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LA GLOBALIZZAZIONE DEL TERRORISMO No grazie palestinese Però contat ti esistono

lunedì 24 aprile 2006 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein GERUSALEMME Nel suo messaggio pieno di confuse minacce, Bin Laden ha compiuto una mossa chiara e decisa: ha spinto Hamas nella prima fila della lotta contro l’ Occidente, facendone la prima vittima della « guerra sionista crociata contro l’ Islam» . E insieme, di conseguenza, facendone il fronte e il centro propulsivo dello scontro globale. Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri, che parlava evidentemente ispirato del neo premier palestinese Ismail Hanyeh, in un momento in cui la sua nuova barca governativa è in piena tempesta, ha preso le distanze da Al Qaeda: « La nostra ideologia è totalmente differente da quella dello sceicco Bin Laden» , ha detto. Ma se Abu Zuhri cerca comprensibilmente di separare il proprio nome dal terrorismo internazionale perché l’ identificazione rende ancora più difficile mantenere per il nuovo governo fondi e appoggi, tuttavia il nesso fra Hamas e Al Qaeda è evidente sia ideologicamente che nella pratica. I segni sono molti: l’ ultimo risale a tre settimane fa quando Khaled Mashal, il capo di Hamas a Damasco ha incontrato in Yemen un rappresentante di Bin Laden: lo sceicco Abd al Majid al Zindani, specialista nell’ acquisto di armi e nel reclutamento per i campi di addestramento di Al Qaeda. Un altro nesso segnalato più volte con preoccupazione da Israele è l’ ingresso e l’ accoglienza attraverso la frontiera di Gaza con l’ Egitto di militanti di Al Qaeda poi passati anche in Cisgiordania. Al Qaeda, che ai suoi inizi prestava molta più attenzione come dichiara Bin Laden nel suo manifesto del 1998 alla presenza americana in Arabia Saudita, sui luoghi più santi all’ Islam (la moschea di Al Aqsa è solo il terzo) specie dalla guerra in Iraq e dalla formazioni di gruppi internazionali terroristi, ha preso di mira Israele e ha trovato in Hamas un interlocutore naturale. Dentro scuole di Hamas a Gaza sono stati reperiti gli scritti dello sceicco Sulaiman al Ulwan, saudita wahabita che ha creato una importantissima fatwa di giustificazione del terrorismo suicida. Nel 2003-4 le forze israeliane hanno trovato manifesti su cui compaiono insieme Bin Laden, lo sceicco Yassin e Shamil Besayev, il leader degli integralisti ceceni. L’ articolo due della Carta di Hamas dichiara il gruppo « parte della Fratellanza Islamica» , e gran parte della leadership di Bin Laden viene dalla stessa organizzazione. Bin Laden, secondo informazioni di intelligence, ha mandato emissari a Hamas nel 2000 e nel 2001; nel 2003 Israele arrestò tre militanti di Hamas che tornavano dai campi di istruzione di Al Qaeda in Afghanistan. Il capo delle operazioni di Al Qaeda Abu Zubayda è entrato tramite Hamas nel terrorismo; e secondo l’ Fbi Al Qaeda ha reclutato membri di Hamas per i suoi servizi di informazione negli Usa. Il 27 dicembre dell’ anno scorso « al Qaeda Mesopotamia» come l’ ha chiamata il suo fondatore Abu Musab al Zarqawi ha sparato missili katiusha dal Libano in Israele. Lo stesso gruppo ha compiuto un mese prima l’ attacco terrorista contro tre alberghi giordani a Amman e i siti di Al Qaeda annunciarono « dopo questo attacco siamo pronti per Israele» . Nell’ agosto 2005 i missili di Al Qaeda sono stati sparati su Eilat da Aqaba e poi c’ è stato l’ attacco di Sharm el Sheik. Nel gennaio già al Qaeda reclutava in Cisgiordania nuovi adepti. Ayman Al Zawahiri il vice di Bin Laden, ha indicato direttamente a Zarqawi la necessità di allargare le azioni a Israele, e uno degli aiutanti più noti di Bin Laden era Husam Abu Baker, cognato di Ayman Zawahiri, un palestinese di Ya’ abad vicino a Jenin la cui morte è stata notificata alla famiglia solo la settimana scorsa. E solo la settimana scorsa un volantino firmato Al Qaeda chiamava i palestinesi ad ulteriori attacchi. L’ internazionalizzazione del terrorismo e la fonte comune dei fondi in Iran e Siria crea mescolanze che comprendono tutti gruppi, sciiti o sunniti che siano: Hezbollah, Hamas, Al Qaeda, Jihad Islamica, sembrano condividere metodi, geografia, progetti, sia che siedano su poltrone governative sia che si rifugino in covi montani.

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