KHALED TAFISH IL GRANDE BURATTINAIO DEL TERRORISMO ISLAMICO « Vi p rometto una pioggia di attentati» Il leader di Hamas: la pace è ormai sepo lta
sabato 14 ottobre 2000 La Stampa 0 commenti
                
KHALED Tafish, alto scheletrico, con la kefia candida in testa, la 
galabia 
grigia, gli occhiali scuri e la barba ancora nera, è uno dei capi 
dell'estremismo islamico che in queste ore potrebbe determinare lo 
sviluppo 
della crisi mediorentale. Eventuali attentati terroristici di Hamas 
potrebbero scatenare una guerra molto più dura e risoluta di quella 
di 
queste ore. E Tafish, conferma che sono per già per strada, imminenti 
e 
indiscriminati. 
Anche se Arafat, sia pure secondo il suo umore e i suoi tempi che 
persino a 
chi lo conosce a fondo appaiono misteriosi, ponderasse la possibilità 
di 
tornare al tavolo delle trattative, ormai, fra i tanti demoni usciti 
dalla 
bottiglia, uno in particolare non ha nessuna intenzione di tornarci: 
il 
terrorismo islamico. Tutto l'apparato della sicurezza israeliana è in 
altissimo stato d'allarme, da quando, nel corso di queste due 
settimane di 
scontri, Arafat ha rilasciato dalle carceri di Gaza e di Ramallah 
almeno 
sessanta terroristi di Hamas, ovvero la massima parte della sua 
leadership e 
dei suoi tecnici del tritolo, alcuni dei quali anche affiliati, 
secondo 
fonti israeliane, a organizzazioni terroriste con diramazioni 
mondiali, come 
quella di Osama Bin Laden. Fra di loro, anche Mahmoud Abu Hanoud: 
tentando 
di catturarlo morirono tre soldati israeliani. Anche Mohammed Deff, 
ritenuto 
il responsabile di alcuni dei terribili attacchi suicidi del 1996 
(quelli 
degli autobus) in cui persero la vita centinaia di israeliani, è 
stato 
rimesso in libertà . Un pegno di Arafat alla parte più dura del mondo 
palestinese, una promesse di non cedere alle proposte israeliane, e 
anche 
un'arma puntata ora dopo ora sugli autobus, le scuole, i 
supermarket.. 
Khaled Tafish è in certo modo famoso anche in Italia: Imam della 
moschea di 
Omar Bin Al Qatab, quella sulla Piazza della Mangiatoia sita di 
fronte alla 
Chiesa della natività , fu lui a dare ordine di interrompere il 
discorso del 
Papa con il canto del Muezzin. La sua fede nella preminenza e nella 
vittoria 
dell'Islam è enorme e combattente. E' un uomo che dà ordini. Fu fra i 
membri 
di Hamas ritenuti più pericolosi che Israele deportò il 18 dicembre 
1992, in 
Libano. Con lui era anche Abu Hanoud, ora in libertà . E' un capo 
operativo, 
dinamico. Ci incontriamo insieme a un traduttore a 20 metri dagli 
scoppi e 
il fumo, dietro un muro che ci separa dagli scontri alla Tomba di 
Rachele. 
Sull'angolo, paradossalmente, c'è un nuovo negozio del genere 
Internet 
Caffè . 
Dottor Tafish, che ne pensa della liberazione dei suoi amici di Hamas 
dalle 
carceri di Arafat? E' un inizio di un nuovo patto? E' una luce verde 
agli 
attentati? 
« Quegli uomini non avrebbero mai dovuto essere in prigione. Erano 
prigionieri politici. Anche se in ritardo, Arafat ha compiuto un 
passo 
positivo. Del resto a Nablus è la folla che ha liberato i 
prigionieri. 
Quanto alla volontà di Arafat, mi sembra molto riconciliato con noi» . 
Insomma, è la folla o è Arafat che vuole Hamas di nuovo sulla scena 
,dopo il 
processo di pace? 
