Fiamma Nirenstein Blog

La maledizione dell'eroe dei cieli: Assaf Ramon muore come il papà astronauta

lunedì 14 settembre 2009 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 14 settembre 2009

Vicino a Har Hevron, nel primo pomeriggio, in tutto quel giallo accecante del deserto della Giudea, fra i villaggi arabi e quelli ebraici, il destino si è esercitato di nuovo in una di quelle crudeli giravolte che in Israele gli riescono particolarmente bene.
Non è usuale che un F16 A, il più vecchio aereo da guerra che calza come un guanto sui suoi piloti, precipiti durante un’esercitazione: invece ieri, in un fungo di fumo nero che hanno raccontato stupefatti sia i palestinesi che gli ebrei che vivono fra quelle pietre, uno di quegli aerei imbattibili è precipitato. Non si perde mai più di un pilota l’anno nelle esercitazioni, le statistiche assicurano che è un evento molto inconsueto. Quei ragazzi sono troppo preziosi, dopo ben sette anni di studi pratici e teorici di qualità unica, in cui hanno stretto i denti e dato l’anima. Invece stavolta decine di soldati e di guardie di confine hanno cercato fra le pietre i resti di un pilota la cui identità era troppo incredibile per essere proprio lui.
La squadra giunta su un autobus bianco ha cercato fra le lacrime, infatti, il sergente Assaf Ramon, 21 anni, identico nello sguardo deciso e nel sorriso dolce al padre, colonello Ilan Ramon, che il primo febbraio 2003 rientrando a Houston sulla navetta Columbia dallo spazio dove era rimasto per quasi 16 giorni, venne divorato dalle fiamme insieme al resto della squadra, sei astronauti di tutti i colori e le culture, uomini e donne. Ilan, figlio di un sopravvissuto della Shoah che assistette impietrito a tutta la tragedia dalla stanza di controllo di Houston, aveva volato fuori dell’atmosfera portando con sé l’intero mondo dell’identità israeliana e ebraica: il disegno di un bambino ucciso nel campo di concentramento di Teresinstadt che tracciava con neri graffi il sogno della Terra vista dalla Luna; benché non fosse religioso, mangiava kasher e aveva un bicchierino d’argento per la benedizione del vino del sabato; aveva stivato con le sue cose una piccolissima Bibbia e la bandiera con la stella azzurra di Israele. Con la tragedia, Israele soffrì un’autentica ferita di identità, Ilan era un’Israele meravigliosa che roteava pacifica nello spazio, esplosero i sogni e l’orgoglio di vedere volare il primo astronauta israeliano, la sua cultura, il suo desiderio di pace. Fra le tante imprese cui aveva partecipato come eroico pilota, c’era la distruzione del reattore  nucleare iracheno di Osirak nell’81, un’impresa funambolica quanto indispensabile.
Sua moglie Rona, una bruna e di poche parole, che Ilan chiamava “l’amore della mia vita”,tornò sola da Houston in Israele con quattro bambini e si accinse a tirar su i suoi ragazzi; Assaf ha certo imposto alla madre quel corso di pilota di sette anni, orgoglio e terrore di tante famiglie israeliane, e in queste ore Israele tutta quanta piange il magnifico ragazzo che seguiva le orme del padre, ma anche il suo destino tragico. Famiglie semplici e famiglie importanti, quella di Benny Begin, quella di Rafael Eitan, di David Ivry, hanno perso sugli F16 i loro figli. La legge impone firma della madre se la famiglia è già stata colpita: ma gli uomini del mestiere dicono che nessuno, dopo aver provato a convincere il giovane, impedisce al giovane la sua scelta. Così è stato per Assaf. Rona, descriveva Assaf ben prima della seconda tragedia per le ottime capacità analitiche e matematiche, la propensione musicale, la generosità del carattere. Dall’età di 15 anni era rimasto l’uomo grande di casa. Poi, aveva scelto di volare in alto sulla scia azzurra di suo padre. Adesso affollati intorno alla piccola casa fiorita di Ramat Gan, i militari e i politici più importanti entrano in fila per abbracciare Rona. Fuori sugli scalini siedono i giovani, il fratello piccolo Tal anche lui in divisa dell’aviazione, la sua ragazza. Assaf solo a luglio, alla fine del corso numero 158,  ha “ricevuto le ali”, come si dice qui: e glorioso si voltò verso il pubblico dove sedeva la sua famiglia orbata. Voleva restituirle la gioia, la gloria, la speranza del padre Ilan, e invece l’ha raggiunto nello spazio.

