Fiamma Nirenstein Blog

Israele invade Gaza: è guerra a Hamas

venerdì 18 luglio 2014 Il Giornale 5 commenti

Il Giornale, 18 luglio 2014

Ieri sera alle undici è accaduto quello che ci aspettava soprattutto da quando un commando di 13 terroristi aveva cercato ieri mattina di attaccare un kibbutz del sud passando da una galleria che li ha portati da Gaza dentro il territorio Israele. Netanyahu nell'annunciare l'ingresso di terra delle truppe ha fatto riferimento a questo evento: l'esercito, ha detto, ha il compito di smantellare le gallerie che portano da noi stragi e rapimenti e l'intervento sarà breve e contenuto territorialmente. Netanyahu ha ricordato il rifiuto di Hamas della tregua che invece Israele ha accettato.

L'Egitto, con gesto inusitato, ha subito attribuito tutte le responsabilità a Hamas. L'ingresso è avvenuto dopo una serie di scambi a fuoco particolarmente violenti. Gaza dalla mattina sino alle tre aveva goduto, nonostante l'attentato, del cessate il fuoco umanitario concesso da Israele. Solo che poco prima dello spirare della tregua Hamas ha ricominciato a sparare almeno settanta missili su tutte le regioni. Tel Aviv e le altre città si sono rifugiare coi bambini nei rifugi dozzine di volte. Oggi, a dieci giorni dall'inizio dell'attacco di Hamas, mentre al Cairo sono riunite tutte le parti rilevanti con la mediazione del generale al Sisi, Abu Mazen ha mandato un suo rappresentante a Ankara per bloccare il disturbo che creano i turchi e il Qatar. Il fatto che abbiano seguitato a proporre a Hamas una tregua sponsorizzata da loro, lo ha ulteriormente eccitato e spinto a respingere la tregua di Sisi.

Ma per capire perchè è stata lanciata di notte l'operazione di terra secondo le parole di Netanyahu, limitata alle gallerie immaginiamo di essere alle quattro e mezzo del mattino al kibbutz Sufa, sul confine. Le ragazze soldato che sorvegliano tutto il bordo, d'un tratto scorgono 13 uomini letteralmente usciti dalla terra, carichi di tutte le armi possibili, RPG, bombe... Così l'esercito ha evitato l' attacco massivo a trecento membri del kibbutz immerso nel sonno: avrebbero subito una strage di donne e bambini e forse dei rapimenti. I terroristi sono spuntati da una galleria, la vera arma strategica di Hamas. L'esercito sostiene di averne colpito almeno otto, mentre Hamas si vantache siano tornati a Gaza tramite le gallerie.

Di fatto Hamas cercava, tramite l'operazione da sotto terra, di riabilitare il suo misero potere operativo e presentarsi alle trattative con la forza della minaccia.L'attacco ha risvegliato Israele all'importanza strategica fondamentale delle gallerie, che possono essere individuate e distrutte solo una ad una, ovvero da soldati sul terreno. Se ne discute da quando GIlad Shalit fu rapito così e ora dopo ora è maturata l'idea che non sia possibile concludere la guerra lasciando Hamas in possesso delle armi e con delle gallerie, mezzi bellici molto avanzati costruiti con l'aiuto di ingegneri iraniani e degli Hezbollah, e poi perfezionati e mantenute in condizioni di funzionamento come passaggi e come depositi di armi e di altri beni da gruppi di élite, tenuti in alta considerazione dalla società di Gaza.

E' letteralmente impossibile, se non con l'aiuto di informazioni dei servizi segreti, individuare con mezzi tecnici, elettronici o altro dove sono le gallerie: non c'è che andarci, dicono gli esperti, e poi per distruggerle non basta una bomba all'ingresso, ma occorre minarle e farle saltare. Un'impresa difficile per i soldati che stanno entrando in queste ore nel buio di Gaza, ma persino il generale Sisi si è reso conto che Hamas ha agito in modo da creare le condizioni indispensabili perchè Israele penetrasse sul terreno di Hamas.

La scena che si è svolta ieri al Cairo dove al Sisi ha cercato fino all'ultimo di convincere Hamas a accettare condizioni più consone alla sua condizione, ha visto tuttavia un Hamas indebolito, privo di finanziamenti e della simpatia della maggior parte della Lega Araba, ma determinata tuttavia disperatamente alla ricerca di un gesto clamoroso che la riproponesse agli onori del mondo filoterrorista. Il portavoce Abu Marzuk ha insistito nel suo rifiuto delle proposte egiziane, seguitando a proporre i suoi termini. Le sue richieste sono state volte soprattutto agli egiziani, fra cui l'apertura totale del passaggio di Rafah, cioè Hamas nella sua presunzione ha pensato di poter proporre condizioni a un nemico ancora peggiore di Israele: gli egiziani se la ridono, gli show tv prendono in giro Hamas chiedendogli se ha intenzione di chiedere anche che il loro amico Mohamed Mursi, torni al potere e se vuole occupare l'Egitto.

