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Israele critico « Ricordate i rapiti dagli hezbollah»

sabato 13 ottobre 2001 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein GERUSALEMME Chaim Avraham ha il pianto della voce quando reagisce alla notizia del Premio a Kofi Annan e all'Onu. Non è possibile, dice: ma allora il torto è diventato diritto, allora il mondo è impazzito. « Viviamo tempi troppo crudeli per una persona normale» , dice, il suo volto rotondo di cinquantacinquenne invecchiato anzitempo ormai atteggiato a un perpetuo lutto, la moglie bionda spezzata di dolore al suo fianco. Perché il signor Avraham è molto arrabbiato con la giuria del Nobel? La storia è questa: Benny Avraham, suo figlio, oltre a Omar Suawayed e a Adi Avitan, tre soldati di leva, erano di ronda sul confine del Libano, da cui gli israeliani si sono ritirati da circa due anni. Gli hezbollah con un'incursione a sorpresa li hanno rapiti il 7 ottobre dell'anno scorso. Non se n'è mai più saputo assolutamente nulla, né se sono vivi o morti né se sono feriti, o dove sono. L'unica notizia che li riguarda viene fuori circa quattro mesi or sono: d'un tratto, e ne vengono diffusi alcuni fotogrammi, viene rivelato che l'Unifil, (ovvero United National Interim Forces in Lebanon, la forza armata dell'Onu messa sul confine per garantire la legalità internazionale) ha filmato il rapimento. Ovvero: lo hanno visto, non hanno fatto niente per impedirlo, lo hanno addirittura filmato. Più avanti, un'ipotesi insistente ha addirittura suggerito che i soldati di quel particolare gruppo, una brigata indiana, abbiano fornito la lora complicità all'azione del gruppo integralista islamico. Terje Larsen, il plenipotenziario di Kofi Annan per il Libano, dopo aver a lungo negato la circostanza dell'esistenza della cassetta ha poi ammesso che era nelle mani dell'ONU; Annan ha promesso che sarebbe stata consegnata per capire se i soldati sono vivi o morti , ma che sarebbero stati oscurati i volti dei rapitori. Una scelta discutibile, cui comunque l'Onu non ha ottemperato. E non ha neppure fornito le analisi del Dna (promesse) delle gocce di sangue trovate sulla macchina che è servita al rapimento (un'automobile dell'Onu, o così camuffata). Avraham, che è anche andato a Durban per perorare alla conferenza dell'Onu contro il razzismo la disperata richiesta di informazioni, di intervento della Croce Rossa, dice che « a Durban ho trovato solo un muro di antisemitismo e di crudeltà verso delle famiglie disperate. Una totale incapacità a capire le ragioni di Israele. L'Onu e Kofi Annan mostrano così il loro amore per la pace?» . IL padre di Benny ha anche criticato Shimon Peres « con tutto il rispetto» , per aver lodato la scelta della giuria: « Non ha fatto la scelta più opportuna» , ha detto.

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