Fiamma Nirenstein Blog

La polemica sul discorso di Fini: un nodo ancora irrisolto della nostra civiltà

giovedì 18 dicembre 2008 Il Giornale 18 commenti
Il Giornale, 18 dicembre 2008

L’impossibilità che si è manifestata in qualche commento di fronte alle affermazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini di ammettere che il cattolicesimo non assunse un ruolo salvifico al tempo delle leggi razziale e, quindi, più avanti, della Shoah, spiace dire che somiglia un pò alla difficolta degli eredi del comunismo di venire a capo dei problemi ontologici della loro scelta d’origine, e quindi della loro identità odierna. Le leggi razziali presero ben concreto piede (mia madre e mia zia furono espulse da scuola, mio nonno dal lavoro, poi persero la casa, e i loro beni, poi i miei zii finirono a Auschwitz) tra istituzioni e popolazioni cui spetta storicamente la qualifica di civiltà cristiana. Nessuno protestò drammaticamente, o solidarizzò pubblicamente. Così era l’Italia.
Quali che siano stati i tentativi, gli afflati altamente apprezzabili insieme anche alle parole sia dei Papi che dei cattolici italiani e tedeschi e di altri cristiani di salvare gli ebrei, o meglio una parte di essi, nessuna confessione scomunicò, vietò con presa di posizione ufficiale le leggi che discriminavano i loro fratelli maggiori, gli uomini che come Cristo recitavano lo Shemà Israel e il Padre Nostro; così andò anche con la Shoah. Anche le siocietà cristiane aggredite dal nazifascismo, pure coprirono sorprendentemente tutti i fatti che portarono ad Auschwitz. La denuncia del Papa dell’antisemitismo è un piccolo gesto rispetto a quello che stava accadendo. Non si trattava di una bestia appena svegliatas,i ma della storica montagna di pregiudizi e di persecuzioni che si frapponevano fra i cristiani e gli ebrei. Della civiltà cristiana che aveva spesso calpestato la sua parte ebraica.
La Chiesa ha vissuto un processo lento e faticoso di riconoscimento (completatosi con la visita in Israele di Giovanni Paolo II) per collocare gli ebrei in un giudizio univoco, per capire finalmente se contava di più la propria radice o il “deicidio”. Fini ha messo proprio il dito sulla piaga chiedendosi, col documento del Vaticano del 2000 “Memorie e riconciliazione”, se la persecuzione degli ebrei non fosse stata facilitata dallo spirito antiebraico di molti cristiani. E’ evidente che la risposta è sì. Ma ci vuole coraggio: lo “spirito antiebraico” non è  solo antisemitismo. Nella sua forma di discriminazione e persecuzione rappresenta la crisi estrema di una civililtà che ancora oggi soffre una pesante crisi di identità. La Seconda Guerra mondiale, proprio per il carattere endogeno della Shoah, ha costretto a riesaminare tutti pregiudizi, i razzismi, i genocidi nei secoli giustificati e sottaciuti; non solo, ha generato il tentativo di scavare alla ricerca della civiltà giudaico cristiana tramite il tema dei diritti umani, figli di ambo le religioni. Questo è frutto di un corpo a corpo della civiltà cristiana con se stessa, e non mi si dica che il nazismo era pagano.
Le leggi razziali furono accettate dalla società cristiana, prima di tutto italiana con acquiescenza, negazione, complicità. Questo non vuol dire che anche nella mia famiglia non dobbiamo ringraziare dei religiosi cristiani per avere salvato molti ebrei. La gratitudine è profonda, ripetuta e istituzionalizzata persino a Yad va Shem e nello stato d’Israele. Ma qui, lo si capisca infine, siamo di fronte a un nodo identitario del cristianesimo. La discriminazione, la persecuzione e poi la Shoah, stanno nel cuore di un rapporto irrisolto della storia della nostra civiltà, che oggi deve lottare per salvarsi, e quindi deve essere forte. Il lavoro degli ultimi due Papi ha affinato teologicamente la consapevolezza del genocidio, che diventa tema di fondo, mi sembra abbiano detto, quando si presenta dentro il proprio corpo.   

