LA FIGLIA DEL LEADER ASSASSINATO VICEMINISTRO DELLA DIFESA « Né bombe né disastri ci fermeranno» Daliah Rabin: è qui che abbiamo scelto di viv ere
sabato 26 maggio 2001 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME
DALIAH Rabin Philosoph, la figlia di Yitzhak Rabin, è oggi
viceministro
della Difesa. La incontriamo fiera e triste nelle ore in cui il
crollo da
una parte e gli attentati dall'altra serrano Israele fra due fuochi.
Con una
giacca blu e il volto molto somigliante nei tratti e nell'espressione
a
quello del Primo Ministro assassinato a Tel Aviv, visita le rovine di
Gerusalemme e l'unità speciale dell'esercito che scava fra le
macerie.
Signora Rabin, come affronta in cuor suo questo difficile momento?
« Spero allo stesso modo in cui lo affrontano questi magnifici ragazzi
con i
caschi gialli che intervengono in ogni luogo in cui ci sia un
disastro: con
coraggio e con un amore per la vita di ogni essere umano che è il
nostro
faro e la nostra guida. E anche con una precisa consapevolezza
tecnica:
guardateli, sanno quel che fanno. Noi tutti sappiamo affrontare le
situazioni più difficili, siamo pronti a ogni sforzo per salvare
delle vite
umane, e vorremmo anche essere, in definitiva, un Paese normale cui
succede
un disastro mentre festeggia la cosa più normale del mondo, un
matrimonio» .
E tuttavia, signor viceministro, c'è da chiedersi dove troverete la
forza di
tirare avanti e di combattere il terrorismo da una parte e i disastri
dall'altra quando tutto sembra cadervi sulla testa insieme. Non è un
po'
stanca?
« Basta guardare alla storia d'Israele per vedere che nei momenti di
difficoltà noi diamo il meglio: il nostro senso della collettività ,
la
solidarietà , diventano un sentimento primario. Quando siamo pressati,
agiamo
per il meglio. E' vero, il numero di vittime e di feriti che abbiamo
nel
cuore in questo momento è enorme, ma la vita continua, deve
continuare,
siamo tutti mobilitati perché lo Stato d'Israele torni a essere un
luogo di
gioia e di vita normale» .
Che atteggiamento prende verso gli attentati che cadono su di voi
proprio
nelle ore in cui contate i morti e i feriti nel crollo? E' animata da
un'ira
particolare nei confronti dei palestinesi?
« Tutto il mondo sa che, nonostante tutto, il cessate il fuoco che il
governo
ha proclamato due giorni fa per quello che ci riguarda va avanti.
Questo mi
pare che dimostri la nostra invincibile volontà di pace» .
Non le viene mai, dopo aver passato nella sua vita ormai la terribile
avventura dell'assassinio di suo padre e adesso questa guerra che
contraddice tutti i suoi sogni, la voglia di abbandonare tutto, di
lasciare
dietro di sé la politica? Non è stanca di essere così in prima fila,
un po'
al posto di suo padre?
« La forza mi è data dal fatto che sento di aver ragione per due
motivi: il
primo è che noi perseguiamo la pace con tutte le nostre forze, noi
non
odiamo, noi ci limitiamo a difendere i nostri cittadini. Il secondo è
che io
devo vivere qui perché questo è il mio Paese, il mio unico Paese, non
ne ho
nessun altro al mondo. E’ il nostro posto sia che crolli un edificio
pretendendo un terribile tributo di vite umane, sia che continuino
gli
attentati. Non cederemo mai» .