costringeva i suoi modelli bambini pallidi ed emaciati a piegarsi alle sue voglie. Era inoltre un gran violento; gran parte degli artisti che vivevano una vita randagia in cui il sesso era segreto; la maggioranza dei signori e dei papi, senza riguardo, prendevano, usavano e buttavano in un angolo, sulle orme del Borgia, ragazze e ragazzi.
Forse Socrate era un prepotente con i suoi ragazzi... E nella scia infinita, che non credevo che morte tanti ne avesse disfatti, dell'eros selvaggio Caron Dimonio avrebbe individuato probabilmente John F. Kennedy, che confondeva lo charme col potere, come il maggior numero dei molestatori e come prima di lui i boss comunisti e nazisti.
Vi si troverebbero una quantità di politici contemporanei inglesi, francesi (tutti rei confessi), italiani di varie generazioni e di tutte le bandiere, scrittori e giornalisti. Vi si troverebbe uno dei miei professori che una volta bloccò l'auto mentre mi accompagnava in un Istituto di Ricerca e cercò, del tutto sgradito, di mettermi le mani addosso. La violenza è anche quella di una frase detta per strada, di un gesto, di una mano di uno sconosciuto sull'autobus.
L'abbiamo patita in tanti, magari si prepara un'epoca diversa, ma per ora navighiamo fra le onde di ciò che è stato e si è accumulato nei secoli. Calma dunque, e rispondiamo a modo.
La violenza sessuale è stato ed è un costume molto diffuso anche secondo le statistiche: ne vengono colpiti il 26 per cento dei ragazzi gay, il 37 dei bisessuali, il 29 degli eterosessuali, naturalmente quasi tutti donne in questo caso. Forse sono statistiche ottimiste, l'esperienza di ciascuno è punteggiata almeno fino alla mia generazione di una quantità di mani sulle gambe respinte con una botta e via.
Ma spesso la paura, la soggezione e la vergogna creano schiere di vittime da difendere e trasformano il sesso in qualcosa di traumatico e, a volte, rovinato per sempre. Quindi è bene che si sia aperta una campagna che dia alle ragazze e ai ragazzi il coraggio di respingere il prossimo molestatore, anzi, è indispensabile.
Però la punizione deve essere, oltre che consistente, anche coerente con la colpa. Spacey è forse un delinquente, ma certo un grande attore, non facciamo confusione. E per quanto riguarda Caravaggio, violento e prepotente fino ad essere assassino, qualcuno ha tolto i suoi quadri dai musei?
lunedì 6 novembre 2017 07:40:36
un’analisi lucida, intelligente e sincera. concordo in pieno con il rifiuto di abiurare in toto un artista a motivo dei suoi comportamenti moralmente riprovevoli. teniamo le cose separate, che a far tabula rasa son bravi in tanti e ci perdiamo tutti.
Eliahu Gal-Or , Israele
lunedì 6 novembre 2017 03:01:47
Re: Kevin Spacey...Bravissima Fiamma!La nauseabonda political correctness sta distruggendo il mondo, con gli USA che marciano nel primo plotone della divisione Lemming.Pasolini sara' stato pedofilo, e la scena del ragazzino in "Salo'" fara' pure ribrezzo nonostante la perfezione tecnica e cinematica, ma negarne il valore artistico e' puro bolscevismo.Apprezzo molto vedere qualcunoa che mette le cose in prospettiva; oggi e' caduto l'anniversario di Reb Shlomo Carlebach זצ"ל e su Fagebook (sic) si si e' scatenato il coro Euripideo (Eklesiazusae) delle @metoo... che reclamano il loro quarto d'ora promesso da Warhol (L'ho conosciuto, quando venne da Lucio Amelio a Capri, edin quei tempi essere gay non veniva celato ma nemmeno sbandierato.Vai fornissimo, sei una vera leonessa a difesa di Sion, e me ne rendi ancora piu' fiero di quanto gia lo sia.Auguri di Salute, Longevita' e Prosperita',EGO