Israele ha seguitato a riproporre il tema del disarmo. Hamas, che vuole il ritorno del denaro del Qatar e follemente ha richiesto che Israele rilasci per la seconda volta i terroristi rilasciati nell'accordo Shalit e poi ricatturati, vista l'incertezza del successo dei suoi scopi nei colloqui, ha voluto spingere verso i suoi scopi nell'unico modo che conosce: aumentare lo scontro così da gridare aiuto e eccitare la stampa. Una volta che ha deciso di proporre il tema più provocatorio, ovvero quello delle gallerie, dato che esse, con la loro forza letale e segreta, sono davvero l'unico obiettivo che gli F16 non possono individuare e eliminare dall'aria, Israele ha dovuto accettare le conclusioni: un ingresso di terra che Netanyahu, ha comunicato, intende mantenere limitata e breve.

Lo spettacolo notturno di Gaza mostra i segni della battaglia che infuria, mentre gli Israeliani corrono continuamente nei rifugi. In questa temperie di guerra, l'UNRWA, chi l'avrebbe mai detto, ha protestato perchè in una loro scuola erano stati nascosti missili. Meglio tardi che mai.

 

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fiorello , bruxelles
 sabato 19 luglio 2014  10:29:52

we'll prevail. excellent. ciao



Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 venerdì 18 luglio 2014  23:31:51

Cara Fiamma, quelli di Hamas sembrano topi impazziti, che corrono dentro e fuori dai loro cunicoli. Ci si chiede se ricevano rassicurazioni verbali "sotto banco" dai loro sostenitori internazionali. La Stampa conta poco o nulla e, solo, si adegua alla solita vulgata sinistrorsa.Quanto ai cunicoli, trovo strano che non si possano individuare: so che ci sono macchine che rilevano, con la tomografia assiale del terreno, l'eventuale presenza di cavità sotterranee (pure se fossero rivestite in cemento armato), e vengono utilizzate per prospezioni anche minerarie e petrolifere.Tecnicismi a parte, resta questa sgradevolissima situazione di precarietà: ma, come già scritto, non resta altro da fare che ribadire colpo su colpo finché la smetteranno.Mia, e credo di tutti noi, grande speranza è vedere due popoli confinanti vivere in pace nei loro Stati, reciprocamente riconosciuti.



Mario Scapecchi , Italy
 venerdì 18 luglio 2014  17:00:39

Nonostante la forte preoccupazione che l'attacco ai tunnel di Hamas richiede, non avrei altro da confidare a tutti i soldati israeliani coinvolti che: siate coraggiosi e prudenti e soprattutto tornate incolumi tra le vostre famiglie. Ho sperato fino all'ultimo che l'invasione di terra fosse evitabile. Ma come ha ben spiegato Fiamma, Hamas sa soltanto giocare alla guerra. Con il passare del tempo scorro alcuni messaggi postati sui social media. E' incredibile osservare quanto vasto sia il popolo che ignora ciò che davvero sta accadendo. Secondo me il compito più difficile per le Maestranze ebraiche è quello di poter – non convincere – ma spiegare, e spiegare ancora a questa grande platea di "ignari" che il pragmatismo nelle azioni che si compiono è di gran lunga più efficace di un " tira a campà " come sta avvenendo in Italia, nel lassismo della protezione delle nostre frontiere. Un vero "fiasco" che porterà nel breve termine a gravi conseguenze. "La parola" è' l'unico modo che rimane per far sorgere almeno "un dubbio" che preceda ogni affermazione di odio o di antisemitismo nei confronti del Popolo ebraico.



Roberto , Italia
 venerdì 18 luglio 2014  15:25:50

Salve,E' la prima volta che scrivo una mia idea sul web. Dopo tanti anni passati in Medio Oriente per lavoro sono traggo le mie semplici conclusioni:l'ipocrisia islamica non ha fine. Purtroppo i nostri ben pensanti non hanno le idee chiare su quello che questi criminali vogliono fare . Il pericolo maggiore sono i "Fratelli mussulmani" con il loro Qutb, di cui ho letto molto, e ancora di più l'Iran. Non perda mai il coraggio, la prego.Anche se servirà a poco lei e il popolo di Israele avete tutta la mia stima e solidarietà



Marino , Finlandia
 venerdì 18 luglio 2014  13:51:39

Ben fatto



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