« Posso dire che fra le varie parti del mondo paestinese, dopo la 
violenza 
israeliana , si sono ristabilite buone relazioni» . 
E se Arafat nelle prossime ore decidesse di andare a Sharm el Sheik 
per 
incontrarsi con i leader di tutto il mondo? 
« Non credo che possa farlo adesso: sarebbe molto meno popolare di 
fronte al 
popolo palestinese» . 
Arafat ha un suo consenso che gli ha permesso, lungo tutto il 
Processo di 
pace, di stringere con gli israeliani un'alleanza proprio per 
catturare i 
vostri uomini. 
« Prima di tutto il processo di pace è finito, e in secondo luogo 
l'Islam ,la 
fede, sono in continua e rapidissima crescita» . 
Comunque, voi avete adesso di nuovo fra voi 60 leader fra i più 
esperti di 
attentati terroristici. Eravate un po' scomparsi, tornerete presto 
sulla 
scena con esplosioni di autobus e rapimenti? 
« Agiremo esattamente con la stessa strategia del passato, certo che i 
nostri 
uomini sono in movimento: non continueremo così un giorno di più , i 
soldati 
israeliani devono smettere di uccidere noi e i nostri bambini. Siamo 
pronti 
ad agire. I sessanta uomini liberati sono importanti, sono dei leader 
e 
delle persone fedeli alla causa, ma noi disponiamo comunque di una 
grande 
forza oggi tutta mobilitata» . 
In termini pratici, state per compiere attentati terroristici? 
« Gli ebrei devono aspettarsi ben presto le risposte a quello che 
hanno 
fatto» . 
Agirete contro i soldati, o attaccherete anche i civili? 
« Nessuno deve essere risparmiato. Forse che noi veniamo 
risparmiati?» . 
Dunque volete colpire dovunque, e siete pronti. 
« Colpiremo ovunque, da Tel Aviv agli insediamenti, anche se certo 
soldati e 
coloni restano gli obiettivi prioritari. Ma nient'altro è escluso. 
Gli 
ebrei, militari o civili, sono occupanti e aggressori. E noi tutti 
siamo 
vittime degli israeliani, mi stupisco che lei non capisca che è 
giusto 
colpire dappertutto, forse che hanno risparmiato qualcuno? Occhio per 
occhio» . 
Lei non accetta l'idea che le vostre folle che hanno sofferto delle 
perdite 
anche molto gravi erano tuttavia per scelta all'attacco, mentre chi 
viaggia 
su un autobus del tutto ignaro, non ha nessuna parte in ciò che Hamas 
gli 
prepara quando manda un terrorista suicida a uccidere i civili? 
« Ogni ebreo è un occupante, e con quello che ci fanno gli ebrei non 
riconosciamo nessun limite alla nostra azione» . 
Ma lei capisce che questo significa che volete vedere sparire 
Israele, 
magari in una conflagrazione che trascini con se tutta l'area, o 
persino il 
mondo intero. 
« Certo. E' scritto, senza nessuna possibilità di sbagliare 
l'interpretazione, nel Corano: gli ebrei devono essere distrutti due 
volte 
con una guerra terribile. La prima è già stata quella di 
Nabucodonosor, nel 
587, e adesso sta per giungere la seconda. La fine dei giorni non 
verrà 
prima che gli ebrei siano stati combattuti e sconfitti… » . 
Allora non c'è nessuna pace possibile, solo la distruzione degli 
ebrei. 
« Loro stessi non accetteranno mai nessun compromesso» . 
E Barak come lo giudica? 
« Identico a Netanyahu, due facce della stessa medaglia» . 
In definitiva, lei pensa di avere la forza di dare una svolta 
decisiva al 
conflitto. 
« Pensi che Arafat, gli israeliani e la Cia hanno fermato 175 attacchi 
già 
per strada. E ora, siamo ancora più pronti e più forti» . 
            