La caduta d’ un faraone E’ la buona novella di questa Pasqua ebraica diario israeliano
mercoledì 16 aprile 2003 La Stampa 0 commenti
ARIA di pensoso dopoguerra mentre stasera Israele celebra con la
cena
rituale, il « seder di Pesach» , la Pasqua ebraica. Qui è sempre vero
tutto e
il contrario di tutto. Israele è percepito dai Paesi circostanti come
una
specie di partner silente nella vittoria americana sull’ Iraq; ma la
Siria,
mentre procede la sua disputa con gli Usa, promette eventuali
ritorsioni
dirette su Israele. E gli Scud D di fabbricazione coreana con gittata
di 700
km ci sono davvero, ci sono anche i B di 300 km, e i CS, tutti con
testate
non convenzionali, sperimentati nel luglio 2001. Sharon fa una
profferta di
pace, l’ Autonomia palestinese fa sforzi per dare poteri effettivi ad
Abu
Mazen, ma ieri dentro una scuola si è trovata una bomba da tre chili
di
tritolo destinata a uccidere gli alunni. Israele fa le pulizie di
Pasqua
mentre non sa decidere di che umore è .
A Natanya un anno fa, all’ albergo Park, decine di famiglie con vecchi
e
bambini facevano coro al più piccolo che, come vuole la tradizione,
cantava
« In che cosa è diversa questa notte da tutte le altre?» per
introdurre il
racconto dell’ uscita degli ebrei dall’ Egitto. Abedh Udeh, vestito da
donna,
spingeva le porte della sala, guardava la folla degli oranti e si
faceva
saltare per aria. Ci furono 29 morti, centinaia di feriti. Poi partì
l’ operazione Muro di Difesa, da tante parti accusata di uso eccessivo
della
forza. Lunedì quattro membri di Hamas responsabili
dell’ organizzazione del
gesto terrorista, catturati a Tulkarem e a Nablus, sono stati
condannati a
vita.
Ma più che altro per curare la ferita, stasera - sembra impossibile -
chi è
sopravvissuto alla serata dell’ anno scorso andrà di nuovo a sedersi
ai
tavoli dell’ Hotel Park. Come sopporteranno quelle mura tanta
emozione? Una
donna rimasta vedova con due figli feriti gravemente, (la femmina ha
riportato danni permanenti molto gravi) verrà col ragazzo; verrà
anche una
giovane rimasta tetraplegica dopo che ieri è stato esaudito il suo
grande
desiderio, navigare il cielo col parapendio. L’ ha potuto fare
sostenuta
dalle braccia di volontari. Il figlio di una signora che portava sul
braccio
il numero del campo di concentramento, anche lui sarà là . Vecchietti
sopravvissuti con i figli e i nipoti hanno discusso se era il caso di
tanta
emozione. E hanno deciso di sì : vale la pena essere vivi. In fondo,
pensa
Israele, un faraone (gli ebrei dicono che ce n’ è uno per ogni
generazione) è
caduto, il Saddam che aveva promesso di usare per gli ebrei le armi
chimiche
e biologiche e che regalava 25mila dollari a famiglia di terrorista
suicida.
Almeno in questo, è diversa questa notte dalle altre, pensa Israele
stasera.