Fiamma Nirenstein Blog

L'Occidente e la cecità su Abu Mazen

venerdì 4 maggio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 04 maggio 2018

Il Medio Oriente, come la punta dell'Everest, fuoriesce sempre da un mare di nuvole. Sono le nuvole di bugie di cui l'Europa e gli Stati Uniti coprono, per non vederlo, un panorama carico di violenza, di odio anticristiano e antiebraico. Solo un calore rovente e inconsueto di verità può farle svanire: questo è accaduto nei giorni scorsi, abbagliando l'opinione pubblica. Due episodi hanno provocato il cambiamento di panorama, e costringono l'Occidente a correre a comprare gli occhiali da sole: le rivelazioni del Primo Ministro israeliano Netanyahu, dopo che il Mossad ha sottratto all'Iran, che li aveva religiosamente catalogati, 100mila "file" sull'arricchimento dell'uranio e li ha trasportati miracolosamente in Israele; e le dichiarazioni antisemite, ignoranti, antistoriche di Abu Mazen.

Così adesso tutto il mondo è costretto a sapere: l'Iran ha mentito sostenendo di non aver perseguito la bomba atomica, nei documenti ne sono minuziosamente descritti tutti gli stadi e le attrezzature; e ha continuato a nascondere le scelte, le strutture, le decisioni sulla bomba (mezza tonnellata di carte!) anche dopo aver firmato nel 2015 l'accordo coi P5+1.

Il gentilissimo Zarif, Ministro degli Esteri, insieme al "riformista" Rouhani, sorridendo molto a Obama e alla Mogherini hanno nascosto tutto per un decennio: lo scopo dell'Iran era ed è il perseguimento dell'atomica, così da affermare il regno dell'Islam nel mondo. E chi lo voleva sapere, come Netanyahu che ha seguitato a ripeterlo senza paura, lo sapeva! Così come chi voleva sapere chi è veramente il "moderato" Abu Mazen, bastava leggesse quello che ha detto e fatto in questi anni: solo ora c'è chi si accorge che è un antisemita di stampo classico, che ritiene gli ebrei feccia dell'umanità, e li accusa di aver causato la Shoah col loro odioso comportamento.

Non solo: che gli ebrei non hanno niente a che fare con Israele, e sono solo lo strumento di un disegno imperialista e colonialista europeo che si mescola con la vendita dei propri fratelli a Hitler. In realtà abbiamo scritto mille volte dell'antisemitismo di Abu Mazen connesso alla sua delegittimazione di Israele: tutto è già nella tesi negazionista che fece a Mosca, da studente, nel 1982 e via nei suoi discorsi e scritti.

Quanto all'Iran la sua cultura implica la menzogna per la vittoria dell'Islam e i segni erano chiari. Anche un cieco li avrebbe visti. Adesso ci sono quelli che dicono che si sapeva già benissimo che gli Ayatollah mentivano, che quello che Israele ha mostrato nero su bianco non è importante perché non si sa se ancora l'Iran sia in violazione dell'accordo. Ma l'importante è che tutti ormai sanno per certo che l'Iran mente, e che anche l'Europa si avvii a chiedere un vero cambiamento dell'accordo, mentre Trump valuta se recedere.  Perché un'altra verità, ancora più fastidiosa si è rivelata con la prestigiosa operazione del Mossad come con le deiezioni di Abu Mazen: la predisposizione dell'Occidente alla sindrome di  Chamberlain, in cui un'elite priva di senso della realtà si autodiscredita sospendendo un giudizio giusto sulla realtà e rischia la sicurezza nazionale. Questa elite non abbandona il campo: mentre Zarif su YouTube dice in Inglese che se gli USA lasciano l'accordo è rotto e minaccia di tornare ai suoi programmi, Guterrez segretario dell'ONU dice a Trump con parole molto ambigue di conservare ciò che,su basi di realtà, non è mai esistito. Quanto a Abu Mazen, di cui pure le espressioni di odio e di antisemitismo sono note e frequenti, aspettiamo che, carico d'odio com'è, venga messo fuori giuoco quando si parla di pace.

 Lascia il tuo commento

Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.