Israele paga il prezzo di tutti i luoghi comuni dell’odio
mercoledì 7 gennaio 2009 Il Giornale 26 commenti
Il Giornale, 7 gennaio 2009Dà molto da pensare il fatto che l’odio contro Israele si sia esaltato da quando, sabato, l’esercito ha intrapreso l’azione di terra dentro Gaza. Criticare una guerra è normale, svisare la realtà e odiare, invece no. La critica in tempo di guerra è normale. Si criticano il Pakistan e l’India per il conflitto sul Kashmir, si critica la Spagna quando si parla di Baschi, la Russia dei Ceceni, l’Inghilterra ai tempi del conflitto acuto con l’Irlanda. Ma qualcuno di questi Paesi è mai stato sottoposto all’accusa permanente di essere un paese razzista, aggressivo, avido di sangue umano, nazista? Forse solo gli Usa sono perseguitati da uno stigma permanente. Ma nessun altro Paese, se non Israele, viene sottoposto a un odio costante per il conflitto in cui si trova: nessuno vede la sua stessa identità messa in discussione, nessuno viene messo in dubbio nella sua legittimità, i suoi leader vilipesi, i suoi soldati e i suoi cittadini trattati da assassini, i leader rappresentati coperti di sangue su giornali e tv di tutto il mondo. Questo non c’entra con la guerra, c’entra con la menzogna e con quell’antisionismo che il presidente Giorgio Napolitano denunciò come la forma palese di un occulto antisemitismo.
Dall’operazione di terra si moltiplicano in tutta Europa le manifestazioni con i cartelli con la condanna a morte di Israele come quelli di Londra; gli assedi delle ambasciate di Israele come quella del Belgio; le dichiarazioni come quella di Erdogan che, evidentemente affascinato da Ahmadinejad, ha annunciato a Israele la sua prossima scomparsa; le prese di posizioni di intellettuali e giornalisti in cui Israele viene accusata di essere pronta per il Tribunale internazionale, mentre i tanti crimini di guerra di Hamas non vengono denunciati. Nessuno rivolge a Hamas un appello perché almeno salvi la sua popolazione chiedendo una tregua in cui non sparerà missili. Né si sottolinea positivamente come Mubarak abbia suggerito a Sarkozy di non cercare di bloccare troppo Israele: è un passo importante, da parte dell’Egitto moderato e antiterrorista. Nessuno nota che dall’operazione è uscito il viaggio di Hamas al Cairo, contro le pretese iraniane che a novembre avevano portato Hamas a snobbare Mubarak e Abu Mazen.
La realtà è un mero fantasma, vince la fantasia diffusa di un’operazione feroce e inutile. E inutile non è davvero: Hamas, un pericolo pubblico internazionale, perde terreno e si sa che vorrebbe trovare il modo di fermare tutto senza alzare le mani. Curioso anche che Sarkozy abbia detto che la guerra non serve a Abu Mazen: è evidente tutto il contrario. L’operazione di terra è spaventevole, pericolosa e onesta nel suo corpo a corpo, prevede molti arresti (che sono stati operati) e l’incontro faccia a faccia col nemico. A Jenin, dove si esercitava la stessa fantasia criminalizzante e si denunciò una strage di palestinesi, Israele la pagò con le vite di 24 soldati, contro 40 palestinesi. Da sabato notte, i soldati combattono casa per casa dentro stanze e gallerie che sono postazioni armate e minate, nelle stradine sotto il tiro dai cecchini, negli edifici pieni di esplosivo innescato o da cui spuntano agguati. I quartieri affollati e l’uso di Hamas della popolazione civile rendono le operazioni molto difficili. Hamas combatte con durezza, ben armato e preparato, anche se si ritira lentamente.
