Fiamma Nirenstein Blog

L'11 settembre è ancora dentro di noi

sabato 15 settembre 2007 Generico 14 commenti
Dall'Occidentale
 
L’11 di settembre non è una data da mettere nel cassetto della memoria, da commemorare come un momento della storia passata. E’ storia presente, è un’immagine indelebile di sterminio che su internet viene presentata dai siti islamisti come un modello di comportamento, è una minaccia ripetuta ogni giorno, e non solo da Bin Laden. Siamo molto lontani da poter commemorare l’11 di settembre; le cause del disastro non solo non sono state sradicate, ma sono state combattute in questi sei anni solo da una parte del mondo con convinzione, ovvero dagli Usa e da Israele; da altri, con volenterosa riluttanza, l’Inghilterra e la Polonia; da altri ancora con riluttanza e sfiducia, come dalla Francia, l’Italia, la Spagna e gli altri paesi europei che hanno partecipato sempre con un piede dentro e uno fuori alla coalizione. Poi, c’è un mondo vasto che ha più o meno accettato la continua esistenza del terrorismo islamico deciso a conquistare il mondo. Infine, una parte del globo è apertamente o segretamente connivente. I risultati sono che gli Usa e Israele sono riusciti, almeno per ora, a tenere il terrorismo (tutto, per quel che riguarda gli Usa, e gran parte per quello che attiene a Israele) fuori dai loro confini, portando l’attacco sul suo terreno, inseguendolo a casa sua, distruggendone almeno in parte le strutture e le leadership. Esso si è così di fatto sbizzarrito dove si riteneva che la minaccia fosse minore, a Madrid, a Londra, in Turchia, nelle Filippine, in Africa... Di fatto, la mancanza di unità nella comprensione della magnitudine della guerra di reconquista islamica, ci mette oggi nella situazione di dover mettere nella nostra prospettiva, e non nel passato, un altro 11 di settembre molto più aggressivo, prolungato, con lo sbocco fatale della bomba atomica iraniana. Bin Laden e i suoi messaggi sono importanti soltanto se finalmente ne riusciremo a leggere il messaggio originale, quello del 1998 che dichiarava una guerra finale a ebrei e crociati; in questo ambito dobbiamo guardare oggi Al Qaeda, e non più soltanto come sporadico assassino seriale. Al Qaeda marcia, seguita da un immenso codazzo di sostenitori e ammiratori sempre più esaltati e molto prolifici, verso la conquista del mondo occidentale e la sua schiera è ormai intrecciata, in un’impensabile alleanza strategica fra sunniti e sciiti, con quella dei pasdaran della rivoluzione khomeinista iraniana. Essa, da sempre è stata aggressiva nei confronti dell’Occidente, ma la sua visione strategica odierna ha conglomerato con patti di alleanza e decine di incontri a Teheran e a Damasco gli interessi di alleati spuri, la Siria, gli Hezbollah, Hamas che è puramente sunnita, la Jihad Islamica palestinese... la sua geografia si è ampliata tanto da includere nella fase iniziale un disegno di totale dominio del Medio Oriente, forte dei movimenti estremisti che minano alle fondamenta i paesi arabi moderati, e da utilizzare le loro contraddizioni e incertezze interne, come in Arabia Saudita. Se si pensa che i sauditi sono la testa del movimento arabo moderato in cui il nostro mondo spera, e che solo qualche mese fa hanno sponsorizzato un governo di unità nazionale fra Abu Mazen e Hamas e poi hanno invitato Ahmadinejad in visita a Ryiad, questo rivela la confusione dei totalitarismi mediorentali che si dibattono fra paura e interesse: su questa, può contare la parte terrorista, più decisa e sicura del consenso della gente in Egitto, Giordania, Territori palestinesi... Con il suo intervento economico e strategico, fornendo armi “state of the art” alla Siria e agli Hezbollah con l’aiuto russo e ora, pare, con l’intervento nordcoreano, e probabilmente anche nascondendo in Iran, sostengono varie notizie d’intelligence, Bin Laden e i suoi... l’Iran ha creato una situazione nuova, in cui procede rapidamente alla costruzione della bomba, l’11 di settembre ultimativo: per noi, essa prospetta all’orizzonte non solo la guerra al terrorismo, ma all’esercito terrorista; alla diffusione mondiale dell’Islam; all’attacco alle popolazioni civili dell’Occidente come rischio che riguarda non le migliaia ma i milioni; all’uso massiccio delle disgraziate popolazioni dei terroristi come loro scudo; alla diffusione delle armi di distruzione di massa. Probabilmente l’operazione che giovedì della scorsa settimana l’esercito israeliano ha compiuto segretamente in territorio siriano con cinque F15 che hanno lasciato, secondo quello che ci è oggi possibile sapere, “un grande buco nel deserto”, è la prima mossa di una guerra al nuovo schieramento nel suo insieme: se le notizie che trapelano sono vere, Israele si sarebbe decisa con un’operazione molto rischiosa a colpire una non meglio identificata “facility” nucleare costruita dalla Nord Corea con soldi iraniani sul terreno siriano. E’ anche riuscita a dimostrare che si può mettere in crisi il sistema russo antimissile Pantsyr, evitandone la minacciata reazione, che si può compiere un alto giro nei cieli probabilmente anche della Turchia ed oltre, evitando di essere identificato e colpito, e che si può agire concretamente contro le armi di distruzioni di massa che il nuovo sistema terroristico sta distribuendo ai suoi alleati per minacciare il mondo occidentale in generale. Questa è la migliore commemorazione dell’11 settembre: quella che mette a terra una struttura destinata a portare morte e distruzione, che riconosce la forza del nuovo terrorismo e delle sue joint venture e lo colpisce senza paura.

