L’ UTERO E’ SOLO MIO
martedì 29 febbraio 2000 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
CON buona pace di chi ha paura della libera scelta e anche della
forza
dell’ amore, l’ intelligenza del magistrato Schettini e l’ affetto di
un’ amica
permetteranno di realizzare il suo sogno alla « giovane coppia romana»
che
per anni ha tentato di avere un bambino senza successo: ora potrà
farlo.
Speriamo solo che i princì pi non vengano usati pregiudizialmente
contro da
chi, credendoci, basa le proprie opinioni sul mistero della creazione
e la
santità della vita.
Perché c’ è qualcosa di fondamentalmente buono nella duttilità di una
volontà
di ferro, nella ricerca di una soluzione possibile a un problema
quasi
impossibile. E di certo, c’ è soprattutto molto amore per il bambino
che
verrà e l’ umiltà del chiedere a un’ amica di portare affettuosamente,
senza
alcun guadagno, il bambino tanto desiderato nel suo seno. La scelta
delle
« giovani coppie» non è futuristica o gelidamente tecnologica come
pare in un
primo momento: si tratta di una tecnica semplice. Sia l’ ovocita che
il seme
appartengono alla coppia, ovvero sia il padre che la madre sono gli
effettivi padre e madre; poiché l’ utero della moglie non funziona,
solo di
conseguenza si ricorre all’ aiuto di un’ amica.
Tutto sommato la scelta affettiva e non economica della portatrice,
anche se
non salvaguarda da possibili, anzi quasi certe complicazioni
psicologiche, è
tuttavia una strada gentile. L’ aspetto economico, però , non sembra
determinante per risolvere un problema duro e a volte carico di
implicazioni
così sofferte e distruttive che possono essere fatali per una coppia.
Che
qualcuno desideri tanto un bambino, tuttavia, non deve creare nessuna
mistica della maternità , nessuna generalizzazione di valore: sarebbe
ancora
una volta sbagliato. Per capire la bontà del giudice Schettini, la
chiave
non è avventurarsi in pensieri mistici, né a destra né a sinistra, ma
armarsi di rispetto, di tolleranza, di apprezzamento per la bontà
della
società moderna che consente di avventurarsi per tante strade nuove
che non
fanno male a nessuno. E basta. Per favore, non mettiamoci a
sdottoreggiare
sulla Vita. La vita è quella che sappiamo costruirci giorno per
giorno.
Speriamo che anche la « giovane coppia» , come ogni altra coppia che
procrea,
conosca il sentiero della quotidianità nell’ amore e nel buon senso.