Fiamma Nirenstein Blog

L’Italia filo palestinese allontana la pace

domenica 9 novembre 2014 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 09 novembre 2014

Ci dev'essere un errore, non può essere che un tale diluvio di ignoranza e di malizia si riversino sul Parlamento italiano. Sulle orme della Svezia e dell'Inghilterra sta per essere investito da tre richieste di riconoscimento dello Stato palestinese. La prima è una mozione di maggioranza firmata da 19 deputati del gruppo misto e del PD, poi c’è un documento che tratta Israele come una pezza da piedi ed è del Movimento 5 Stelle, poi c'è il SEL che considera la propria mossa "un elemento chiave per assicurare una soluzione negoziata". Bizzarro, mentre si sostituisce il negoziato con un'imposizione. Il negoziato i palestinesi l'hanno rifiutato parecchie volte, e semmai invitarli con una mozione a sedersi al tavolo e a smettere di sognare di buttare tutti gli israeliani in mare, questa sarebbe la cosa da fare!

Uno Stato palestinese può essere solo oggetto di trattativa e di riconoscimento fra le due parti, perché non ha le caratteristiche per stare in piedi da solo, né quelle per garantire la sicurezza al suo interlocutore, Israele, sempre nel mirino del terrore palestinese, incessante, sanguinario. La Palestina dovrà essere, una volta accordatasi con Israele sui confini (e Israele ha già più volte lasciato territori, mentre i Palestinesi non hanno mai abbandonato il progetto di distruggerlo) un'entità affidabile, con un governo legale, un sistema giudiziario, un'economia, una cultura non razzista come oggi, che tratti sul diritto al ritorno… Dov'è tutto questo? Dov'è lo Stato?

Immaginare una Palestina a prescindere, disincentiva completamente i palestinesi dal prepararsi a essere uno Stato affidabile e dal tavolo delle trattative. Ci riempiono di regali, dicono i palestinesi, quindi stiamocene a mani aperte e rifiutiamo qualsiasi compromesso, seguitiamo a chiedere dei confini che ignorano le più banali necessità di sicurezza di Israele e a ricevere sussidi incontrollati. Quale Stato palestinese vuole votare il Parlamento italiano? Quello che non rinnova il governo dal 2005, in cui l'unica mossa nuova di una leadership scaduta è stato il patto con l'organizzazione terrorista di Hamas? Non sarebbe opportuno che il Parlamento chiedesse, per riconoscere uno Stato Palestinese, una legislatura diversa da quella odierna, che non discrimini le donne, non perseguiti gli omosessuali, non pratichi la pena di morte, fermi la corruzione per cui i soldi finiscono in ricchezze personali o in incitamento e odio sulla tv e i giornali? Perché, se il consesso internazionale lo premia, Fatah dovrebbe smettere di dare stipendi ai terroristi in galera (coi soldi nostri), di insegnare a scuola che Israele non esiste, di dare i nomi dei terroristi alle piazze? Nessuno ha da dire una parola sul governo Fatah-Hamas? Da questo Stato palestinese ci aspettiamo un contributo alla pace?

 L'Europa, si direbbe dalla visita di Federica Mogherini in Israele, insiste a sua volta per uno Stato palestinese. Ma i tempi sono cambiati, il terrorismo deve essere affrontato, Israele deve per forza essere prudente. Uno Stato palestinese ottenuto senza trattativa metterebbe i missili di Hamas a tiro dell'aeroporto Ben Gurion e di ogni cittadino israeliano. L'islamizzazione della guerra palestinese, che in questi giorni si è espressa in una serie di attacchi terroristi in nome della Moschea di Al Aqsa, promette un'entità palestinese religiosa e aggressiva: Hamas è già parte del mondo dell'ISIS e di Al Qaeda, la sua scalata al potere ha un grande successo, e le permette di dominare Fatah.

Così, Abu Mazen manda le sue condoglianze alla famiglia del terrorista dell' automobile, Facebook strabuzza di inviti di Fatah a seguirne l'esempio. Ma Fatah è per noi il partito di governo dello Stato che vogliamo assolutamente, subito... forse soltanto per picconare lo Stato degli Ebrei?