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luigi russo , senago milano
 mercoledì 26 settembre 2007  13:43:58

carissima fiamma e da poco che seguo i tuoi articoli voglio farti i complimenti per il tuo essere diretta e concisa , e senza paura , al contrario di tanti giornalisti nostrani , che si piegano al volere dei loro padroni ,per tenersi il posto,seguo con attenzione la questione mediorentale concordo con te sul fatto che israele deve essere molto risoluta con i propri avversari arabi , infatti credo che loro non rinunceranno mai alla lotta per il terrotorio d'israele il corano compie dei salti mortali narrativi per giustificare la loro sete di conquista e la voglia di spadroneggiare su tutti , se ditruggeranno israele sarà la fine di tutto , si avventeranno come avvoltoi sul resto del mondo galavanizzati ,dalla vittoria sul nemico storico , la piccola vittoria recente con il raid in siria non basterà , ciò che israele ed il resto dell'occidente usa compresa deve capire è che se non diamo un chiaro e deciso segnale a tutto l'islam questo massacro a tappe non finirà mai finche non avranno vinto ed il mondo regredirà di 2000 anni . salute ed auguri per il tuo lavoro



mario cossu , roma
 domenica 23 settembre 2007  14:33:45

No,cara Fiamma,Israele non siamo noi;mi riferisco a una Italia,pavida e ventre molle di ogni coalizione,non appena si intraveda un impegno deciso e anche forse rischioso, in ogni campo. Apprendo oggi,con sgomento del rapimento di due militari italiani in Afghanistan,da parte dei Taliban. Gia' vedo i proclami via internet,con minaccia di sgozzamento dei due prigionieri,con successiva eventuale esecuzione di uno dei due,in diretta,le marce dei 'partigiani della pace' ,l'ispida veemenza di Strada,l'algida acredine 'sardesca' di un Diliberto + M. Rizzo,Caruso e Agnoletto (quest'ultimo vittima volonterosa in bocca ai lupi). Conclusione: il ritiro delle nostre truppe. Ritiro piu' simbolico che reale,in quanto le regole d'ingaggio per i nostri soldati erano quanto di piu' assurdo e ininfluente,nell'ambito della lotta al terrorismo islamico,ma comunque una sconfitta per tutto l'Occidente : mi auguro di sbagliarmi cordialmente mc



CHRISTIAN , ITALIA
 venerdì 21 settembre 2007  21:44:11

Nel porgerle le mie condoglianze per la morte di suo padre volevo solo ricordarle che rimango pazientemente in attesa di una risposta ai miei commenti contenuti del suo post "Vincenti o perdenti?".La informo che pubblicherò comunque il contenuto di quei commenti (in forma di lettera) nel mio blog personale.Cordiali saluti.



