L’ OPINIONE DI SHALOM HARARI ESPERTO DELLA SOCIETÀ PALESTINESE E IN PA RTICOLARE DI HAMAS « L’ ordine di colpire è arrivato da Teheran»
martedì 27 giugno 2006 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME
Quando parliamo con Shalom Harari, da pochi minuti il braccio armato di
Hamas, Izzadin al Kassam, ha rivendicato l’ azione di Kerem Shalom e il
rapimento di Gilad Shalit. E’ un foglio scritto in minuta calligrafia, di
cui nessuno ha verificato l’ autenticità , ma secondo precedenti indicazioni
dei servizi segreti dell’ esercito, Gilad Shalit è nelle mani di « figure di
primo piano di Hamas» . Il dottor Shalom Harari è uno dei più importanti
esperti della società palestinese e in particolare di Hamas, generale di
brigata e membro dell’ Istituto di Studi Interdisciplinare contro il
terrorismo di Herzlya. Esamina i dati freschi mentre lo interroghiamo.
Dottor Harari, i carri armati israeliani si ammassano sul confine di Gaza,
e potrebbero entrare se Gilad Shalit non verrà liberato... Come fa Hamas a
rischiare così la cancellazione del suo potere?
« Hamas vive sempre in una tenaglia: da una parte l’ incudine del suo
elettorato che reclama attacchi a Israele, dall’ altra il martello della
risposta israeliana che può distruggere il suo potere e eliminare
fisicamente i suoi uomini. Inoltre Hamas non è sola, ma intrecciata ad altri
gruppi: qui, sono coinvolti il Comitato Popolare di Resistenza e il nuovo
Esercito Islamico. Non è detto, anche se Izzadin al Kassam gestisce in prima
persona il rapimento, che Ismail Haniyeh fosse avvertito delle sue
intenzioni» .
Difficile, con una galleria di un chilometro e un gruppo armato così ben
allenato, che gli alti gradi non ne sapessero niente.
« Non è impossibile. E Haniyeh rischia tutto su questa vicenda. Prendiamo
dunque in considerazione altri due fattori: uno è la leadership straniera.
Khaled Mashal, a Damasco, rischia la testa meno dei leader interni, ed è
parte integrante di un’ alleanza capeggiata dall’ Iran che non vuole
assolutamente nessun tipo né di pace né di Hudna interna. A lui costa poco
dire “ colpite, rapite” . E poi il caos regna a Gaza, la violenza è ormai
parte della cultura di base, in molte case sotto il letto c’ è un RPG. Anche
Hamas può essere preso di sorpresa» .
Dunque Haniyeh avrebbe adesso interesse a restituire il soldato, e secondo
lei sta cercando di farlo..
« Penso che non ci sia dubbio..» .
Lui sa dov’ è ?
« Non è detto; e la sua azione è frenata da una piazza fatta di parenti di
prigionieri che ieri già gridavano: “ Non liberate il soldato se non in
cambio di migliaia di prigionieri” » .
La speranza che Abu Mazen rimandi a casa il rapito è irrealistica?
« Alquanto: ci prova in queste ore, ma non ne ha la forza. Certo, ora teme il
collasso definitivo. Sa che questa storia distrugge la sua credibilità
internazionale, e la prospettiva “ terra contro pace” » .