Israele intero, i genitori, le mogli e i figli respirano affannosamente per l’ansia, cadono i missili sulle città israeliane, gli ospedali sono piene di feriti. Comincia la consueta tragedia della morte dei giovani, i padri seppelliscono i figli, ed emerge nei ricordi dei congiunti la dolcezza dei ragazzi spariti, ma anche la loro determinazione a difendere la casa e la famiglia a tutti i costi. Ferito a una gamba, il comandante dei Golani Avi Peleg, ha lasciato l’ospedale ed è tornato alla sua unità. Il fratello ragazzino del soldato druso che è stato il primo caduto, Yussef Mu'adi, ha detto singhiozzando “Era un bravo soldato, ha voluto partire coi suoi Golani. Spero solo che sia l’ultimo caduto”. Yonatan Netanel, un figlio di 4 mesi, ha telefonato alla moglie prima di morire per dirle “Sto bene, non c’è di che preoccuparsi”. Il fratello di Nitai Stern, caduto di 21 anni, ha detto: “Se avesse conosciuto il suo destino, sarebbe partito lo stesso”. Da sabato notte, gli israeliani, in particolare la divisione dei Golani, hanno più di 60 feriti (fino a ieri sera) e cinque morti.
L’appoggio dell’artiglieria e dell’aviazione è pericoloso tanto per il nemico, come si è visto dalla tragedia della scuola dell’Unrwa, quanto per l’esercito israeliano stesso, che ha avuto quattro morti colpiti da fuoco amico. Si vede bene nell’operazione di terra quanto gli israeliani sono disposti a rischiare per mettere fine a una situazione impossibile che hanno sopportato per otto anni. La pietas, l’aspirazione alla pace, sono semmai all’origine di questa guerra in cui si combatte un nemico che incarna il terrorismo e la jihad. Invece quello che di nuovo si disegna in giro è l’ebreo del blood libel, quello assetato di sangue dei libri antichi e della moderna propaganda araba. Sarebbe bello se, stavolta, addestrati dalla nostra stessa esperienza, noi italiani potessimo evitarlo.
martedì 13 gennaio 2009 12:20:07
recentemente ho ascoltato l'intervista a Nedo Fiano su radio il sole 24 e mi sono commosso nel sentire il ricordo vivo della mamma perduta nei campi di sterminio e la sofferenza evocata dal racconto in Fiano, Infatti ho deciso di acquistare il libro "il coraggio di vivere " per cercare di imparare dal vissuto di quest'uomo. Ho letto anche la bellissima prefazione di F. Nirenstein , e sono contento dell'acquisto, ma devo confessare che lo tesso malessere che ho provato quel mattino ascoltando Fiano alla radio lo provo nel vedere i filmati su You tube dei bambini palestinesi morti sotto le bombe .Sicuramente Israele deve difendersi dagli attacchi esterni , e le sue vittime hanno lo stesso valore , ma la sproporzione di forze è evidente e mi dispiace.Non so quale sia la soluzione di questo conflitto , ma la via militare sicuramente genera mostruosità e quei bambini mi ricordano i "sommersi" descritti da Primo Levi nel libro "i sommersi e i salvati"Non so che dire ma queste sono le emozioni che provo per il Fiano diciottenne che abbraccia per l'ultima volta la mamma e per i bellissimi bambini palestinesi di 3 anni con gli occhi aperti ma esanimi
Sergio Dubini , Mestre (VE) Italia
lunedì 12 gennaio 2009 17:20:59
Bisogna convincere l'Occidente e prima di tutti l'Europa a smettere di foraggiare i palestinesi. Vogliamo essere buoni? Limitiamoci a mandare medicine ed alimenti ma niente più. La nostra sinistra è vergognosamente schierata con Hamas per propri motivi elettorali e manda le sue truppe (centri sociali ed altro) amanifestare odio ed ottusità assieme all'invasore musulmano che se continuerà così, finirà per comandare a casa nostra e questo nel vergognoso silenzio della "politica" e della Chiesa, anzi. Israele è da sempre in pericolo di vita ed ha il diritto sacrosanto di difendersi e difendendo se stesso difende anche noi. E' così difficile capirlo? Lunga vita ad Israele!!! Sergio Dubini
