L'Iran a Suez: ecco il dopo Mubarak
Il Giornale, 23 febbraio 2011
Guardiamole bene quelle due navi iraniane che sono entrate alle quattro del pomeriggio nel nostro Mediterraneo. E’ uno spettacolo del tutto nuovo, ed è tutto dedicato a noi europei, israeliani, americani, è stato messo in scena per farci digrignare i denti: dal 1979 l’Egitto non lasciava passare dal suo prezioso corridoio le navi dell’Iran khomeinista, il Paese della rivoluzione sciita integralista e nemica acerrima del potere sunnita, se non di quello estremista di Hamas, dei Fratelli Musulmani e di Al Qaeda e altri compagni del genere. Adesso, invece, ecco il primo gesto dell’Egitto post-rivoluzionario: visto che l’alleato americano, il più fedele amico, si è scansato appena la folla si è messa in marcia, il nuovo-vecchio potere militare immagina prudentemente nuove alleanze, meglio non litigare con Ahmadinejad che riempie infatti di lodi la rivoluzione egiziana. Anche i Sauditi, anch’essi leader del mondo sunnita anti-sciita, non hanno mai avuto simpatia per l’Iran khomeinista, al contrario. Anzi, ultimamente si sono battuti per difendere Mubarak: il re Abdullah ha fatto una telefonata durissima a Obama per dirgli di non umiliare il suo amico. Ma il presidente americano invece l’ha abbandonato, ed ecco che anche i sauditi tastano nuove possibilità strategiche: le navi iraniane hanno fatto scalo, sembra, dal porto saudita di Jedda.
Le due navi iraniane non sono certo imbarcazioni da turismo: anche se naturalmente l’Iran sostiene che non portano armi, si tratta di una fregata classe Alvand, dotata di missili di vario tipo, e di una nave d’appoggio di classe Kharg, assai grossa (33mila tonnellate) carica di chissà che; porta anche qualche elicottero, forse tre.
Una graziosa esibizione di forza, che si inquadra nel “Decennio del Fajr”, quando, ricorrendo l’anniversario della rivoluzione, si mostrano tutte le acquisizioni migliori del regime. Il ministro dell’energia, appunto, si è vantato che l’Iran continui senza remissione a costruire la sua potenza atomica: se qualcuno ancora non sapesse a che serve, Khamenei, rispondendo alla reazione di Israele al passaggio delle navi ha detto che “Israele è una nazione cancerogena”. Insomma, da distruggere.
Tutto regolare, mentre Ahmadinejad esalta le rivoluzioni che finalmente metteranno il mondo musulmano sulla via del vero Islam e intanto scatena la Guardia Rivoluzionaria contro la propria popolazione che manifesta.
Ma di nuovo c’è che, dopo le rivoluzioni arabe, l’Iran lancia la sua sfida direttamente, e non attraverso gli Hezbollah o la Siria o Hamas, come fa sempre. Si presenta armato di fronte alle coste di quel paese che ai suoi occhi è il nemico quintessenziale, Israele, lo Stato che dichiara a ogni passo di voler distruggere; il simbolo, nella sua fantasia malata, di tutto ciò che l’Islam deve dominare per costringere il mondo a un califfato universale che inghiotta l’Europa e poi l’America, intenzione più volte ribadita. E certo gli è ben presente che poco lontano ci sono le coste europee, le nostre coste giudaico cristiane.
Adesso con i loro missili, le navi iraniane si piazzeranno per un lungo periodo probabilmente nel porto di Tartus, in Siria, vicino agli Hezbollah per cui portano probabilmente bei doni, altre armi che si aggiungano alla collezione di cui li hanno dotati tramite la Siria e che servono a rendere il Libano una provincia di Teheran oltre che a minacciare Israele. Mentre transitano in quelle acque, tutto potrebbe accadere, un incontro ravvicinato fuor di controllo con la marina israeliana, un colpo scappato, diciamo così, per sbaglio... e fra qualche mese forse un rimescolamento di navi iraniane da guerra e la flottiglia (dicono fra le 50 e le 100 navi) programmata dall’IHH turca e dai suoi amici per approcciare di nuovo Gaza!
L’Iran esprime, con Suez, una volontà indubitabile di spostare l’attenzione dalla sua piazza repressa senza pietà allo sberleffo internazionale. Ma si tratta soprattutto, per il regime di Khamenei e di Ahmadinejad, anche di una vera mossa di conquista: il Mediterraneo è fatto, soprattutto adesso e specie dopo la enorme confusione libica, di equilibri delicatissimi, di limitazioni reciproche talora esplicite e talora sottaciute che certo però non comprendono l’ingresso di un elefante nella cristalleria. Ahmadinejad, così certo pensa lui, mette le sue navi sul muso di Israele e davanti al muso di tutti noi, e queste navi irridono alle nostre inutili sanzioni, e anche alle autentiche ispirazioni occidentali e democratiche che certo animano gran parte delle rivoluzioni in Egitto, in Tunisia, in Marocco, nello Yemen, in Bahrein, in Libia… incitano tutte le parti più estreme delle folle arabe a aderire a un’ideologia islamista, e soprattutto, promettono guerra. Non dovremmo permettere che questo accada. Dove è l’Unione Europea? E Obama, ci lascia sempre più soli?
Purtroppo l'occidente è oggi governato dal sosia di Carter, Obama. Quindi sul nord Africa aleggia lo spettro di un'altro Iran. I fratelli musulmani in Egitto e le moschee in Libia, i veri organizzatori delle rivolte, daranno luogo a governi integralisti. E in Europa nessuno vuol morire per Danzica-Tripoli. Purtroppo Israele si deve difendere da sola. Almeno fino alle prossime elezioni presidenziali americane.
loris , Bolzano
Credo che a questo punto sia giunta l'ora di dire basta all'arroganza islamista! Vogliono a tutti i costi far scoppiare un conflitto mondiale che inevitabilmente non farebbe trionfare l'islam nel mondo ma anzi porterebbe le genti musulmane anch'esse nella tomba? Le future guerre infatti saranno solo nucleari!!!!!Accontentiamoli è ora che l'Occidente dia uno sonoro shiaffo a questi etremisti! Cosa hanno portato il dialogo e gli accordi con codesti invasati (vedi Gheddafi!)? Vogliono a tutti i costi la guerra perché credono di poter concquistare il mondo? Sarà la loro fine , se sono contenti si accomodino!!!!
guido schiesari , padova
Le navi da guerra iraniane non dovranno aver paura della marina israeliana, fintantochè seguiranno la loro rotta......
Sara per Giorgio , Roma
Due pesi e due misure? E' assurdo il paragone. Israele si è mai messo a dire che l'Iran è una nazione cancerogena che va eliminata, o che è un albero marcio, o che il nuovo medioriente sarà senza l'Iran????Non si possono decontestualizzare le apparenti innocue azioni dell'Iran dalle minacce costanti della leadership di quello stato verso Israele.
Alessandro , Milano
Mi pare una neppur tanto velata apologia dello status quo.
giorgio , bologna
Perchè scandalo per due navi persiane nel mar mediterraneo? nessuno si è scandalizzato quando israele ha spedito i suoi sub (con armi nucleari) attraverso suez e dirette davanti all'Iran. Perchè due pesi e due misure?