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Fiuggi , ...
 lunedì 29 dicembre 2008  21:06:37

Bravo fini!! come sei democratico.......ma ora chi sarà per fini il più grande statista del ventesimo secolo!!?? :-))))))



roberto peano , cuneo italia
 lunedì 22 dicembre 2008  18:04:52

la cultura italiana è stata, spesso e volentieri, basata su posizioni sfumate e mai troppo nette, tali da permettere interpretazioni differenti, a seconda delle convenienze. Sotto il fascismo viceversa anche il doppiogiochismo italico (o per converso il buonsenso italico) doveva sottostare alla "faccia feroce" del regime e allinearsi -a meno di opposizione chiara- alla linea dominante. La posizione cattolica delle gerarchie vaticane inoltre è sempre stata -sino a pochi anni fa- marcatamente "poco favorevole" ai fratelli maggiori e tale pertanto da non contrastare apertamente le Leggi Razziali fasciste. Posizione per fortuna anche ieri largamente avversata dalla base del clero e dai cattolici stessi. Ovviamente oggi i tempi sono parzialmente cambiati. Ma la reazione scomposta e quasi irata dell' Osservatore Romano alle considerazioni di Fini rivela come "a pensar male si fa peccato ma ......si è nel giusto" e si finisce per toccare nervi scoperti (e questo è pensiero di Andreotti non di perfidi ebrei).CordialitàP.S. per informazione non sono ebreo, anzi sono cattolico nel complesso praticante.



Mara Marantonio Bernardini , BOLOGNA
 sabato 20 dicembre 2008  19:46:43

Ho molto apprezzato il discorso del Presidente Fini, non solo per il suo contenuto, ma anche per il fatto che egli proviene da un'area politica che, a suo tempo, fu artefice dei criminali provvedimenti. Fini ha saputo fare i conti col passato del suo partito, in barba al fastidio e all'ironia che questo suscita a sinistra e a destra, per ovvie ed opposte ragioni. Altro che opportunismo! Mi dispiace molto invece, come cattolica, la levata di scudi di certi ambienti ecclesiastici contro il rilievo dato alla complicità del mondo cattolico; soprattutto se penso alla forte posizione di Giovanni Paolo II sui rapporti tra Chiesa e Ebrei. Non ho titolo per discutere la figura di Pio XII e so benissimo quanti cattolici, religiosi e laici, hanno rischiato la vita per salvare gli Ebrei; ma purtroppo non ci sarebbe quella sorta di salto che è la Shoah, se non avessimo avuto 2000 anni di feroce antigiudaismo cristiano a preparare il terreno. E' un fatto, piaccia o meno. Certo, non siamo più all'epoca in cui, circa 40 anni fa, un giovane studioso di diritto romano, udita un'omelia a forti tinte antisemite, urlò Nazista al sacerdote sull'altare, girò i tacchi ed uscì. Ma, nonostante Giovanni Paolo, tanto antisemitismo è tuttora presente nella Chiesa. Antisemitismo Old Style o antisemitismo mascherato da antisionismo (variante: tutta colpa dell'occupazione). Basta ascoltare una predica domenicale: gratta gratta, il vizietto salta fuori; o per un verso o per un altro. Magari ci si limita ad affermare che la paternità di D-o è nata col Cristianesimo. Che il Cristianesimo è l'unica fede che parli di D-o come Padre. In contemporanea si accosta abilmente il D-o degli Ebrei col lontano Allah, creando ad arte un brutto miscuglio. Si ruba a Gesù la Sua identità ebraica, smarrendo la quale di lui non si capisce più nulla. I fedeli ascoltano e si portano le idee storte a casa. C'è così da meravigliarsi che la malapianta sia tuttora rigogliosa? Io non mi stupisco per niente. Anzi



Francesco , Napoli
 sabato 20 dicembre 2008  19:44:03

Condivido quello che lei scrive, ma non le sembra che sia un ulteriore motivo per chiedersi: Fiamma Nierenstein si è schierata politicamente dalla parte sbagliata?Saluti. Francesco



Daniele Melotti , Verona
 sabato 20 dicembre 2008  00:16:21

Non ci sono parole per dire quanto io, che mi professo cristiano (pur miserrimo), provi vergogna ed angoscia per i tanti orrori commessi all'ombra della croce, dappertutto: dall'America latina, fin dal 1492, all'Europa, con tanta responsabilità, a volte omissiva, a volte commissiva, verso gli Ebrei.E che disagio nel vedere che c'è voluto Gianfranco Fini, che fino a poco fa esaltava Mussolini, per dire cose tanto vere. CordialmenteDaniele Melotti