Francesco Spagna , Padova
venerdì 9 gennaio 2009 20:18:01
Cara Fiamma Nirenstein,l'unico inviato italiano presente a Gaza City è Vittorio Arrigoni, del Manifesto: dunque ultracomuniusta e filopalestinese e perciò - presumo dal suo punto di vista - totalmente inattendibile. Peccato però che quello che dice Arrigoni - nel suo disperato diario quotidiano - viene poi puntualmente confermato uno o due giorni dopo dalle fonti ufficiali. Ora, riguardo all'aggressione dell'esercito israeliano a una scuola dell'Onu, Arrigoni ha parlato esplicitamente di scuole, al plurale. L'attacco sembra essere stato portato a tre scuole dell'Onu a Gaza dove la gente cercava rifugio. Mi sembra che dal singolare al plurale il significato della cosa cambia ulteriormente. Dunque se ancora una volta Arrigoni dovesse avere ragione, l'ipotesi che l'esercito israeliano stia puntando i suoi cannoni deliberatamente (e non per errore) sui civili si fa sempre piu probabile. Rinforzata dalle altre notizie che ci parlano di ospedali e ambulanze colpite, aiuti umanitari bloccati, famiglie riunite in un appartamento e poi massacrate. Io detesto i luoghi comuni, tanto più quelli dell'odio: ma mi dica, signora Nirenstein, come fa a chiudere gli occhi davanti a tutto questo?
Stefano Isidori , Roma/Israele
venerdì 9 gennaio 2009 09:41:49
Sulla Sua rubrica tenuta settimanalmente su Panorama, Giuliano Ferrara ha scritto questa frase: "l'ultima condanna degli ebrei è di mettere paura al mondo mentre si battono per sopravvivere".
Luana , Alessandria
giovedì 8 gennaio 2009 18:56:59
Ammetto la mia ignoranza non sapevo che a Gaza ci fosse un dispiegamento di forze internazionali così ben radicato nel territorio: UN (con la sua appendice ad hoc UNRWA), Croce Rosse, Mezza Luna Rossa, (anche le suore di Santa Teresa di Calcutta), ecc ecc. Adesso che lo so, non posso che constatare di aver perso tutte le coordinate spazio-temporali e cosa piu grave mi sembra di assistere al Muppet Show. Come? Organizzazioni che dovrebbero ricercare la fine dei conflitti e la pace (che parola abusata!), che dovrebbero SEGNALARE ufficialmente ciò che giornalmente vedono: e cioè che quel territorio è una polveriera, che da quel territorio si sparano razzi (non 1, ma 1.000 poi 2.000 poi 3.000 e così ad infinitum..), che sul quel territorio è recluso da 928 giorni un ragazzo sequestrato, tacciono e parlano solamente per segnalare che l'IDF spara (strano perché di solito gli eserciti giocano a bridge), che gli Israeliani ritardano il soccorso dei feriti (che fra altro curano nei loro ospedali, GRATIS). Che D-O ce ne scampi e liberi!
Roberto V , Torino
giovedì 8 gennaio 2009 10:05:40
Riprendendo ciò che ha scritto Giovanni Sabbatini, concordo sull'immagine del pugile col braccio legato, circa l'indifferenza degli USA un pò meno, ma non è questo il punto; in svariati articoli usciti in questi giorni è stato ampiamente dibattuto e dimostrata la capacità, solo Israeliana, di portare il minor danno possibile ai civili, la capacità della controparte è invece quella di non rispettare alcunchè, compresi ambulanze e ospedali, usare tutto ad unico scopo: distruggere Israele.Basti pensare alla "logica" terroristica, dove più male si fà e meglio è, più innocenti si fanno soffrire e più si puo parlare di "successo operativo", ora basterebbe già questa piccola riflessione, questo piccolo confronto tra le due parti per illuminare la strada a parecchi personaggi che ancora navigano nel buio delle loro ideologie, unica verità a tutti i costi e che non smettono mai di fare (agl'altri, sempre e solo agl'altri) la morale.
