Istruzioni per la guerra chimica In Israele psicosi di massa per l'an trace Il governo assediato cerca di tranquillizzare la gente
mercoledì 4 febbraio 1998 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME
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Una soldatessa di leva stanchissima, che non sa e non vuole
comunque più rispondere a nessuna domanda ("ma questa maschera
starà giusta alla mia bambina di 6 anni? E a mio padre, che ha una
grande barba e i riccioli laterali? E al neonato, cosa gli mettiamo
al neonato?"), un computer lentissimo, varie migliaia di cittadini
che fanno gli spavaldi, ma non rinunciano, tuttavia, a una coda di
tre o quattro ore pur di entrare in possesso di quella scatolaccia
di cartone da pacchi in puro stile guerra '15-'18 contenente la
maschera antigas, e un infinito rombante scorrere di notizie
allarmanti, dubitose, impotenti... un gracchiare di televisioni e
di commentatori in conflitto gli uni con gli altri ma soprattutto
arrabbiati col governo e con l'esercito. Questo lo scenario confuso
e assolutamente inusitato che ha costretto ieri mattina, a furor di
popolo, una sfilata di generali e di rappresentanti di vari
ministeri, compreso quello della Sanità , a presentarsi di fronte a
una folla di giornalisti per tentare una asbarah, parola ebraica
che vuol dire spiegazione, ma anche un vecchio significato
semipropagandistico; si trattava, per i generali, di rispondere
finalmente in maniera diretta a tutte quelle domande cui in questi
giorni ha risposto solo la stampa, e la gente ansiosa nella sua
chiacchiera quotidiana.
Ci sono rifugi per tutti? E di che tipo? È meglio il rifugio
convenzionale o la stanza sigillata come ai tempi della guerra del
Golfo? Ci sono, dicono i generali, ma non insistono troppo sul tipo
di rifugio preferibile: chi ha rifugi antiesplosione scenderà là
sotto, chi ha in casa la stanza sigillata, si rifugerà là , non
c'è tempo di scegliere. Per esempio, si sa che Peres, Shamir, Leah
Rabin, vivono in casermoni e quindi scenderanno nei rifugi comuni,
anche se dal cielo cadrà il famoso gas "antrace". Anche Netanyahu
non possiede nessuna stanza antigas.
Tutti i generali hanno ripetuto le cose su cui anche gli
infuriati, insistenti giornalisti ("avete trattato il pubblico come
un branco di scemi] ") sono sostanzialmente d'accordo: non è ancora
all'ordine del giorno, e sembra piuttosto irrealistico, immaginare
un attacco di Saddam su Israele. Parola di generali. Quanto al gas,
se viene lanciato (halila] ripetono in maniera piuttosto ridicola
tutti questi uomini importanti, pronunciando lo scongiuro locale)
prima si verifica se davvero c'è nella testata; poi si aspetta a
vedere se è stato inalato. In caso di sintomi influenzali, che
sono quelli pericolosi, si prendono speciali antibiotici.
Dovrebbero funzionare. Comunque si starà a vedere. E perché ,
allora, gli americani vaccinano i loro soldati e noi no? La
risposta non è stata chiara, ma la decisione invece lo è : niente
vaccino. Medicine, nella linea rassicurante prescelta, si è detto
che ce ne sono in abbondanza, e che altre sono in arrivo. Intanto,
informazioni segrete e quindi non ufficiali suggeriscono che gli
americani nel frattempo hanno inventato dei farmaci nuovi capaci di
affrontare le armi biologiche e chimiche.
Di certo è la prima volta nella storia di Israele che di fronte
alla possibilità di una guerra, invece di stare disciplinatamente
alle informazioni e ai dinieghi tranquillizzanti, lo Stato è stato
preso d'assalto dall'informazione e dalla popolazione, e ha ceduto
di schianto, senza invocare nessun motivo di forza maggiore. È una
svolta politica, un prodotto collaterale del processo di pace: la
guerra non ha più in Israele la G maiuscola, non si possono
chiudere le saracinesche della democrazia in suo nome. Quello che
invece non è nuovo, è l'insistente fascino che Saddam ha nel
mondo palestinese. Arafat gli ha mandato un suo inviato. L'opinione
pubblica palestinese non solo è pronta a sostenere in gran parte
il raiss iracheno, ma ha anche lanciato una forte offensiva
ideologica anti-israeliana in concomitanza del possibile prossimo
conflitto: più di sempre gli animi sono eccitati e si preparano
alla battaglia, e i servizi israeliani affermano che lo faranno
anche con armi pesanti. Arafat ha ridotto di molto, intanto, la
pena di due condannati appartenenti ad Hamas che erano stati
accusati di far parte dei complotti dei grandi attentati suicidi.
Fiamma Nirenstein