Matteo Prandi , Milano
 venerdì 19 dicembre 2008  02:10:07

Sono certo che il Pres. Fini abbia voluto proporre una lettura attenta di questi fatti storici e criminali e invitare tutti gli iltaliani ad una speciale, popolare, assunzione di responsabilità per l'orrore compiuto o consentito. ixxxyql



andrea jarach , milano
 giovedì 18 dicembre 2008  21:41:29

Il presidente Fini, ancora una volta, mostra ai suoi colleghi politici e a noi cittadini cosa significhi essere un uomo con la schiena dritta, con il coraggio di dire quello che si pensa. Lo ha fatto scontentando prima i suoi vecchi compagni di partito, poi allo Yad Vashem, oggi andando senza giri di parole contro le gerarchie ecclesiastiche e i politici doppiopesisti che non osano perdere un voto per dire le cose chiare. Grazie presidente. Soprattutto per aver saputo combattere contro i luoghi comuni e la falsita' storica.



Joey Fatigati , Caserta Italy
 giovedì 18 dicembre 2008  19:01:47

Avevo forse 11 anni allorchè portarono via la Signora Sara, nostra cara vicina, insegnante di musica. Ricordo solo che , al di là di un certo dispiacere per la perdita di un'amica, il fatto non ci apparve drammatico. Oggi anch'io penso che questa fu la colpevole indifferenzadi cui era affetta la stragrande maggioranza del popolo italiano.A mio parere comunque, dati i tempi, i cosidetti GIUSTI furono EROI. Anche il PAPA fece il massimo di quanto la situazione gli consentisse.Joey Fatigati



Guido Hassan , Milano Italia
 giovedì 18 dicembre 2008  18:47:01

L'Italia non ha ancora fatto i conti con le colpe del passato. Solo da pochi anni si prendono in considerazione le leggi razziali e la Shoà.Nessuno si domanda perchè.Io ricordo molto bene che dopo la guerra la chiesa era ancora fieramente schierata contro gli ebrei.Io, entrato in una chiesa sentii con le mie orecchie le più grandi maledizioni per gli ebrei deicidi ed erranti per loro colpa. Colpa che permarrà sino alla notte dei tempi!Allora non si poteva parlare delle persecuzioni subite.Forse perchè gli approfittatori e gli assassini li avevami vicini?Ed allora, a guerra finita la chiesa che cosa diceva? Nulla!Infatti sappiamo che i peggiori criminali nazzisti fuggirono grazie a passaporti falsi concessi graziosamente dalla Chiesa.Molti di noi furono salvati da parroci volonterosi; anche io!Questo non vuole dire tapparsi la bocca e gli occhi.Guido Hassan



Franco , Italia
 giovedì 18 dicembre 2008  16:16:54

Ho sentito alla TV un commentatore cattolico che, per sottolineare che il Vaticano aveva agito contro la posizione antiebraica di Mussolini, citava le parole di Pio XI. Il silenzio e` stato di Pio XII! Non tutti i Papi si sono comportati allo stesso modo. Se si vuole veramente fare chiarezza aprano gli archivi Vaticani. Sarebbe giusto che gli studiosi potessero accedere ora alla conoscenza di tutti i fatti storici: sono trascorsi ormai piu` di 60 anni!Franco



Francesca G.K. , Lisbona
 giovedì 18 dicembre 2008  16:03:49

ma non potreste fornire il link per il discorso di Fini ? Grazie!



ester , milano / italia
 giovedì 18 dicembre 2008  15:47:48

per una volta tanto ho sentito pronunciare, da un esponente di rilievo della politica italiana, parole che rispecchiano la realtà dei fatti. Per quanto moltissimi religiosi abbiano aperto i loro conventi e le loro chiese ai concittadini ebrei, tutto è stato lasciato all'iniziativa personale: la Chiesa in quanto tale non ha dato direttive di alcun genere. Il Papa è rimasto a guardare, al contrario di molti preti e suore che hanno rischiato la loro vita per salvare persone indifese. Tanto di cappello al coraggio di Fini e grazie a Veltroni che lo sostiene



Carlo Reuven , Grosseto Italia
 giovedì 18 dicembre 2008  15:25:34

Ritengo il discorso di Fini di alto valore morale piuttosto che politico proprio perché riferito ad eventi storici passati in giudicato e moralmente condannati dall'umanità. Giusto e coraggioso il suo riferimento al ruolo alquanto passivo della Chiesa.Bene farebbe Il Vaticano come istituzione cristiana, a porsi criticamente davanti alla sua storia millenaria, cominciando a ripensare in particolare all'instaurazione nel 1483 dell'inquisizione e al xx secolo ai suoi silenzi sulla shoà. Dobbiamo quindi apprezzare quanto detto da Fini vuoi per la carica istituzionale che ricopre, vuoi proprio per il suo passato dal quale a parer mio si affranca mirabilmente. No alle bieche strumentalizzazioni tese a confondere le menti degli sprovveduti.