Giovanni Sabbatini , italia Jesi (AN)
mercoledì 7 gennaio 2009 20:20:56
riflettevo giorni fa sull'evidente disparità ddel conflitto, e non, come molti pensano, a scapito di hamas. Ho l'impressione che Israele, per non perdere credibilità internazionale, (e stendiamo un velo pietoso sulla cosiddetta comnunità internazionale) sia un pugile costretto a battersi con un braccio legato dietro alla schiena. Addirittura avverte prima di bombardare, per permettere a chi può di farla franca, e ora è in qualche modo costretto a subire una "tregua umanitaria". Scommetto che, a parti invertite, nessuno avrebbe mosso un dito, neppure gli USA. Vorrei sentire qualche opinione in proposito
Galgano Palaferri , Torino
mercoledì 7 gennaio 2009 19:39:23
HAMAS è "il" problema.Finchè non sarà messo in condizioni di non nuocere, non ci sarà alcuna possibilità di pace in medio-oriente.Non si tratta con chi ti vuole distruggere.Avanti ISRAELE, siamo con te!Segnalo due gruppi Pro-Israele:"Boicottiamo DURBAN 2":http://www.facebook.com/group.php?gid=41163524143 "Dalla parte di Israele contro HAMAS - I support Israel against HAMAS!": http://www.facebook.com/group.php?gid=57816855860Venite a trovarci, iscrivetevi, partecipate alle discussioni, segnalateci iniziative Pro_Israele, fate girare!SHALOM!Galgano PALAFERRIUpL LIberali nel Centro-Destra, Liberali nel PdLupl@hotmail.itwww.upl.ilcannocchiale.ithttp://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=30005595901
Davide Vassallo , Parma,Italia
mercoledì 7 gennaio 2009 18:15:40
Cara Fiamma, solo due parole per esprimerle la mia solidarietà e la mia più profonda stima, ed aggiungere solo che davanti alle manifestazioni di odio verso Israele alle quali stiamo assistendo anche nel nostro paese, non posso altro che vergognarmi di essere italiano.Sogno un Israele libero ed impegnato solamente nello sviluppare i molteplici campi nei quali da sempre si è distinto, come le scienze, la musica, la letteratura, la cultura e non nel doversi difendere da chi non voglio nemmeno nominare.Un abbraccio.Davide
Luca Di Lenardo , milano
mercoledì 7 gennaio 2009 17:41:59
forza Israele sono con te!!!!!
Valerio De Vito , Lugano
mercoledì 7 gennaio 2009 17:34:12
Mario da Baric'è una bella differenza morale tra una nazione che cerca di difendersi, dove pur cercando di uccidere i terroristi di Hamas, ci può scappare un morto civile, ed un'entità terorristica che ha per scopo l'uccisione indiscriminata di civili. Ma forse Mario da Bari questa distinzione non la capisce. Che si vada a rileggere gli statuti di Hamas dove all'articolo 15 e 34 si inneggia (fonte: Qur'an surah 2:20 e 3:12, e ahadith) al seguente obiettivo: il genocidio degli ebrei e dei nazareni (cristiani)...attenzione...il prossimo potrebbe essere Lei(ps: il suo primo post è stato cancellato...ma vedo che imperterrito prosegue...)
cecilia , gerusalemme israele
mercoledì 7 gennaio 2009 17:29:58
Ho seguito il dibattito il commissione esteri, trasnesso oggi in tv. Mi ha colpito molto il fatto che, mentre gran parte degli esponenti della maggioranza dimostravano nei loro interventi di sapere di cosa stavano parlando, al contrario (a cominciare dallo stesso Veltroni, che ha usato questa sede per un'altra delle sue polemiche di politica interna) prevaleva la linea ideologica, che si esprimeva nel continuo riferirsi alla necessità del dialogo, del rafforzamento degli "arabi moderati", nel ripetere che la guerra non risolve i problemi, ecc., ecc. Ma un parlamentare non dovrebbe, tra i suoi doveri costituzionali, approfondire gli argomenti di cui si deve occupare? Se fosse solo un problema italiano, pazienza, ma purtroppo questo modo di pensare è diffuso anche a livello delle cancellerie internazionali e non porterà a alcun risultato concreto. Be-azlahà, cara Fiamma.