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Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 venerdì 21 novembre 2014  23:02:24

Cara Fiamma, l'evento più significativo del momento mi pare la vittoria dei Repubblicani al Congresso U.S.A.: forse ora Obama sarà indotto ad una azione molto più massiva contro ISIS, dato che non deve più rincorrere il consenso dei pacifisti (e filo palestinesi) della Sinistra americana.----- Quanto all'Iran, bisogna vedere cosa dovrà concedere riguardo al programma atomico di quel Paese in cambio della azione comune contro ISIS (se ci sarà). ----- Resta irrisolto il problema Hamas, e quindi si presume che, per ora, Israele deva continuare (in solitaria) a ribattere colpo su colpo, con il solito stillicidio di attentati, morti e distruzioni, in attesa che anche in quel settore sia estesa la partecipazione militare degli alleati.----- D'altra parte, se fossero coinvolte forze armate internazionali, i Paesi islamici confinanti (o, comunque, mediorientali) con Israele, probabilmente, quanto meno, non si opporrebbero alla eliminazione massiva dei terroristi.----- E, in certi casi, “tirerebbero un sospiro di sollievo”........



Peter Sammut , Southampton Inghilterra
 lunedì 10 novembre 2014  18:17:50

Cara Fiamma,Quelle Nazioni che danno il soccorso a quei terroristi che vogliono sempre la morte degl`Ebrei, sono anche loro terroristi, e nazisti, e sarrano sempre visti come assassini.



Coen Claudio , Milano
 lunedì 10 novembre 2014  08:16:24

Purtroppo ci sono troppi interessi dietro l'appoggio dell'Occidente verso i Palestinesi.Gli Ebrei sono sempre stati il capro espiatorio per ogni problema.Quando riusciremo, davanti agli occhi del mondo, a liberarci da queste false accuse?PS:Gentile Sig.ra Fiamma, mi piacerebbe essere informato qualora avesse occasione di partecipare ad un evento quì a Milano



Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 lunedì 10 novembre 2014  03:56:59

Cara Fiamma, è stato scritto molte volte e va ribadito per chi sembra non capire una cosa così semplice, che NON si può pensare ad uno Stato palestinese che non riconosca lo Stato di Israele e, inoltre, ne propagandi la distruzione.----- Quanto ai nostri “sinistri” politici (ed ai loro sodali), SEMPRE e DA SEMPRE nemici di Israele, ricordiamoci cosa fare alle prossime elezioni: non vogliamo essere coinvolti dalla loro ideologia, che NON ci rappresenta.



Ferruccio , Mantova
 domenica 9 novembre 2014  23:10:24

Bè non scopriamo l'acqua calda se diciamo che sono decenni ormai che l'Europa meretrice si è venduta agl arabi per paura di restare senza petrolio e per paura che i terroristi agiscano contro le sue nazioni. Sono decenni che gl arabi ci stanno invadendo subdolamente ,sono ormai milioni in Europa e sono ormai pronti per pretendere di condizionare la nostra cultura, la nostra politica. E cosa fa l'Europa ? invece di schierarsi al fianco d'Israele ,lo pugnala alle spalle. Povera Europa che non ha imparato niente dalla storia. Il lupo non lo puoi addomesticare ,dandogli da mangiare una pecora ,misera speranza, il lupo lo devi ammazzare , la sua natura non la puoi cambiare. Sempre e comunque al fianco d'Israele, il cui unico torto è quello di non voler fare la parte della pecora da sacrificare-



Giulio Mantovani , Torino / Italia
 domenica 9 novembre 2014  19:33:08

E' difficile ragionare con i sinistri, anzi impossibile! Per avere l'appoggio dell'Italia verso Israele dobbiamo prima abbattere un altro muro: quello dell'ignoranza!Coraggio Fiamma, continua la tua battaglia.Shalom Israel!



Mario Lattes , Roma
 domenica 9 novembre 2014  15:04:23

L'hai mandata alla Mogherini ?



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