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ITALIA, UNA CONVULSIONE ETICA LA BORGHESIA PENSANTE

sabato 26 agosto 2000 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein L’ ITALIA è in preda a una vera e propria convulsione etica: la sua classe dirigente sembra nata ieri a domande basilari, quali quelle sul castigo e sul recupero, sui delitti e sulle pene, domande che, indotte dalla recente questione della pedofilia, si scatenarono nei giorni in cui il Papa invocò l’ indulto. Oppure sull’ intangibilità dell’ essere in quanto assoluto astratto, evocato dal tema della clonazione, ma prima ancora dagli interventi di Giuliano Amato sulla necessità di tirare le briglie a un costume laico che avrebbe passato i limiti. Non solo: si pongono finalmente in termini drammatici le domande sull’ immigrazione e l’ integrazione delle culture, cui per anni rispondevamo con generiche esclamazioni di buona volontà o con dichiarazioni di impotenza. Ma la convulsione riguarda anche la nostra propria essenza di italiani: il significato della grande kermesse religiosa di Roma ha aperto domande basilari sull’ animo stesso dei nostri giovani, suscitando in molti politici un moto gregario teso a colmare l’ incongrua distanza con cui negli anni passati si guardava tutto ciò che non fosse la mainstream politicamente corretta della cultura confessionale di sinistra, quella a cui eravamo abituati. Essa ci ha placato per decenni con un sistema di valori dato e confermato dal successo culturale e politico che riscuoteva e che in parte ancora oggi riscuote. Adesso, invece, non sappiamo più nulla: è finita la certezza che nero sia bello, che la società causi la criminalità e financo la pazzia, che le donne siano meglio degli uomini e la libertà sessuale meglio dell’ astinenza. La futura classe dirigente deve finalmente sbattere il naso in quell’ hic Rhodus hic salta che è la cultura della modernizzazione: empirica, puntuale sui temi, vincente se la spunta nel gioco democratico. Dà i e dà i, forse anche in Italia si sta formando a fatica quella borghesia pensante che in altri Paesi europei è nata in tempi lontani (la Francia, l’ Inghilterra) o recenti (la Spagna). Sembra anche di poter dire che, al contrario di quello che appare a prima vista, chi adesso guarda indietro a una società con un marchio religioso, sbaglia: la cultura ebraico-cristiana è la madre della modernità , chi la interpreta in senso confessionale ha solo nostalgia di quel bel politically correct normativo che non tornerà più .

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