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L'ebreo che salvò la Gerusalemme musulmana Il generale e la moschea

venerdì 2 gennaio 1998 La Stampa 0 commenti
C'ERA un segreto fatale dietro quelle foto così familiari a chi ama la storia del nostro secolo. Siamo sotto il Muro del Pianto, a Gerusalemme, il 7 di giugno 1967. Moshe Dayan, allora ministro della Difesa, Yitzhak Rabin, capo di Stato Maggiore, e Uzi Narkiss, il generale responsabile della zona centrale di Israele, entrano dalla Porta dei Leoni fianco a fianco, un po' intimiditi, ma marziali e anche esaltati dalla specialissima vicenda che stanno vivendo. Hanno conquistato la Città Vecchia. Ed ecco un'altra foto: il rabbino capo dell'esercito Shlomo Goren, in divisa e con una grande barba bianca, abbracciato, letteralmente, al rotolo dei Libri Sacri, circondato dai soldati con la faccia stravolta dall'emozione, suona il rituale corno di montone, lo shofar, come si fa nei momenti più sacri degli ebrei. Celebra la conquista del luogo della memoria e dell'identità ebraica. Uzi Narkiss, che era un piccolo, compatto ed allegro eroe, è stato ucciso il 16 dicembre a 72 anni da un cancro, ma prima di morire ha confidato a un amico giornalista, Nadav Shragai, un segreto da raccontare solo dopo la sua morte. "Mentre mi godevo fra i paracadutisti il piacere di trovarmi al Monte del Tempio, sotto le moschee, il rabbino Goren mi si avvicinò e mi disse: "È il momento di mettere cento chili di esplosivo sotto la Moschea di Omar, così ci libereremo del problema una volta per sempre". Io gli risposi: "Piantala, rav Goren". E lui: "Uzi, entrerai nella storia per questo". E io gli risposi: "Sono già iscritto da oggi nei libri della storia di Gerusalemme". "Tu non capisci che ti perdi un'occasione unica. Se non ne approfitti adesso, non tornerà mai piu"'. "Senti rabbino, dissi io, se non la pianti ti metto in prigione"". Così passò questo maligno angelo della storia, e volò via. Racconta Narkiss che Goren si limitò ad allontanarsi crucciato. E il suo volto diceva che la sua intenzione era serissima. Si sa che Goren rimase scioccato, poco più tardi, dalla decisione di Moshe Dayan di garantire l'autonomia religiosa ai musulmani sul monte dove sono situate le moschee, proprio nel cuore di Gerusalemme. Del resto Dayan non aveva mai voluto veramente conquistare con l'esercito la Gerusalemme antica: "A che ci serve tutto questo Vaticano?", disse a Narkiss. E anche questo s'è saputo solo ora. Fiamma Nirenstein

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