Israele senza veri vincitori. Ora la palla passa al centro
Il Giornale, 24 gennaio 2012
L’avevano sbagliata tutti; tv, carta stampata, politici di tutto il mondo che mettevano in guardia contro una vittoria schiacciante di Benjamin Netanyahu, “King Bibi”, come lo aveva sfottuto il Time Magazine sbattendoneuna foto poco rassicurante in copertina. Avrà una maggioranza schiacciante, dicevano, contornata dalla crescita della destra. Perché, sia chiaro, insistevano per colonne e colonne (vedi per esempio l’articolo su Herald Tribune di Jodi Rudoren alla vigilia elettorale) Israele va a destra, oh quanto a destra, nel profondo dei buchi neri dell’etica corrente, contro Obama, contro l’Europa,contro l’ONU.
Questo dimostra che è predadi una deriva ideologica, i commentatori dicevano e prevedevano che Bibi ne fosse il potente burattinaio col giovane leader Naftali Bennet, capo del partito Bait Yehudi, la casa ebraica, tecnocrate e colono... Ma le note di biasimo preventivo si sono infrante sulla grande sorpresa di queste elezioni israeliane: 19 seggi al bel cinquantenne Yair Lapid, capo di Yesh Atid, “C’è un futuro”. Fino a due anni fa, era un giornalista e conduttore televisivo famoso, figlio di un padre che gli ha insegnato un’ottima educazione e a essere insofferente con i religiosi che non vogliono servire nell’esercito e pesano sulla società. Yair ha condotto una campagna garbata contro Netanyahu, diversada tutti. Non si sono viste da parte sua le follie esagitate di chi lo accusava istericamente perché Abu Mazen non vuole fare la pace o perché Obama non lo ama. Quieto e borghese, difensore della classe media intellettuale, il ragazzo del 63 ha sbancato i croupier, e ora Netnayahu deve vedersela inaspettatamente soprattutto con lui se vuole tentare di formare un governo con un minimo di stabilità. Altrimenti, le prossime elezioni sono già in vista.
Perché è vero che Bibi,insieme a Avigdor Lieberman, capo del partito Israel Beitenu, Israele la nostracasa, ha preso 31 seggi che ne fanno l’evidente candidato a formare ancora una volta il governo. E’ vero anche che Bennet ha raddoppiato i voti, arrivando a12 mandati, e che quindi il fronte conservatore, insieme a Shas, che ha 11 seggi, più altri partitini di destra arriva a 60 seggi (ricordiamoci che laKnesset ne ha soltanto 120) e uno o due in più si rastrellano sempre, forse ilpovero Kadima ridotto quasi a zero (due seggi, e non è detto). Ma anche l’altro fronte, quello di centro sinistra, se Yair ci sta, può arrivare esattamente allo stesso numero, mentre alle elezioni precedenti ne aveva 55. Dunque èchiaro perché Bibi ha dedicato la sua prima telefonata, nella notte fra martedì e mercoledì, a Yair: congratulazioni, gentilezze, e poi un’esclamazione resa pubblica; “Potremo fare grandi cose per questo Paese”. Quindi, dichiarazioni alla stampa sulla necessità di formare un governo più largo possibile. Bibi è preoccupato, molti sperano di vederlo affondare, odiare Netanyahu è uno sport diffuso anche all’estero.
I partiti di sinistra, ce la stanno mettendo tutta per cercare di formare una loro coalizione, anche se il loro voto è molto più frammentato e non ha un leader come Bibi lo è per il fronte moderato. Dopo “Yesh Atid” di Lapid vengono i laburisti con l’ex giornalista Shelley Yakimovitch, solo 15 seggi. Anche nella povera performance ha trovato il fiato per dichiarare che con Netanyahu mai e poi mai. Lo stesso in termini ancora più furiosi lo ha fatto Tzipi Livni, che ha fondato “Tnua”, Movimento, ma ha preso solo 6 seggi. Tuttavia Tzipi si vede, dato il suo passato di Ministro degli esteri, come il leader naturale di una coalizione disinistra, e la sua campagna ha esaltato l’opinione pubblica internazionale antisraeliana in modo imbarazzante per la mancanza di patriottismo: Bibi non èamico di Obama, ci isola, ci mette in crisi... quindi facciamolo fuori. I suoi nemici non si occupano del fatto che Netanyahu abbia ribadito la tesi dei “due Stati per due popoli”, abbia invitato Abu Mazen a sedersi senza precondizioni mille volte, abbia reagito con costruzioni nel West Bank solo dopo che i palestinesi sono andati all’ONU a farsi dare unilateralmente uno Stato.
Bibi è stato persino accusato di aver agitato troppo il problema dell’Iran, come fosse una piccolezza. La sinistra odia Bibi,ma Lapid no, e non sembrava realistico che vada incoalizione con i tre partiti arabi antisionisti, 10 seggi. Se vogliamo capire perché Lapid ha preso tanti voti sia da destra che da sinistra, la risposta sta ancora una volta nel sogno di Israele, commovente e illusorio, di essere un quieto Paese democratico e occidentale, in cui si sollevano temi economici tipici di una classe media in sofferenza come dappertutto, senza urlare, come invece ha fatto Yachimovich; si sollevano temi strategici con rispetto per l’esercito, il timore dell’Iran e della Fratellanza Musulmana, a differenza della Livni.
Yair ha il privilegio dinon avere quella ruga di terribile preoccupazione di Bibi, quell’atteggiamento duro che allontana l’israeliano medio dal sogno di essere normale. Yair sarebbeun buon Ministro degli esteri, urbano, colto... Riuscirà Bibi a catturarlo nel governo? Questa è la grande domanda di queste ore. L’ostacolo è l’arruolamento dei religiosi, i quali per la componente nazionalista,come Bennet, sono fra i migliori soldati, ma gli altri pensano che la Bibbia sia un’arma migliore dell’esercito.