LA PRIMA DONNA COMANDANTE DELLO SHUTTLE EILEEN SENZA GRAVITÀ
domenica 25 luglio 1999 La Stampa 0 commenti
                
Fiamma Nirenstein 
EILEEN Collins vola, finalmente. E’ il primo comandante donna di una 
di 
quelle macchine pazzesche che costano miliardi di dollari; porta con 
sé la 
navetta Colombia, il telescopio a raggi X Chandra, 13 metri e mezzo 
per 200 
tonnellate, con cui l’ umanità guarderà lontano, alla ricerca della 
Creazione, dell’ Inizio, e chissà di quant’ altro. Eileen è molto 
importante 
per le donne. Qui non ci sono sorrisi, furbizie, seduzioni, dinamiche 
di 
carriera, mode che contino. Qui ci troviamo a livello di un Capo di 
Stato 
Maggiore, di uno scienziato con titoli accademici poderosi, e insieme 
di uno 
stamina che non ha solo gli attributi per arrivare primo, ma anche i 
nervi 
di acciaio per poterlo fare. E Eileen è importante per le donne, non 
meno di 
Virginia Woolf, non meno di Eleonora Roosevelt o di Madame Curie, 
perché le 
sue caratteristiche distruggono tutti gli stereotipi possibili: 
l’ istintività , l’ irrazionalità ... Un astronauta infatti è insieme un 
avventuriero umanista che come Ulisse è nato « a seguir virtute e 
conoscenza» , è un atleta dai nervi d’ acciaio. Un comandante poi, è 
una madre 
e un padre per i suoi uomini, di cui difende la vita a costo della 
propria... Eileen inoltre ha 42 anni, un marito più giovane di lei, 
una 
bambina di tre anni. Alla sua età ! Tutte cose un tempo considerate 
sconvenienti per una donna. 
Infine c’ è qualcosa di teneramente fatale in tutto lo « step and go» 
che ha 
accompagnato il lancio: prima il problema dell’ ossigeno, gli errori 
degli 
uomini; poi quello del temporale, l’ invidia di Giove. E gli ospiti 
importanti che vanno e vengono, le telecamere che s’ ammosciano, 
Hillary 
Clinton con Chelsea e le calciatrici della squadra nazionale che la 
seconda 
volta già non si fanno vive per paura della figuraccia. E in 
quest’ altalena, 
prima che lo Shuttle voli via, vengono in mente tutti i passi avanti 
e 
indietro e gli ormai molteplici femminismi della storia: le 
sensazioni 
ultimative di vittoria nel diritto al voto, nella conquista del 
diritto al 
lavoro, nelle leggi di protezione della maternità , nei grandi 
movimenti 
antimaschio degli ultimi trent’ anni, nella rivoluzione sessuale. 
Lungo la 
strada, la rocciosità della condizione femminile è stata tuttavia 
enorme, le 
difficoltà hanno talvolta creato una sensazione di impasse vicino 
alla 
disperazione, e ancora spesso ci capita di sentire che la strada sia 
bloccata comunque. 
Avanti, indietro, via verso lo Shuttle, e poi indietro, a casa, e poi 
tornare con il casco in testa. Via di nuovo, ma il motore non 
funziona, e 
ancora avanti, nella tempesta, e poi finalmente tutte quelle 
scintille, la 
pazzesca velocità dell’ arrampicata celeste e il gran sospiro di 
sollievo di 
Eileen: « E’ bello essere di nuovo senza gravità » , ha detto. Libera, 
realizzata, comandante. 
            