jochanan , Italia
 giovedì 20 settembre 2007  23:31:28

per paolom: ma credi veramente che si possa arrivare alla pace perpetua? Mi pare che ci sia anche un'operina di Kant. Puoi arrivare a una pace temporanea. Senza eliminare del tutto -impossibile-l'avversario. Se conosci un po' la storia sai che l'islam è essenzialmente aggressivo. Un territorio poco popolato e desertificato da pecore e capre -la palestina- adesso, in autosufficienza alimentare ospita una popolazione molte volte maggiore, e con standard occidentali. Ma nemmeno questo esempio della involuzione e isterilimento della loro civiltà conta per i fautori della jhad. Invece di chiedersi perchè dopo il 1300 non sono stati più capaci di creare alcunchè se la prendono con l'occidente e pensano che non sono stati abbastanza islamici e perciò allah li ha puniti... Ma qualunque sia il motivo del risveglio di aggressività islamica c'è un'unica possibilità di sopravvivere per l'occidente e Israele: LA FORZA. Cioè mostrare i muscoli e usarli quando necessario. Piccolissimo excursus storico per ricordare certe cose: Anzitutto la battaglia del fuoco greco sotto Costantinopoli VII secolo che per una volta bloccò l'islam lontano dall'anatolia. E poi Poitiers e Vienna. Per 3 volte le orde sono state fermate. Oggi purtroppo l'europa rischia di diventare eurabia. E' necessaria una strategia seria, il nemico potenziale è già in casa. Quasi quasi invidio Israele malgrado tutto: almeno lì sono consapevoli del pericolo e riescono a prendere provvedimenti efficaci. Gli illusi (eufemismo) ci sono anche li, ma non condizionano la difesa.



luca , bologna
 giovedì 20 settembre 2007  09:40:32

Paolom, anche io spero in quello che speri tu... Ma la tua speranza nasce dal presupposto che la situazione mondiale di oggi nasce da una sorta di botta e risposta tra due belligeranti - e non è possibile stabilire chi ha iniziato, o chi ha ragione. Credo invece che:la jihad islamica sia un'iniziativa unilaterale e ideologia che ha radici antichissime ed è influenzata dalle "nostre" azioni soltanto relativamente. E' purtroppo vero che abbiamo alimentato la forza di questo movimento con scelte sbagliate (vedi guerra in Irak), ma credo anche che non abbiamo altra scelta che perseguire le formazioni terroristiche in tutto il mondo e con tutti i mezzi... Il vero problema è che se da noi abbiamo "lo stato", nei paesi arabi non si è riusciti a creare un'alternativa valida ai movimenti islamici che stanno sempre più prendendo piede... questa situazione fa sì che la lotta al terrorismo sembri una caccia alle mosche... Ma non ti devi stupire che si usino terminologie di guerra perché una guerra è in atto anche se ancora non ha toccato il nostro benessere, e ti assicuro che a noi conviene augurarci di stare chiaramente dalla parte della ospite di questo blog.



Claudio , Bergamo
 giovedì 20 settembre 2007  08:15:44

Al solito! il kamikaze e chi manda l' F15 (vedi America o Israele) sullo stesso piano. Nessuna differenza fra chi attacca e chi reagisce. Mettersi ad un tavolo e dialogare bellissime parole ma su cosa? non ci può essere dialogo con chi ha la tua distruzione come fine ultimo, ma parlare di dialogo sempre e comunque forse fa sentire più buoni più tolleranti!



