Fiamma Nirenstein Blog

LA NOTIZIA NON VALE UNA VILTÀ

venerdì 1 settembre 1995 La Stampa 0 commenti
SE ci fosse qualche dubbio su quanto possa essere fallace l'idolo dello scoop, l'infelice vicenda del Tg3 e della sua intervista a Eric Priebke lo avrà fugato completamente: un'intervista esclusiva non vale la viltà di pagare la mercede ad un criminale assassino. Non si possono dare 30 mila dollari a un ufficiale complice e primo attore nell'eccidio barbarico di 335 civili alle Fosse Ardeatine per avere in cambio il simulacro della sua immagine e delle sue parole sull'altare dello schermo televisivo. Il limite che si impone a chi lavora nell'informazione rispetto alla remunerazione del crimine è evidente; e in questo caso lo è ancor di più per molteplici motivi. Il Tg3 è un telegiornale di Stato, che rappresenta i suoi telespettatori non solo in senso lato, come ogni giornale, ma concretamente, poiché essi pagano il canone. È stato quindi da parte del suo direttore del tutto arbitrario e peregrino pensare che ai telespettatori italiani interessi che il Tg3 venda a caro prezzo, addirittura ricavandone alti profitti, l'intervista che Sandro Ruotolo ha fatto a Bariloche. Folle pensare che gli italiani siano disposti a lucrare sulla morte dei loro concittadini macellati. Daniela Brancati, inoltre, dirige un telegiornale con pretese culturali marcate, tendenzialmente elitistiche, marcatamente democratiche, forse più raffinate di quelle degli altri telegiornali. Tanto meno le compete il gesto volgare di sganciare 30 mila dollari ad un criminale nazista ripromettendosene, oltretutto, alti introiti. In che cosa questo può piacere ai telespettatori del Tg3, se li si considera degli individui stimabili, rispettabili? Infine, fa molto effetto che la vicenda coinvolga un telegiornale in cui è giovane la direttrice, è giovane l'intervistatore Sandro Ruotolo, protagonista di tante inchieste di Samarcanda a forte intento morale. Si tratta di una generazione che ha attraversato gli anni della militanza e dell'impegno antifascista e di sinistra. Una generazione che non dovrebbe aver dimenticato, anche se l'ha letto nei libri, quanta sofferenza e quanto orrore hanno portato al mondo i crimini come quello di Priebke che non è un assassino isolato, ma un ufficiale nazista colpevole di crimini di guerra, il simbolo vivente di una ideologia omicida, sterminatrice. Smemoratezza, ignoranza, perdita assoluta di valori: di questo talvolta gli anziani accusano la generazione che oggi scrive, dirige, comanda. Scoopismo insensato, mancanza di senso morale, idolatria della notizia: di questo viene accusata l'informazione che essa produce. Episodi come questo sono una buona occasione per chiederci se sia tutto vero. Fiamma Nirenstein

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