umberto ingrosso , Roma
mercoledì 7 gennaio 2009 16:24:26
Purtroppo,preoccupa che Israele,come gli altri governi occidentali,non abbia capito che l'Occidente non perde le guerre sui campi di battaglia,ma sui media "progressisti".E' la lezione del criminale(Giap) che guidava l'esercito Nordvietnamita:mentre i nemici dell'Occidente l'hanno imparata.Cosi' si è caduti nella trappola,sparando contro una scuola dalla quale Hamas agiva ben coscio di quanto avrebbe guadagnato dalla reazione di Tsahal.
vincenzo armenante , cava de' tirreni
mercoledì 7 gennaio 2009 15:38:02
Cara signora nierestein, ho ascoltato proprio 1 ora fa un'intervista di un medico (non palestinese forse italiano) che operava dentro l'ospedale colpito deliberatamente dall' esercito sionista, il quale ha smentito categoricamente che all'interno dell'nosocomio ci fossero delle persone armate che sparavano. Ormai le vostre menzogne hanno le gambe cortissime, a quelle ci credete solo voi e qualche governante compiacente a voi.Le ricordo che nella prima intifada sparavate addosso ai bambini che tiravano le pietre, e il popolo palestinese non ha avuto benefici, le ricordo che in tutto il mondo ci sono state rappresaglie armete per liberare le terre occupate dal nemico, si vada a leggere un poco la storia del'800 italiano, della guerriglia contro gli austriaci, si ricordi che a napoli durante la seconda guerra mondiale i tedeschi da napoli sono stati cacciati anche dagli scugnizzi, e nessuno all'epoca diceva che i genitori dei bambini che combattevano dovevano vergognarsi...anche percè parecchi genitori erano morti per colpa dei nazisti!!E infine si ricordi e non ometta di dire che anche lo stato israeliano è nato tra attentati ed atti terroristici!!!Ormai il vostro vittimismo strumentale e le vostre menzogne sono bolle di sapone, e questo parecchi governanti e non al mondo lo hanno capito.chi semina odio raccoglie odio
laura lodigiani , firenze
mercoledì 7 gennaio 2009 15:26:46
cara fiamma io credo che ogni paese se aggredito non solo ha il diritto ma il dovere di difendersi e difendere i propri cittadini con tutti i mezzi di cui dispone .purtroppo i civili spesso ci vanno di mezzo ma non potrebbe essere altrimenti e ancor più quando vengono utilizzati come copertura dall'agressore nelle sue azioni offensive .punto! inoltre il terrorismo è un crimine e come tale va trattato senza distinzioni .
Luana , Alessandria
mercoledì 7 gennaio 2009 14:41:13
Gent.ma Onerevole Nirenstein, di fronte a convinzioni che poggiano nel cuore di tenebra dell'irrazionalità, vi è poco da fare. Il suo lavoro, la sua missione, la sua opera è quella di divulgare e parlare in difesa di un minuscolo "giovane" (oggi a 60 anni si è ancora giovani) stato abitato da una delle popolazioni piu' antiche del mondo. Israele è un piccolo gioiello di modernità e progresso. Ma, ....nulla si può fare contro il malevolo sentimento dell'invidia (perché forse tra i tanti misteri che sono la causa dell'astio antico, l'invidia ne è il capostipite). Invidia teologica, invidia culturale, invidia scientifica, invidia etnica. L'Ebreo (da Ivri "colui che è dall'altra parte) è troppo sofisticato, troppo dialettico, troppo intellettualmente spinto. Troppo "altro". Per questo, è molto piu semplice sostenere sempre tutti coloro che gli sono nemici, e notate che le piu' grandi forze mai apparse al mondo furono - o sono- sue nemiche: Roma, la Chiesa Cattolica e Protestante (di allora ovviamente!), il Nazismo, l'Islàm. Tutte queste forze hanno un filo in comune che li unisce - o le univa - nella loro diversità: l'Assolutismo e l'Omologazione. Quindi, posso comprendere che per molte persone (individui e Nazioni),l'Ebreo in quanto Uomo dall'intelletto curioso e vivace (in media) rappresenti un gravissimo problema e per questo preferiscano di gran lunga la grezza violenza senza coscienza (no coscienza: no problemi!) di Hamas e tutti i loro affini passati, presenti e futuri. Pensare stanca! Terribilmente.