Paolom , Roma
 mercoledì 19 settembre 2007  19:23:04

Io sinceramente non capisco perche in questo sito tutti la acclamino per il "grande spirito di libertà e uguaglianza". Sinceramente non lo vedo. A maggior ragione quando leggo un discorso del tipo :"si fa decollare un paio di F15 e si bombarda in qua e la , tanto qualche arma di massa o qualche terrorista si ammazza". Perche lo scopo , lo sa anche lei, è questo. Armi contro armi, fregandose di tutte quelle persone che non sono terroriste o che veramente credono nella liberta e nell'uguaglianza. Il suo spirito di odio verso tutti gli arabi, la sua voglia di radere al suolo tutto il mondo arabo , per poter vivere in pace è veramente inaccettabile. Purtroppo, nel mondo di oggi , sia i buoni che i cattivi la pensano come lei... io sarò ingenuo ma spero in un mondo dove la gente rinuncerà alle armi, non fabbricherà piu bombe per suicidarsi e smetterà di fare decollare gli F15 ma si metterà ad un tavolo a parlare e a risolvere i problemi. Si lo ripeto sono ingeuo a credere questo... rispetto le sue opinioni ma non son d'accordo con lei in niente.... e la liberta e l'uguaglianza sono altro.



lorenzo angeloni , Amelia (Terni) - Italia
 mercoledì 19 settembre 2007  10:43:15

OTTIMO !!!!!



giancarlo saran , italia
 martedì 18 settembre 2007  15:00:22

Fiamma, come al solito l'analisi è lucidissima, quello che soprende è come possano essere reali gli attori di questa follia (e ignavia) collettiva.Troppa panza piena, svuotata di ideali, da una parte. Cieca invidia dall'altra, di società bloccate dalla loro stessa pigrizia, la cui cieca ortodossia e il fanatismo sono solo alimentati dalle rendite petrolifere.



Luigi Borlenghi , Milano
 martedì 18 settembre 2007  11:39:31

Ma noi abbiamo Beppe Grillo



Clio , Verona
 lunedì 17 settembre 2007  21:56:36

Terribile... il futuro come sarà... solo gli Stati Uniti e Israele contro tutto e tutti?Oggi la Francia ha fatto la voce grossa contro l'Iran... cosa succederà un domani?L'11 settembre è dentro tutti coloro che difendono il proprio credo, il proprio paese, le proprie radici ma soprattutto la libertà. La libertà di pensiero, la libertà di proclamarsi diversi senza dover pagare in prima persona... L'Europa è così lontana da tutto questo... sempre di più schiava di chi impone tutto quando non è accettabile da noi, dovrei scrivere Europei, ma non mi ci riconosco.



Marco , Terni
 lunedì 17 settembre 2007  15:28:31

L'11 settembre è la data di inizio della guerra del fondamentalismo islamico terrorista contro l'occidente.Tanti,troppi sono molli e ciechi davanti a questa semplice realtà, l'Europa sopratutto è un ventre molle che trasuda immobilismo totale e un terrore cieco nel compiere un qualsiasi gesto o scelta che possa offendere un islamico.La guerra in Irak è giusta e sacrosanta e meno male che ancora ci sono gli stati uniti che hanno gli attributi e l'orgoglio di fare qualcosa per fermare la minaccia terrorista globale.Ovviamente ora il problema è la bomba nucleare iraniana, cosa intende fare l'intelligenza europea? discutere due decenni inutilmente? o agire con fermezza e rapidità?



Mefisto , Padova
 lunedì 17 settembre 2007  09:57:34

L'Europa è sempre Chamberlain e Daladier, si muoverà solo con l'acqua alla gola, ma all'orizzonte non vedo un Churchill...



jochanan , Italia
 domenica 16 settembre 2007  22:52:39

E' da poco passato l'annversario della morte di Oriana Fallaci, lucida sempre, profetica gli ultimi tempi, e la cieca - e accecante - ignavia dell'europa non è cambiata di un ette. Le autocensure e i divieti in nome di una presunta islamofobia si moltiplicano. Ultima quella di Bruxelles. Credo proprio che l'unica speranza per l'europa riposi negli USA in Israele e... nell'esaurimento del petrolio del medio oriente. Avendo sempre vissuto di rendita quando - finalmente - ci fosse una fonte di energia alternativa e i pozzi petroliferi in via di esaurimento ecco che il flusso di soldi per finanziare la costruzione di moschee, la istruzione e l'invio di imam di stretta osservanza estremista, la messa in opera e il sostegno alle madrasse scuola di guerra si inaridirebbe. Ma - e qui sta l'incognita - riuscirà l'europa a non diventare eurabia nei prossimi 50 anni?



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