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Adriano Romaldi , Falconara Marittima (Ancona)
 mercoledì 23 settembre 2009  20:42:19

Se Gagarinnel primo volo spaziale affermò: non ho visto Dio, questa morte,. questo ritorno nel seno di Abramo di due generazioni, sembra dire al mondo: "ricorda sempre da dove vieni, dove vai e chi incontrerai alla fine del viaggio".Ora padre e figlio, rispettivamente, si sono uniti in questo persorso e noi, pur distratti da tanti fatti e avvenimenti, non possiamo far altro che riconoscere la fragilità umana e la Tenerezza di Dio che si commuove, Lui veramente scosso; io attendo che Dio dica : "tutto è compiuto".Il dolore vero non si comunica ma si offre per essere e divenire come incenso al Cielo.



Maria Grazia Fracazzini , Borgomanero (NO)
 lunedì 21 settembre 2009  17:17:57

Addolorati e commossi, mio marito Renzo ed io, siamo vicini alla madre ed ai parenti di Assaf. E' amaro constatare quanta sofferenza debbano sopportare persone buone, coraggiose, altruiste e dotate di uno spiccato senso di civiltà ed umanità, quali la famiglia Ramon. E' profondamente triste che alle persone migliori tocchino i destini peggiori. Assaf abita ora nei nostri cuori. Shalom



Erica Scroppo , UK
 lunedì 21 settembre 2009  09:16:46

Pezzo bello, sentito, commovente. Al solito, Fiamma, sei bravissima nel farci partecipi oltre che dei fatti, di quello che provi. Condivido la tristezza tua, di Israele e dei suoi amici.



Massimo Lavatore , Roma
 martedì 15 settembre 2009  11:33:51

sono veramente addolorato per la perdita di questo giovane pilota. peccato per lui, per la sua ragazza, per la madre gia' provata dal dolore per la scomparsa del marito.ma soprattutto peccato per Israele che perde una giovane promessa dell'aviazione. sappiamo bene quanto Israele abbia bisogno di aviatori capaciShalom,massimo



giuseppe casarini , binasco (MI)-Italia
 martedì 15 settembre 2009  08:45:08

Bello e struggente!Alla famiglia Ramon la vicinanza da un amico sconosciuto!Shalomggc



Dova Cahan , Tel Aviv Israele
 lunedì 14 settembre 2009  22:57:35

Questa tragedia ha nuovamente colpitoRona Ramon e famiglia dopo solamentesei anni e mezzo dalla perdita di Ilan Ramon, il nostro primo astronauta alla NASA. Sapere che ieri e venuto a mancare anche il loro figlio Assaf e unatragedia che ha colpito non solamentela famiglia ma tutta l' Israele. Siamo profondamente scioccati ed addolaratinell' apprendere questa notizia. Lo stesso tragico ed amaro destino sia delpadre che del figlio, padre e figlio piloti eproprio il cielo li ha presi prematuramentea tutti e due e nella stessa maniera.Ilan Ramon e perito nell'incidente fataledella navetta Columbia nel febbraio del2003, il figlio Assaf pilota del F-16 si e schiantato a sud del Monte Hebron.La moglie e mamma Rona Ramon racchiude in se tutti gli ideali della famiglia israeliana appartenente alla classe elita della aviazione del paese.Quando i figli crescono in questa atmosfera, non e da meravigliarsi che anche loro vogliono seguire le orme delpadre e diventare aviatori, anche se ilrischio molte volte e a portata di mano.Sono passati solamente tre mesi daquando Assaf che si e arruolato nel servizio militare, nell' unita dell' aviazione ed ha appena terminato ilprimo corso con grande successo che questa tragedia si ripete su questa famiglia, lasciando Rona con solamentetre dei suoi quattro figli e con un immenso dolore nel cuore.La loro storia e diventa una leggenda,a Ilan l'universo era sanza limiti e frontiere ed ugualmente al figlio il cielosenza limiti... ed il destino ha voluto chetutti e due perissero tragicamente dall'alto verso la terra...Nuovamente ieri si sono rivisti in televisione quei tragici momenti poco prima della fine del Columbia dove in un attimo tutto si e disintegrato nello spazio e tutti noi ci siamo chiesti la stessa cosa...ma come puo essere il destino cosi crudele e colpire due voltenello stesso posto... ed il nostro cuoresi e subito rivolto al



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