Valerio De Vito , Lugano
mercoledì 7 gennaio 2009 14:40:28
100 morti a Gaza? ...si frutto del comportamente criminale di chi spara e nasconde armi e splosivo negli ospedali...forse il lettore non ha mai sentit parlare di "pallywood"...e si beve tutto quello che i media palestinesi annunciano, è l'ultimo in questo pianeta che non sa che tutot viene distorto..basta andare a vedere i video registrati dai UVA....complimenti Fiamma! chiara e lucida come sempre
Flavio Gori , Firenze
mercoledì 7 gennaio 2009 14:35:01
Ciao Fiamma,mi viene da pensare che l'intelligence di Israele da qualche anno abbia maggiori difficoltà di manovra.
suspiria , roma
mercoledì 7 gennaio 2009 14:21:32
Vorrei portare la sua attenzione e quella dei suoi lettori sull'urgenza di fermare il fiume di finanziamenti che, sotto l'ipocrita forma di "fondi per la cooperazione", l'Italia e l'Europa inviano ai palestinesi, i quali peraltro non ne vedono che qualche briciola perchè finiscono tutti in tasca alle organizzazioni come Hamas che li usano per acquistare armi. In pratica finanziamo degli assassini!
Motty Levi , Barga /Italia Talpiot/Israele
mercoledì 7 gennaio 2009 13:54:27
Cara Fiamma, penso che la continua critica verso Israele, soprattutto da parte di cittadini cristiani, scaturisca da due distorsioni dell'immagine "dell'ebreo" (come si tratasse d'un archetipo), quella cristiana e quella sovietica. La prima è stata la base della seconda e non credo che noi ebrei possiamo fare molto per cambiarla, dovremo imparare a fregarcene e, all'occorenza, a difenderci fisicamente in modo adeguato. Io, da parte mia, sono stufo di spiegarmi e comincio a evitare il contatto con chi mi scambia di continuo per l'ambasciatore dello Stato d'Israele o chi mi chiede di continuo la mia opinione su quello che succede in Medio Oriente. Tanto, è fatica sprecata, la gramigna ricresce. C'è gente che è profumatamente pagata per assolvere quelle veci e io sono molto meno stressato. Speriamo soltanto che in Italia non succeda quello che due giorni fa è successo a Tolosa, in Francia. E che, magari, esca un disegno legge, in Italia, che vieta una volta per tutte che si brucino bandiere di uno stato con cui l'Italia ha delle relazioni dplomatiche e che si penalizzi, una volta per tutte, pesantemente ogni appello publico atto per l'arruolamento di combattenti volontari contro un paese con cui l'Italia ha delle relazioni diplomatiche. Mi riferisco all'intervista, diffusa su SkyNews, di un cittadino marocchino che, appena bruciato una bandiera israeliana, chiedeva a tutti i musulmani di partire volontari a Gaza per combattere Israele. Mi auguro francamente che un avvocato in gamba trovi nella selva di leggi, decreti e decretini italiani un appiglio che possa condurre al fermo di quel cittadino marocchino e a sanzioni legali contro la rete che ha diffuso tale messaggio. La maggior parte degli italiani, in bilico tra il vecchio catechesimo e Rousseau (tra l'altro "responsabile" per le atrocità commesse dal regime di Pol Pot), non riesce a capire che di guerra si tratta e che, come Hitler, Hamas, a Gaza, è stato eletto da un popolo che ora soffre per propria scelta.
