Fiamma Nirenstein Blog

L’ubriacatura genera guerra

martedì 23 settembre 2025 Il Giornale 4 commenti
L’ubriacatura genera guerra - Fiamma Nirenstein Home page
Il Giornale, 23 settembre 2025
 
Ieri all’Assemblea Generale la riunione indetta da Macron per riconoscere lo Stato palestinese completerà la pluridecennale inimicizia dell’ONU verso Israele. Già il giorno prima battendo Macron, insieme ad altri tre volenterosi (Portogallo, Australia, Canada) Starmer ha portato l’Inghilterra a dichiarare solennemente che sarà della partita. Così la Gran Bretagna, madre della dichiarazione Balfour e quindi della risoluzione di Sanremo nel 1920 e alla fine mandataria proprio per garantire la fondazione dello Stato Ebraico. Oggi come negli anni Trenta, spaventata dagli arabi tradì il movimento sionista con la spartizione illegale della commissione Peel e poi col Libro Bianco,tradisce Israele: l’ex ministra Priti Patel ha detto “un nuovo Chamberlain”. È una pandemia: sono oggi più di 140 Stati, tutta la Lega Araba più vari Stati dell’UE, Paesi lontani e vasti, come la Nuova Zelanda e l’Australia... che premiano Hamas e puniscono Israele. Sarebbe bello “due Stati per due popoli”, ma l’ombra del 7 ottobre incombe, già Macron, detto da Hamas stesso, ha causato il rifiuto di liberare i rapiti. Menomale che l’Italia è stata saggia. Ma anche la gente dei Paesi che votano “sì” lo sa: il 90del pubblico inglese non è d’accordo, e neppure due terzi dei cittadini francesi. Fra i francesi il 38ha detto che almeno si restituiscano gli ostaggi, 33% che non ci sono le condizioni. Macron non solo compie, ma ha indotto con un lavorio intensivo un risultato evidentemente guerrafondaio. Solo l’estrema sinistra di La France Insoumise lo sostiene al 78%, e solo il 41nel suo partito.
 
In Inghilterra solo il 13sostiene un riconoscimento senza condizioni, il 51 lo vogliono senza Hamas, il 41%chiede almeno gli ostaggi. I genitori dei due ragazzi ischeletriti  Eviatar David e Ron Braslawsky, hanno firmato con gli altri parenti una lettera di protesta: chi è per lo Stato palestinese complica la restituzione dei rapiti. Starmer risponde alle dure accuse di Netanyahu di sostenere il terrorismo, ma è Ghazi Hamad, uno dei leader di Hamas, a vantare che il sostegno dello Stato palestinese è frutto del massacro del 7 ottobre, e con lui l’altro leader Mahmoud Mardawi. Prima della seduta ieri Macron ha fatto un passo indietro, senza ostaggi non ci sarà ambasciata. Ma ormai la valanga ruzzola, l’ONU fa saltare gli accordi di Oslo del 1993 che tengono ferma ogni annessione da parte di Israele delineando un confine all’aggressione terrorista: adesso, per evitare il rischio dell’assedio di uno Stato palestinese fino a Tel Aviv e all’aeroporto, mentre Hamas è all’80% dei consensi fra i palestinesi, Israele potrebbe annettere una parte dei territori su cui gli Accordi prevedono un mutuo consenso.
 
L’ Autorità nazionale palestinese, più furba di Macron, non dichiara l’indipendenza: cancellare gli accordi Oslo del 1993 può portare in un baratro. L’ Arabia Saudita minacciare un atteggiamento ostile in caso di annessione, ma avrà poco effetto se Israele sarà costretta a difendere il suo piccolissimo territorio da un assedio che lo strangoli. L’ubriacatura del riconoscimento cancella i fatti: non c’è nessun segno che i palestinesi accettino la convivenza con Israele, rifiutata dal 1948; Abu Mazen, unica alternativa a Hamas, ha 90 anni e governa illegalmente dal 2006, le elezioni porterebbero al potere Hamas; uno Stato palestinese sarebbe autoritario, antigay, antidonna, e ultrarazzista, perché esclude ogni presenza ebraica. Non avrebbe strutture economiche né confini. Una ONU ubriaca sembra convogliare il mondo su un’ unica arte consolidata: l’odio per gli ebrei. Ovvero, alla guerra.    
 

 

 

 Lascia il tuo commento

Patrizia Colombo , Italia
 venerdì 10 ottobre 2025  10:17:55

Gentile Signora Nirenstein, purtroppo nessuno ha più voglia di leggere e di documentarsi non dico con un approccio scientifico, ma anche solo con la curiosità di cercare di capire le cose. Purtroppo, oggi è più facile lasciarsi convincere da imbonitori (in buona o, ma sempre più spesso in malafede). La questione israelo-palestinese mi ha sempre attratta anche da ragazzina (ora di anni ne ho 56). Certi eventi hanno stimolato la mia voglia di sapere e conoscere. Nel mio piccolo cerco di leggere, ma mi scontro davvero sempre se non con l'odio per Israele e gli Ebrei (spesso confusi), quantomeno con una certa diffidenza. Oggi ho recuperato dai miei post salvati il suo articolo del 15.08.2025 e l'ho ripubblicato sperando che qualcuno abbia voglia e interesse per leggerlo sino in fondo. Non sono ebrea, ma ho una profonda sensibilità verso il mondo ebraico. Grazie per la sua opera di testimonianza. Continui.



Ivana Koskova , Italia
 venerdì 26 settembre 2025  22:01:02

Mi angoscia il odio che ogni giorno aumenta verso il Israele!Ho sempre difeso le ragioni di questa ultima guerra per salvare unico stato democratico nella regione!Purtroppo occidente ha perso la voglia di combarere per la libertà e questa isteria collettiva addossare tutte le colpe al Israele è spaventoso!Purtroppo il cinismo dei politici occidentali prevalso e proprio i stati con maggiore presenza dei immigrati musulmani per paura e per il voto in più hanno messo a parte i valori delle democrazie liberali!Io non ho dimenticato cosa è veramente un genocidio e provo una vergogna per episodi sempre più frequenti verso gli ebrei,un popolo straordinario che ha dato al mondo tanti scienziati,filosofi e artisti!Israele avrà sempre il mio sostegno,ma unica cosa che mi preoccupa è la ultradestra nel governo e i nuovi insediamenti dei coloni in Cisgiordania e le violenze da loro commesse!Grazie per i suoi articoli,che provano spiegare la difficile sfida a cui è stato sottoposto il suo meraviglioso paese!



Gaetano Lombardi , Italia
 martedì 23 settembre 2025  12:03:23

Signora, le rinnovo la mia stima. Grazie.



Laura Ferrentino , Svizzera (solo residenza)
 martedì 23 settembre 2025  09:56:57

secondo me, Macron ormai ai minimi storici di gradimento in Francia, tende al Premio Nobel per la Pace ! staremo a vedere se è vero e chi lo propone : ormai è più all'estero che in Francia dove la situazione è caotica.Il riconoscimento che mi ha colpito è, però, quello del Regno Unito nonostante la visita di Trump...Buon lavoro e grazieLaura Ferrentino



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.