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L'ULTIMA SFIDA DI SPIELBERG OLOCAUSTO IL KOLOSSAL DEI TESTIMONI

giovedì 16 marzo 1995 La Stampa 0 commenti
UN'IMMENSA fame informatica, un'immensa dedizione alla memoria dell'Olocausto? Probabilmente tutte e due le cose, e in più la molla imperiale del grande potere che spinge a grandi imprese hanno suggerito a Steven Spielberg un progetto planetario: raccogliere con la macchina da presa per i posteri 50 mila testimonianze di sopravvissuti dell'Olocausto da qui al 1997, e 150 mila entro il Duemila. La gran parte degli ebrei ancora in vita che hanno conosciuto le persecuzioni naziste. Spielberg lavorerà senza fini di lucro, al centro di un volontariato mondiale di giornalisti, registi, operatori il cui lavoro verrà coordinato e preparato con corsi specifici, e poi stoccato nei grandi musei dell'Olocausto. Infine sarà ordinato in un archivio multimediale a disposizione del mondo intero. Perché non dimentichi, parola per parola, fatto per fatto, volto per volto. Spielberg è l'autore sia della Schindler, il kolossal che ha risuscitato l'attenzione popolare sullo sterminio degli ebrei, sia di sia di , i più grandi successi cinematografici di tutti i tempi. Nel suo ciclopico progetto l'ex enfant prodige di Hollywood mette un po' di questo e un po' di quello. Certamente, infatti, per Spielberg affrontare con la storia dell'Olocausto è stata un'esperienza fondamentale, definitiva, che gli ha fatto toccare un tema che merita la passione di una vita, che raccoglie il problema dei problemi, Dio, la natura umana. La paura che lo sterminio sia dimenticato, e la fragilità dei preziosi testimoni dell'avventura più malvagia dell'umanità che se ne vanno uno per uno, rapiti dalla morte, devono avergli costituito un rovello. Ma nessuno di quanti sentono l'angoscia del possibile oblio, se non Spielberg, avrebbe potuto pensare di dare una soluzione , fantascientifica, hollywoodiana, onnipotente come quella di racchiudere tutto il popolo dei sopravvissuti in una pellicola. tempo, ha spiegato Spielberg. Ma non si tratta solo di questo. L'imperio magico di Spielberg che ha reso visibili i marziani e li ha fatti camminare fra noi sulla Terra in ; il potere di resuscitare i dinosauri in probabilmente gli hanno suggerito il sogno faustiano di afferrare tutta intera, in una sia pur immensa collezione mediologica, l'esperienza più inquietante e a tutt'oggi più incomprensibile della storia dell'umanità , quella che pone in dubbio il senso stesso della nostra presenza sulla Terra. Perché i tedeschi uccisero, e in quel modo, 6 milioni di ebrei? Perché non ebbero pietà dei bambini? Non ci sarà collezione di immagini, anche se certamente è un'opera santa quella di raccogliere le voci dei sopravvissuti, che possa spiegare, razionalizzare, calmare. Non ci sarà mai né immagine né parola, e lo sapeva bene Primo Levi, che possa rappresentare intera la memoria dell'Olocausto. Fiamma Nirenstein

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