Stefano Isidori , Roma/Israele
mercoledì 7 gennaio 2009 13:49:01
Per Mario di Bari, che non ha il coraggio di scrivere il proprio cognome. La fonte Onu cita solo il numero dei morti. Non la causa. Se riuscisse a vedere la vicenda con un po' di lucidità, senza fermarsi alla propaganda antisemita, noterebbe come quei morti non sono che degli scudi umani dei quali si sono serviti gli aggressori Palestinesi per diefendere se stessi dalla reazione Israeliana. O è legittimo il lancio di razzi contro il territorio di uno Stato Sovrano?E se bambini israeliani non muoiono è solo perchè quei razzi non hanno portata sufficiente, non perchè i palestinesi non lo vogliano e li lancino a mo' di fuochi d'artifizio.
Andrea , Como/Italy
mercoledì 7 gennaio 2009 13:42:33
"Invece quello che di nuovo si disegna in giro è l’ebreo del blood libel, quello assetato di sangue dei libri antichi e della moderna propaganda araba. Sarebbe bello se, stavolta, addestrati dalla nostra stessa esperienza, noi italiani potessimo evitarlo."Difficile poterlo evitare....E' stucchevole notare come l'odio antisemita arrivi a equiparare gli ebrei ai nazisti, in un crescendo allarmante di confusione di idee, proprio da parte di coloro che fino a ieri odiavano i nazisti per quello che avevano fatto.Il problema principale dell'Italia (e dell' Occidente in generale) e' la sussistenza di una corposa frangia di persone deluse, filglie dell'utopia comunista fallita, ideologicamente incancrenite che sfogano la loro frustrazione contro tutto cio' che rappresenta l'Occidente e quindi odiano gli ebrei solo per motivi di contrapposizione ideologica.
giusy monti , la spezia italia
mercoledì 7 gennaio 2009 13:38:56
Cara Signora Fiamma, non mollate, non mollate mai..I vostri nemici sono solo capaci di odiare e l'odio li porterà alla rovina.. Non si deve più ripetere una tragedia come l'Olocausto, il popolo italiano non lo permetterà. auguroni giusy monti
Giorgio Redaelli , Lecco Italia
mercoledì 7 gennaio 2009 13:33:13
Se mai esistesse veramente in occidente questo odio verso gli israeliani di cui Lei parla ogni giorno, cara signora Nirenstein, forse chi ne è bersaglio dovrebbe domandarsene sinceramente il motivo, e non farne sempre e comunque oggetto di propaganda. La propaganda, si sa, ottenebra le menti: non credo infatti che si possano far passare tutti gli oppositori della politica israeliana in Europa come deficienti succubi di Ahmadinejad.Mi viene il dubbio che l'uso di questi metodi, che ha portato nel secolo scorso alla tragedia del suo popolo, hanno finito per contaminare i suoi dirigenti. Potrebbe riguardarsi il bel film della Cavani, "Il portiere di notte", per meditare un po' su queste pericolose contaminazioni.Poi mi faccia sapere: resto a sua disposizione.Cordiali salutiGiorgio Redaelli
Stefano Isidori , Roma/Israele
mercoledì 7 gennaio 2009 12:47:08
Cara, carissima Fiamma, complimenti vivissimi per la lucidità delle Sue argomentazioni. Per superare i luoghi comuni dell'odio occorrerebbe finalmente affermare che non è lecito confondere la reazione (quella di Israele) con l'aggressione (i missili da Gaza Strip).E gridiamo ai quattro venti che i vigliacchi sono i cecchini palestinesi che si erano asserragliati nella scuola Onu facendosi scudo dei civili vittime, ancora una volta, di quei terroristi che, lungi dal combatere a viso aperto ed in uniforme, si nascondono come topi.Israele sta difendendo tutti noi dall'odio estremista di un'organizzazione terrorista che solo una visione miope riesce a legittimare come democratica al punto da farsi fotografare sotto braccio con i suoi esponenti di punta.
mario , bari
mercoledì 7 gennaio 2009 12:46:44
100 bambini uccisi a Gaza (fonte Onu).Non sente almeno un pò di vergogna nel sostenere questo massacro?Oppure uno Stato ha il diritto di massacrare i bambini ed una organizzazione terroristica no?