Matteo Prandi , Milano
 giovedì 18 dicembre 2008  15:02:00

Gentile Onorevole,il Pres. Fini secondo me invita a mantenere sempre viva la memoria della Shoah e forte la vigilanza sull'antisemitismo. E' evidente che anche nella società cristiana per molto tempo sono stati coltivati pregiudizi e compiute discriminazioni, accanto a luminosi esempi di convivenza e amicizia. Oggi c'è una diversa attenzione nella società europea, e le tensioni più preoccupanti sono nel mondo musulmano, ma l'azione contro l'intolleranza, il razzismo, l'antisemitismo ancora presenti non può arrestarsi.



Francesco Birardi , Firenze - Italia
 giovedì 18 dicembre 2008  14:48:47

Tutto vero. Ma l'origine di questo dramma sta nel Nazismo e nella personale, particolare, ossessione antiebraica di Hitler. Questa ossesione certo derivava e trovava a sua volta alimento nel tradizionale atteggiamento antiebraico dell'Europa ottocentesca e della Chiesa cattolica. Ma non sarebbe mai arrivata agli orrori della Shoah senza il personale delirio hilteriano, assurto con lui a legge dello Stato in Germania. Il Fascismo invece non fu mai - fino al 1938 e alla sciagurata alleanza con Hitler - antisemita, tanto che molti "camerati" della prima ora erano ebrei, a cominciare da quella Sarfatti, amante e biografa del Duce. Considerazioni di politica estera portarono poi Mussolini a scelte sciagurate, e le stesse considerazioni (la real politik, la minaccia del bolscevismo, ecc) portarono poi la Chiesa a scegliere - se così si può dire - il male minore, e a un atteggiamento di sostanziale acquiescenza riguardo alle leggi razziali. La Chiesa è anche questo atteggiamento di real politik di fronte ai tempi : o vogliamo dire che Essa è di fatto silenziosa e acquiescente anche di fronte alla strage dei cristiani nei Paesi islamici?



Angelo , napoli
 giovedì 18 dicembre 2008  14:25:04

ma se le stesse parole fossero state profuse dal precedente presidente della camera, bertinotti, avrebbero prodotto lo stesso rumore?la chiesa nel periodo nazifascista non ebbe responsabilita' dirette.allo stesso tempo, non penso abbia generato battaglie per sensibilazzare l'opinione pubblica dell'epoca, su tali atroci tematiche.



Mauro Vaiani , Toscana
 giovedì 18 dicembre 2008  13:38:10

Il presidente Fini ha sollevato un tema profondo: il conformismo, che è uno dei lati oscuri della modernità e che ci riguarda tutti. Le nostre società e le nostre chiese hanno certamente sofferto sotto il tallone di autoritarismi e totalitarismi, ma, guardando nel profondo dell'anima dei nostri popoli, come chiede il presidente Fini, non ci accorgiamo anche che forse si è obbedito troppo e troppo facilmente?Sul sito di Antichi abbiamo riportato questa nota:http://www.alessandroantichi.org/content/view/1629/Fiamma va ancora più avanti, con il suo commento. Si spinge fino a interrogare ancora più profondamente le coscienze, le organizzazioni cristiane, le gerarchie delle nostre chiese. Fu solo la paura del male peggiore, il comunismo, a spingere all'appeasement con fascismo e comunismo? Oppure qualcosa di più profondo - e meno confessabile - spinse tanti ecclesiastici, dirigenti, intellettuali, fedeli cattolici, in tutta Italia, a seguire il regime e le sue scelte sciagurate?



Antonio , Nardodipace
 giovedì 18 dicembre 2008  12:56:46

Quel che irrita non è il fatto che Fini abbia o meno ragione è il fatto che questa critica venga proprio dall'erede politico di chi quelle leggi le ha volute, promulgate e messe in atto.... sembra una scenetta da commedia dell'arte



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